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02/06/2012 10:57 CEST - Roland Garros

Un'Italia che
non t'aspetti

TENNIS -S e anche Francesca arriva agli ottavi questo sarà un Roland Garros positivo per noi e non solo per gli ottimi Seppi e Errani. Più importante il modo in cui hanno vinto su Verdasco e Ivanovic, mai battuti in precedenza, che il traguardo raggiunto.  Da Parigi, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
PARIGI _ Per due italiani negli ottavi di finale al Roland Garros avrebbe firmato chiunque. E soprattutto Andreas Seppi che in uno Slam non era mai riuscito a spingersi così avanti, e anche Sara Errani che aveva sì centrato i suoi primi quarti a gennaio in Australia, ma a Parigi aveva perso tre volte al primo turno e una al secondo. Sara aveva sempre perso con la Ivanovic, due su due, Seppi idem con Verdasco, sei volte su sei, quindi la soddisfazione per loro e per noi non è doppia ma tripla.

Oltretutto possono gli azzurri negli ottavi ancora diventare tre se Francesca Schiavone batterà questo sabato la uzbeka emigrata negli USA Varvara Lepchenko, vendicando la sconfitta patita a Madrid. Sulla carta dovrebbe proprio vincere lei, ma la carta non è il campo.

Certo, già che c’eravamo, possiamo rimpiangere che _ più che Fognini che ha fatto vedere qualche numero di gran prestigio ma ha pur sempre perso in 3 set con Tsonga, scontando certamente le fatiche dei giorni precedenti _ Flavia Pennetta si sia arresa nuovamente alla tedesca Kerber come all’US Open. Flavia infatti aveva vinto il primo set e nel secondo ha perso un game forse decisivo, ma comunque importantissimo sul 2 pari quando ha avuto due palle break per andare avanti 3-2. Lo choc è stato mal assorbito: nel game successivo ha ceduto il servizio a zero, con una striscia negativa di 8 punti filati per la possente mancina tedesca.

Nel terzo set all’illusorio 2-1 per lei, probabilmente stanca, sono seguiti 5 games consecutivi per la Kerber che ha perso solo cinque punti nei suoi tre turni di servizio. Insomma la pattuglia azzurra si è quasi inevitabilmente assottigliata,al Roland Garros, ma se ieri si poteva temere lo 0-4 oggi dobbiamo salutare con grande soddisfazione questo pareggio, questo 2 pari a fine giornata, che oltre tutto ci lascia con un bilancio ancora in attivo, 12 vittorie e 9 sconfitte nel torneo.

Al di là dei numeri è importante il modo in cui sono state ottenute le vittorie italiane. Perché sia la Errani n.24 sia Seppi n.25 hanno vinto contro avversari meglio classificati di loro, Ivanovic n.14 (la più alta in classifica mai battuta da Sara che ha un record negativo di 0-28 con le top-ten) e Verdasco n.16.

Ma non solo. Hanno vinto contro due giocatori che giocavano bene. La Errani non avrà cominciato benissimo, ma la Ivanovic, dimagrita assai, corre oggi come non l’ho mai vista correre negli anni passati. La bellissima serba che aveva vinto il Roland Garros nel 2008, ha perso un po’ di convinzione nei propri mezzi, anche se sembra uscita dalla crisi che l’aveva attanagliato nell’ultimo triennio, ma se una volta era assolutamente carente quando doveva difendere oggi ha dimostrato grossi progressi anche quando si è trovata a recuperare palle lontane sulla difensiva.

E’ stata quindi molto brava Saretta, davvero, soprattutto sul piano tattico. Ha comandato ogni volta che ha potuto, e non era facile contro Ana che ha un dritto che fa molto male, e ha insistito tantissimo ovviamente sul rovescio “perché mi sono accorta che lei lo gioca quasi semrpe incrociato e quindi potevo andare prima da quella parte per girare intorno alla palla e colpire di dritto”.

Formidabile è stata anche sottorete. Quasi ogni volta che c’è venuta ha fatto il punto. Ha una mano nella volée che…spiega perchè lei e la Vinci siano doventate così forti in doppio senza avere un fisico statuario né un servizio bomba. Ha giocato in particolare un game, sul 2-1 per lei nel secondo set, assolutamente magistrale, attaccando anche con il rovescio slice ad una mano, che _ e so di esagerare _ accanto al vecchio collega dell’Equipe Alain Deflassieux ci siamo detti: “E che è una mini-Navratilova?”.

