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04/06/2012 01:54 CEST - Roland Garros

Un giorno
quasi perfetto

TENNIS - Il tennis italiano monopolizza il Centrale per oltre sei ore. Sara Errani ottiene una gran vittoria su Kuznetsova e dice "Il segreto? La nuova racchetta Babolat: "O mi allungavo il braccio o la cambiavo". Ha pagato 30.000 euro di penale pur di averla! Peccato per Seppi che sogna l'impresa per due ore contro Djokovic. Da Parigi, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
PARIGI _ E’ stata una delle più belle giornate per il tennis italiano degli ultimi anni, anche se ovviamente il picco resterà (per sempre? per quanto) quella del trionfo di Francesca Schiavone qui al Roland Garros 2 anni fa. Errani e Seppi hanno monopolizzato il Philippe Chatrier, dalle undici di stamani fino alle 17,30, sei ore e mezzo.

Avrebbe potuto essere ancora più bella, dopo la splendida vittoria in mattina di Saretta Errani sulla Kuznetsova (6-0,7-5 dopo un 8-0 iniziale ma con 4 games consecutivi dal 3-5 nel secondo) se anche Andreas Seppi, avanti due set a zero contro il n.1 del mondo Nole Djokovic, non fosse stato così stanco da non riuscire ad appofittare del serbo in giornata no per almeno due ore e mezzo di gioco. Seppi non si è mai arreso, ma certo alla fine non era quello dell’inizio: 46 67 63 75 63 dopo 4 ore e 18 minuti.

D’altra parte Seppi era stato in campo cinque set con Kukushkin e altri cinque set con Verdasco, troppi perché non si facessero sentire. Non avesse avuto 6 ore e 40 minuti di battaglia nelle gambe, 9 ore con il match con Davydenko al primo turno, e fosse stato con il pieno delle energie io penso _ anche se so bene che non si può mai dire _ che forse avrebbe vinto perché questo Djokovic non è davvero quello imbattibile di un anno fa, anche se magari proprio da uno spavento come quello di oggi risorgerà. Ma l’altra sera Andreas era mezzo svenuto in conferenza stampa, dopo il match con Verdasco, come si poteva pretendere che recuperasse più di così?

Però quanto è accaduto oggi mi conferma pienamente al di là del risultato finale nelle sensazioni descritte nell’altro mio articolo “Non mi aspettavo Errani e Seppi così” che pregherei di leggere a chi fosse sfuggito. Sara e Andreas sono cresciuti straordinariamente sia come tecnica, sia come personalità.

Se Seppi se ne renderà conto al prossimo Slam potrà sì ritrovarsi a lottare 5 set contro Verdasco, ma probabilmente uno come Kukushkin lo batterà in tre, risparmiando tante energie preziose.

Sara attribuisce il merito in particolare alla nuova racchetta, adottata quest’anno, la Babolat Pure Drive un po’ più lunga (“O allungavo il braccio o la racchetta” ha detto con sense of humour facendomi ricordare una frase analoga che disse Michael Chang, il campione qui nell’89, quando anche lui optò per una racchetta di un paio di centimetri più lunga) regalando così all’azienda di Lione uno straordinario spot pubblicitario, migliore di qualsiasi pagina acquistata su una qualche rivista usa e getta. Ma, anche se lei ha ulteriormente spiegato che grazie a quella racchetta “riesco a replicare anche a chi è molto più potente di me”, io credo che il grande clic lo abbia fatto anche nella testa, ma certo la racchetta è importante e Sara ha dato una dimostrazione di grande personalità quando ha preferito pagare una penale di 30.000 euro con il precedente sponsor (la Wilson) pur di giocare con la nuova giocatrice. Pochi l'avrebbero fatto..

«La nuova racchetta: è un centimetro più lunga e più pesante (320 grammi). Così diventa più pesante anche la mia palla, mi dà più potenza (il 20%) _ aveva detto Sara _ Appena l'ho provata mi sono resa conto che il mio potenziale era molto cresciuto"». E l'operazione l'ha gestita il fratello di Sara Davide che ha sostituito il vecchio manager, Fabio Della Vida che aveva subito la stessa disavventura quando era stato lasciato da Ana Ivanovic che avrebbe poi vinto il Roland Garros. Della Vida adesso ogni tanto lo sentite su Supertennis come commentatore Fit. Il padre, Carlo, è stato un grande organizzatore di eventi sportivi, inclusi gli Internazionali d'Italia.

Per avere la stessa racchetta della Li Na e della Clijsters, di Nadal, Tsonga, Fognini e Andreev, Sara ha pagato una penale di 30mila dollari per rottura di contratto. «Dopo 3 anni che finiva intorno al 40 del mondo o cambiava me o la racchetta», aveva scherzato Pablo  Lozano. «Certo, per chi non guadagna tantissimo, cominciare da meno 30mila euro è stata un'altra prova di personalità». Quando si vuole arrivare a tutti i costi si deve avere anche la forza di prendere certe decisioni. Conosco tanti giocatori, e giocatrici, che non l'avrebbero fatto. Per la Babolat se la Errani arriverà fra le prime 4 al Roland Garros e fra le prime 10 al mondo sarà un grandissimo colpo. Vi immaginate poter lanciare uno slogan: "Per giocare con le nostre racchette le campionesse pagano?"

Con Seppi devo ancora parlare, sarà dispiaciuto, certo, ma sarà anche orgoglioso perché chi non lo conosceva appieno avrà imparato ad apprezzarne le qualità.

Purtroppo dopo aver vinto giocando alla grande i primi due set ha cominciato il terzo cedendo il servizio: lo avrebbe perso ben 9 volte nel corso del match, quindi strapparlo 6 volte a un Djokovic un po’ sottotono non è stato sufficiente. Peccato.

L’ultimo tennista italiano a battere davvero un n.1 del mondo (Pozzi superò Agassi al Queen’s ma Andre si ritirò sul 4-6,3-2…) prima di Volandri che sconfisse Federer al Foro Italico, era stato Adriano Panatta due volte con Connors (’75 a Stoccolma e ’77 a Houston), e prima di lui Barazzutti con Nastase nel ’74 a Monaco, senza contare Nicola Pietrangeli agli Internazionali d’Italia nel 1961 a Torino quando battè Rod Laver (ma lì non c’era il computer, anche se nessuno osava discutere il diritto del rosso di Rockhampton a fregiarsi della corona di n.1).

Errani b.Kuznetsova 6-0,7-5, Djokovic b Seppi 46 67 63 75 63 dopo 4 ore e 18 minuti. Per Djokovic si tratta della terza rimonta da sotto due set a zero: le altre rimonte sono la semifinale degli Us Open 2011 contro Federer (6-7(7), 4-6, 6-3, 6-2, 7-5) e il secondo turno a Wimbledon 2005 contro Garcia Lopez (3-6, 3-6, 7-6(5), 7-6(3), 6-4).

LE STATISTICHE DI SEPPI - DJOKOVIC

 

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