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16/05/2012 14:21 CEST - Internazionali d'Italia

Ieri ha vinto ... Federer

TENNIS - Poco conta che Murray vinca su Nalbandian un match fantastico, che Karin Knapp sorprenda Roberta Vinci in un derby di molti significati, che Djokovic e le Williams debuttino al Foro con successo. Gli occhi erano tutti per l'idolo Roger Federer che si è solo allenato. Da Roma, Ubaldo Scanagatta

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Molto più sole, un bel po’ più caldo, un po’ meno vento (ma der venticello stuzzicarello che c’hai, Roma nun fa la stupida stasera, ne faremmo volentieri a meno, prestame quer ponentino friccicarello…”…sono reminiscenze senili mal memorizzate dei tempi del defunto Renato Rascel, i ragazzi che si trovino a leggermi per sbaglio vadano oltre e non si preoccupino, non è roba per loro), molto più pubblico che nei giorni scorsi, Federer come al solito vincitore all’applausometro anche se si è esibito soltanto in allenamento con il nostro Cecchinato (che mai aveva giocato davanti a tanta gente…che non lo guardava, gli occhi, i telefonini, le videocam erano tutte per Roger, se ne sarà fatto una ragione), e si è visto finalmente anche del bel tennis.

Anzi, a sentir Elena Pero tornata dalla sua cabina tv condivisa con Paolo Bertolucci, il match Murray-Nalbandian “è stato uno dei più belli degli ultimi vent’anni”. Ora Elena avrà magari anche un tantino esagerato, però per essere stato bello è stato certamente bello. E poi un match che finisce 7-5 al terzo è più spesso bello che brutto. Quando a giocarlo sono due giocatori con l’indiscutibile talento di Nalbandian _ che spreco non abbia vinto di più! _ e Murray è ancora più probabile. L’argentino si è mangiato un’occasione quando era avanti 3-1 al terzo, ma nella vita ha mangiato ben altro. Infatti lo chiamavano “el Gordo”.
Per non passar da provinciale volevo parlare degli italiani più giù, ma poi non resisto per registrare quel che tutti sapete, e cioè che per una Schiavone in disarmo abbiamo ritrovato una Pennetta riarmata…delle migliori intenzioni, capace di rimontare da 1-5 nel secondo set una Kirilenko che non è solo molto carina, ma era testa di serie n.16 ed è più giocatrice di quanto lo fosse qualche tempo fa. Mi fa piacere per Flavia, attesa da un confronto interessante con l’unica tennista afroamericana che ricordi da lontano le Williams, la giovanissima Sloane Stephens (già una vita difficile alle spalle, leggete i due profili scritti da Fazio e Gilardelli) che ha avuto la meglio sulla Chakvetadze che non ha ancora deciso se darsi di più alla nuova passione, la politica, oppure alla vecchia, il tennis nel quale una volta eccelleva e ora non più.

Ma forse la notizia miglior della giornata per il tennis italiano, mi perdoni Robertina Vinci cui va tutta la mia simpatia da sempre, è venuto dal derby azzurro. Non perché fosse l’unica certezza che un’italiana avrebbe passato il turno, ma perché ha segnalato il ritorno di Karin Knapp, l’ex altoatesina che ormai parla più romano di tanti romani, un “pure” dopo l’artro…, cause le frequentazioni anziane (non di vecchi, ma di Anzio) con i fratelli Piccari, Francesco e Alessandro, uno il boyfriend e l’altro coach aggiunto..al fidanzato.
Ne ha passate di tutti i colori Karin, che ora fa anche più onore di un tempo al proprio nome, dimagrita, raffinata e raddolcita. Non è più la donzelletta che vien dalla …montagna (di Caldaro). Anche se Robertina, n.19, con gli Internazionali d’Italia deve avere un fatto personale perché non ci ha mai giocato bene, la Knapp è piaciuta. Con la Vinci l’Anziana di quasi 25 anni, ha battuto due top-venti in pochi giorni. L’altra era stata la Kirilenko all’Estoril. Per una classificata al 112mo posto come l’Anziana, è un bell’andare. Per tornare dov’era anni fa, prima del colpo al cuore (non di Piccari…Francesco, ma del suo) quando il best ranking era n.35, c’è ancora parecchia strada, ma l’abbrivio è buono. In fondo se vinceva la Vinci era contenta solo la Vinci (e parenti stretti) che con tre tornei vinti lo scorso anno le sue soddisfazioni se l’è già tolte e una vittoria in più o meno non canbia nulla..