Da quel momento in poi lei ha preso fiducia, è stata molto brava a non perdersi d’animo quando da 4-2 si è ritrovata sul 4 pari, e poi sul 5 pari, quando l’Ivanovic avrebbe potuto far valere la sua maggiore esperienza a questi livelli.

Mi è piaciuto proprio l’atteggiamento di Sara e ho potuto dal vivo _ e non in tv dove si perdono troppe sensazioni, troppe distanze, troppi centimetri _ apprezzare molto più qui i suoi progressi di quanto non avessi già fatto in Australia. Ribattere i grandi servizi di Ana, quando le stavano dentro, le grandi bordate di dritto, non era facile. Riuscire ad attaccare nemmeno. Adesso dovrà vedersela con la Kuznetsova che ha dominato la Radwanska, superdeludente. Accanto a me in sala stampa, l’angolo polacco era in gramaglie. Radwanska e Kubot ko, è rimasto loro solo il doppio.

Con la Kuz Sara ha perso 6 volte. Già come Seppi con Verdasco. Di buon auspicio allora? Secondo me, e Gianni Ocleppo era d’accordo con me così come Jacopo lo Monaco, per Sara è meglio affrontare una tennista forte ma instabile come la Kuz. Che può giocare benissimo, soprattutto quando è in testa nel punteggio, ma può anche perdere la testa se una la mette in difficoltà. In genere la Radwanska, ed oggi ha fatto eccezione, è più solida, fa meno punti ma regala di meno. Sara non fa regali, e se una gliene fa, diventa davvero difficile da battere. Ho intervistato la Kuz in spagnolo, c’è l’audio, proprio perchè volevo che dicesse qualcosa sulla sua partita con la Errani. Se capite lo spagnolo pronunciato da una russa, che ha vissuto a lungo a Barcellona nell’accademia di Casal e Sanchez, e ora si fa allenare dall’argentino Hernan Gumy con il quale ovviamente parla in spagnolo, provate ad ascoltarlo. Capirete anche che cosa le piace di più dell’Italia (?) e dice che i russi sono molto più simili agli italiani che agli spagnoli.

Seppi è stato davvero bravo, mai lo avevo visto tirare dritti così forti in corsa, né anticipi di rovescio sia in risposta al servizio sia in corsa. Lungolinea, quindi rischiosi, ma anche incrociatissimi sui dritti mancini e stretti di Verdasco. Mi ha davvero impressionato. Dovrebbe salire a n.23 del mondo da 25, e peccato che abbia Djokovic al prossimo turno, un Djokovic che oggi ha passeggiato su Devilder come ieri Nadal con Istomin. Però Sartori, che ho visto carico a mille dopo la vittoria del suo pupillo e avrete sentito la sua intervista molto più espansiva e decisa del solito, è convinto che Andreas possa fare una gran partita anche contro Djokovic, “perchè sui cinque set qualche pausa Nole l’avrà…”.

Con gli italiani che vanno avanti più del previsto, meno male, stiamo trascurando un po’ il coté internazionale del torneo, nel quale peraltro non è successo tantissimo. Ho detto di Djokovic, ho scritto a parte un pezzo sulla rivelazione Goffin, unica non testa di serie negli ottavi, addirittura un lucky loser con una storia stranissima alle spalle, liquido in due righe la vittoria dello svizzero Wawrinka in cinque set su Simon solo perché sono stanco, è stata una giornata dura e spero che mi scuserete.

Federer si è distratto per un set contro Mahut, ma la notizia del giorno che lo riguarda è il divorzio probabile da IMG, per il quale la perdita di un campione che è sommerso di contratti come Federer sarà certamente una grave perdita. Che ci abbia messo lo zampino Mirka? Chi si è inserito al posto del colosso manageriale di Cleveland? Seguiremo nei prossimi giorni. Intanto avrà un match di tutto riposo negli ottavi contro Goffin, di cui era _ e forse è _ l’idolo. Berdych, vittorioso solo in cinque set contro il lungo Anderson, troverà Del Potro nel match di ottav forse più interessante del torneo. Fra le donne risultati regolari, direi, salvo forse il 62 61 della Martic alla Medina Garrigues, ma… chissenefrega. L’importante è che Francesca Schiavone oggi vinca e arrivi a giocare contro la Kvitova in fiducia. Allora tutto potrà ancora accadere.

Ubaldo Scanagatta

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