Secondo la Pennetta un torneo piccolo vale quanto quello grande, “perché le avversarie bisogna batterle tutte”. Io non sono d’accordo, ma spesso gli atleti e le atlete vanno per frasi fatte. Voglio proprio vedere se un giorno Flavia dirà a sua figlia “Sai un giorno ho vinto il torneo di Sopot, un altro Palermo” invece di raccontarle “Sai…ho vinto Los Angeles battendo tre delle russe più forti del mondo la Sharapova e la Zvonareva dopo la Petrova e poi pure la Stosur, e poi sono stata anche nei quarti all’Us Open…”. Mmmm Flavia, Flavia, Flavia, ma che ci racconti? Davvero pensi che sia giusto celebrare più un trionfo schiavonesco a Badgastein con la Meusburger che una tripletta moscovita Mauresmo, Kuznetsova, Dementieva incastonata dalla stessa Francesca primna del doppio exploit al Roland Garros? Suvvia siamo seri.
In fondo non è tanto importante quel che dice, o pensa, la simpatica “Penna”. L’importante è che torni, se possibile, a giocare come quella che era quando si arrampicò, prima italiana di sempre, fra le top-ten. Suscitando lì per lì _ lo ammetta o meno _ un po’ di sana invidia in Franceschina Schiavone. Che si sarebbe “vendicata” con gli interessi nel modo che sappiamo al Roland Garros, non uno ma due di seguito….uuuuhhh,a proposito, che cambiale pesante è in scadenza quest’anno!

Non ho visto giocare, e perdere, la Brianti alle undici del mattino, ma tre games raccolti con la Soler Espinosa non depongono a favore della sua prestazione. Si sta in piedi troppo tardi al Foro, senza andare alle feste dei vari Jerry (Calà) e dei due Gigi, d’Alessio e D’Agostino. Al mattino alzarsi è dura. 12/14 ore al Foro, a panini dell'AutoGrill e un solo microonde a scaldare penne all'amatriciana (!) dopo una bella fila _ ma due microonde no? ho chiesto al simpatico cuoco montecatinese...e lui: "E se salta la luce?",...mi sono arreso _  beh insomma, è sempre meglio che lavorare in miniera.

Si sono perse per strada, insieme alla Brianti e al miglior amico della Pennetta, Potito Starace _ ooh, se dico che è il miglior amico non s’arrabbierà mica? 'sti ragazzi son d'un sucettibile a volte!  _ anche un paio di teste di serie, Gael Monfils n.13 con il redivivo Juan Carlos Ferrero che va per i 32 ma non molla e cerca di ricordare a tutti che è stato n.1 del mondo ed ha vinto anche Roland Garros e Foro Italico, e Feliciano Lopez n.15 che ha lasciato le penne a... Granollers nel derby ispanico che pochi hanno visto. Mastroluca mi dice nessuno…e io gli credo.
Contro Fognini Granollers avrà più spettatori, ma ancor meno aficionados, salvo qualche spagnolo di passaggio. Non Josip Perlas però , l’ex entrenador di Moya che ora si è preso un bel gattino da pelare, il nostro barbuto Fognini che nei giorni scorsi ha annunciato che la barba se la taglierà soltanto quando vincerà il primo torneo. Mi sa che fra un po’ lo vedremo girare con la barba di Padre Mariano, a meno che scelga tornei un pochino più modestini. Un Masters 1000 è ancora un po’ troppo, mi pare, anche se vorrei sbagliarmi. Dopo Granollers eventualmente ci sarebbe un certo Nadal.

Ci ho messo 5 minuti e 16, a passo né lento né svelto, per raggiungere l’estremo campo periferico dalla sala stampa, il n.2 vicino allo Stadio Olimpico. Diego Nepi Molineris mi ha fatto notare che però per arrivare al centrale, un’ottantina di metri, possono bastare 45 second. più le scale. Chissà che magari la BNL non metta a disposizione dei giornalisti quelle golf-car che ad oggi vengono concesse soltanto ai possessori di un conto BNL o alle belle donne (ce ne sono tante, meno male! Anche l’occhio vuole la sua parte: ecco dove Roma vale uno Slam, altro che balle:. Una volta a Wimbledon m'era avanzato un biglietto, altri tempi, e decisi di andare a darlo alla prima bella ragazza che avessi incontrato in coda: feci un chilometro e alla fine lo detti  a un bambino. A Roma farei pochi metri...e oggi forse anche a Londra, con gli anni sono diventato meno selettivo ). Alcuni colleghi hanno minacciato di mettersi in minigonna per tentare l’aggancio all’autista- E questa è davvero una minaccia (visto il fisico dei colleghi).

Maria Sharapova si è lamentata un tantino, ma con un bel sorriso sulle labbra di futura sposa di aver dovuto arrampicarsi su per una irta scaletta per venire a rispondere alle nostre domande, dopo essere stata naturalmente scarrozzata da una golf-car. Lei sì. Ci mancherebbe. Le ho fatto presente che noi quella scaletta la facciamo una decina di volte al giorno, senza avere il suo fisico. No, proprio no. E lei prontissima: “Ma noi abbiamo giocato un match di tennis di un paio d’ore e più (le aveva giocato, in effetti, contro la McHale) e voi no”.E' stato fin troppo facile ribatterle: “Ma voi guadagnate anche un po’ di più. Si fa a cambio?”.
I giocatori mostrano di apprezzare, nel complesso, questo nuovo look del Foro Italico, i giornalisti pure, anche se vorrebbero essere trattati come li tratta Ion Tiriac a Madrid,  prima a Stoccarda indoor, e prima ancora a Stoccarda outdoor. Ovunque, per la verità. A Roma con Cino Marchese e Tiriac, ai tempi dei fratelli De Cecco sponsor pastai, ogni sera eran cene luculliane. Lì non abbiamo fatto progressi, anche se quest'anno almeno c'è un bar. L'anno scorso non ce l'eravamo meritato. A quest'ultimo proposito i colleghi stranieri, in particolare, osservando gli spazi del Foro Italico, il verde, la scenografia (non la coreografia, ieri mi sono confuso, di nani ce n'è forse uno solo, di ballerine nemmeno una) mostrano di apprezzare grandemente sia il nostro stile sia il nostro design (“Siete imbattibili”), ma magari, pur dicendolo a bassa voce perché un tantino si vergognano, vorrebbero poter mangiare anche un po’ meglio nel Paese in cui normalmente _ al di fuori del teatro del tennis _ si mangia meglio che nel resto del mondo. Qualcuno, sbevucchione, avrebbe gradito anche qualche birra gratis _ questi giornalisti appassionati di “freebees” non cambiano mai! _ dopo aver saputo che lo sponsor Corona aveva regalato al torneo 260 cassoni di birre. (Sospetto l’abbia rivelato qualcuno che lavora per o con la Corona). Ma il collega inglese che me l'ha detto mi ha garantito  di essere ben informato.

Gli spettatori godono anche solo al vedere passare giocatori e giocatrici sulle golf-car.  E  questa è una novità Per i bambini è festa grande. E ai giocatori un bagnetto al giorno, in mezzo alla folla, alla fin fine non dispiace. Hanno pure i bodyguards. Un anno fa il direttore del torneo _ che non assomiglia davvero a Ion Tiriac sotto nessun aspetto _ sempre iperprotettivo nei confronti delle star, e sempre meno nei confronti di tutti gli altri, media inclusi (E' curioso come si sia sparsa la voce fra i colleghi stranieri: "Ma perchè ce l'ha sempre avuta con i giornalisti?"), sembrava si divertisse a nascondere i giocatori agli occhi di tutti. Passavano dal camo agli spogliatoi, dagli spogliatoi al campo, e tutt'al più alle auto di servizio, passando dai sotterranei, le...catacombe del Foro. Invece il successo di pubblico lo si conquista anche... ingraziandosi il pubblico. Regola di marketing elementare, ma che è stata ignorata a lungo in passato. Anche certe restrizioni nei confronti degli inviati dei giornali _ sempre meno con la crisi che li attanaglia, e sempr meno saranno in futuro _ non hanno troppo senso. Un conto è cercare di svolgere al meglio la promozione del torneo con la propria tv, il proprio sito, i propri media (nel senso anche di mezzi), un altro è di fatto impedire che altri promuovano il torneo su altri media, siano essi siti internet, radio o quant'altro.

Se un giorno i media "ospiti" non venissero più a coprire l'evento, perchè strozzati dalla concorrenza commerciale fatta dal padrone di casa, il torneo ne avrebbe beneficio? No, secondo me. Ma se l'audio non lo puoi diffondere, il video neppure, l'intervista la fa solo il padrone di casa o l'amico dell'amico, alla fine quella logica apparentemente commerciale si risolverà in un brutto boomerang. 

Sarà bene stare al passo con i tempi. Non a caso già l'anno prossimo so che  in alcuni tornei saranno gli organizzatori a fornire strumenti televisivi e sale di registrazione agli inviati per consentire loro di offrire un prodotto dignitoso ai loro lettori, ascoltatori, telespettatori, web-surfers....perchè si possa giustificare all'editore di un giornale le spese che comporta un inviato.

La stampa gioca di solito un ruolo importante nel successo di un evento. Chi la trascura, o peggio la ignora, non sa fare bene il suo mestiere. Chiedetelo agli americani. Lo sapete che negli Stati Uniti uomini e donne giornalisti entrano perfino negli spogliatoi? Se non si danno ai giornalisti opportunità di raccontare cose vissute dal vivo, tanto vale che se ne restino a casa. E anche gli spettatori, se devon restare spettatori passivi che possono guardare i giocatori soltanto quando disputano un match, ma poi non hanno la minima opportunità di contatto ravvicinato, beh se ne staranno a casa a guardare la tv.

Chissà che questo nuovo corso filosofico, ispirato da Nepi Molineris, Caputi ed altri non comporti anche altri significativi cambiamenti di indirizzo in altri settori che avrebbero bisogno di visioni un tantino più illuminate e anche un po’ meno provinciali. Già il sorteggio effettuato a Piazza di Spagna è stato un progresso “culturale” nel modo di promuovere il torneo. E magari i colleghi stranieri ci sarebbero pure andati, se qualcuno _ magari con una mail _ avesse pensato di avvertirli. Ma fino all’immediata vigilia del torneo, in inglese sul torneo di Roma, si leggeva e comunicava poco o nulla. Per diventare cittadini del mondo, perché quello di Roma diventi anche mediaticamente un torneo davvero internazionale, questo è certo un aspetto che andrà rivisto e cambiato.
Perché, attenzione, oggi ci sono dei mostri sacri, i Federer, i Nadal soprattutto, e appena un gradino sotto in termini di popolarità anche i Djokovic e i Murray che sembrano capaci di “vendere” il tennis da soli. Ma un giorno che se ne andranno loro, non saranno facili da sostituire. I primi due sono personaggi che hanno travalicato i confini del microcosmo tennistico.

Se non ci sono stati campioni italiani di tennis per 30 anni, beh abbiamo retto. Ma perchè i Federer e i Nadal hanno conquistato tifosi come la Juventus e il Milan o l'Inter, come se fossero italiani anche loro. Una volta che avranno smesso avremo bisogno dei nostri. Che per ora non ci sono. Nè si intravedono, con una unica eccezione,

Ok, ieri il sedicenne Quinzi ha battuto una stella dominicana Victor Estrella (stella appunto) che è classificato poco oltre il 200mo posto Atp  (220?), ma era un torneo ITF a Pozzuoli. La strada è ancora lunga, lunghissima, e non sarebbe nemmeno giusto caricare il ragazzin-ragazzone (è alto un metro e 90 e tira già belle randellate) lo fin d’ora d’un peso eccessivo.

Semmai, per il momento, limitiamoci a ....caricare i migliori che abbiamo, Fognini e Seppi, Pennetta ed Errani, anche se hanno già 25, 27,30, e 25 anni.

Oggi potrebbero anche passare un altro turno, anche se per la Errani la Stosur con quei bicipiti che paiono due gamve, deve sembrare un gigante più ancora che per Seppi il 2metri e 06 Isner…. Poi c'è anche  Lorenzi con Gasquet.  Per lui, ragazzo d'oro, mi accontenterei, come per la salvezza della Fiorentina, sua e mia squadra del cuore, un’onesta difesa. Gasquet, francamente, mi pare d'un'altra categoria. E poi è allenato da Piatti. Beh, se le vittoria del Chelsea sono anche un po' italiane per via di Di Matteo,perchè  quelle di Gasquet non lo devono essere?

P.S. Ma un'occhiata a tutte le curiosità e ai dati statistici raccolti nella storia degli Internazionali d'Italia l'avete data. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate. Cliccate lì dove indicato

P.P.S: ieri si è battuto un record di presenze ufficiali, ma anche di portoghesi. Passando dall'ingresso del bar del Foro Italico, sotto Monte Mario, c'era un varco incustodito. Si è sparsa la voce, sono entrate frotte di giovani, allegramente. Ne avevo incontrati due alle 14 che me l'avevano detto. Non mi pareva possibile. Poi però i ragazzi si sono sparsi la voce e gratis sono entrati anche parecchi altri fra le 16 e le 17 avvertiti dagli amici. Mi è stato detto, ma non li ho contati di persona, che hanno approfittato del varco in tantissimi. Si sta come funziona bene il tam tam in certi casi. Ma non mi chiedete il numero....Vabbè, hanno contribuito anche loro a ...far numero

Ubaldo Scanagatta

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