05/06/2012 10:29 CEST - Roland Garros
Nadal fa paura
Ferrer a fari spenti
TENNIS _ Grande attesa, da parte nostra, per Errani-Kerber, un match che Sara può vincere se non si emoziona troppo pensando alla chance d'una semifinale in uno Slam. Federer-Del Potro tutto da vedere. Bravi i nostri junior e i doppisti. Da Parigi, Ubaldo Scanagatta
Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
PARIGI _ Per chi non lo sapesse Pico Monaco è n.15 del mondo. Uno dei giocatori più forti del mondo sulla terra battuta. Sapete quanti games ha fatto con Rafa Nadal? Due. E quanti games ha perso in 4 incontri di 12 set? Diciannove.
Vabbè, ora ci saranno le solite speculazioni, ha avuto un tabellone in discesa, ha sempre fortuna nei sorteggi, qualcuno assolutamente ignaro di come funzionano le cose continuerà a ripetere che sono sorteggi manipolati (chissà da chi e chissà perchè), ma questo Nadal sembra intrattabile e dovendo incontrare Almagro con il quale ha vinto sette volte su sette non è un gran azzardo pronosticare che arriverà a spasso anche in semifinale. Nell’ultimo incontro con Almagro fu costretto 2 volte al tiebreak, ma vinse comunque in tre set. Almagro ha un gran servizio, quindi strapparglielo non sarà tanto facile neppure per Rafa, però se c’è qualcuno pronto a scommettere sulle chances di Almagro si faccia avanti.
Si presenta più incerto il quarto che opporrà questo martedì Del Potro a Federer perché l’argentino sembra in ripresa, anche se i tagli incrociati di Federer _ piuttosto che i colpi possenti ma dritti di Berdych _ dovrebbero mettere maggiormente a nudo i suoi problemi negli spostamenti.
Tutto sommato Del Potro mi sembra più temibile sul cemento che sulla terra rossa, anche se c’è nato. Sugli slice incrociati stretti non lo vedo bene, sui drop-shot neppure. Ma la sua potenza potrebbe anche disorientare Roger, che contro Goffin non è apparso brillantissimo.
Sono curioso di vedere Tsonga-Djokovic. Il Nole dei primi due contro Seppi ha subito costantemente l’iniziativa dell’italiano che dominava gli scambi da fondo. Tsonga lo attaccherà palla dopo palla e il contrasto del loro tennis dovrebbe garantire uno spettacolo divertente cui certo non mancherà l’atmosfera. Tsonga trascina il pubblico anche quando non gioca in Francia, figurarsi qua. Dieci partite e grande equilibrio, 5 vittorie ciascuno, con l’ultimo match giocato a Roma una decina di giorni fa.
Ma per noi il match del giorno è quello fra Sara Errani e Angelique Kerber. Saranno importantissimi i primi games, nonostante che le due giocatrici siano in realtà due guerriere che non si arrendono mai e hanno vinto tante partite anche in rimonta.
Però un quarto di finale in uno Slam presenta aspetti psicologici particolari. E’ impossibile non sentire molto la partita. Sara ha confessato che, a differenza da Robertina Vinci che dorme tranquilla come il Principe di Condè e durante la notte non si alza mai nemmeno per andare in bagno, lei invece è ansiosa, si sveglia mille volte.
Poi sul campo gestisce bene la tensione, ultimamente, però certamente il fatto di dover giocare contro una mancina un po’ la turba: per questo penso che dai primi games deve trovare fiducia, deve rendersi conto che il mancinismo della Kerber non è un vero problema, o comunque che è superabile.
Non penserà alla classifica della tedesca, è sicuro. Per come gioca oggi Sara _ e per come giocano oggi le cosiddette prime della classe _ non c’è una gran differenza tra alcune top-ten e le n.20 o 30. E’ più un problema di giornata, di come si svegliano. Basti vedere come ha giocato oggi la Lepchenko con la Kvitova, sembrava un’altra rispetto a quella che ho visto determinatissima contro la Schiavone. Ok,la Kvitova è mancina anche lei, le ha posto problematiche diverse, però ciò non toglie che mi è parsa non meno irriconoscibile di come ho visto la Kuznetsova contro la Radwanska e poi contro la Errani. Imprevedibili in campo e fuori, le donne, un po’ come nella vita.
La Sharapova, ad esempio, che pure considero la favorita n.1 del torneo, mi è parsa tutt’altro che irresistibile contro la Zakopalova. Saltando di palo in frasca, le “passeggiate” di Nadal sui malcapitati avversari hanno fatto ancora una volta ombra su David Ferrer che, anche lui, non è stato meno generoso nei confronti di Granollers, battuto 63 62 60. Così Verdasco potrà ringraziare Ferrer, perché stoppato Granollers, il quarto posto di singolarista a Wimbledon olimpico è suo.
Ci sarebbe da parlare della vittoria di Murray, che contro Gasquet sembra divertirsi a perdere all’inizio per vincere alla fine: è un classico ormai. Come quei ciclisti che succhiano le ruote e poi ti fregano in volata. Gli italiani? C’erano gli juniores, hanno vinto in tre, Quinzi, Napolitano e Donati.
Sono, udite udite, più che discreti tutti e tre. E non succedeva da anni. Difatti sono tutti al secondo turno sono pure teste di serie, due su tre. A parte il solito Quinzi che oltre a vincere una buona partita è indubbiamente il più giocatore dei nostri, il più maturo, voglio spendere elogi per Donati che ha vinto 9-7 al terzo sul portoghese Silva con il quale perdeva 5-0 nel set decisivo. L’avevo già visto a Firenze, questo ragazzo che gioca a Bra, e mi era piaciuto. Non ha muscoli per ora, e l’altalena del punteggio del suo match, un 6-1 per uno, un 6-2 per l’altro, il 5-0, la rimonta, caratterizzano tanti match tipicamente da junior. Però i colpi di Donati, per ora giocati di puro istinto e talento, senza vera potenza, mi sono piaciuti quasi più di quelli di Quinzi che, tuttavia, sa giocare bene quelli che contano.Per questo dico che è più giocatore.
Per il resto si dovevano registrare, e il sito lo ha fatto con dovizia di audio e di servizi, le due vittorie delle nostre due coppie, Starace-Bracciali e Vinci-Errani. Come ho detto nell’audio di sintesi della giornata, oltre che poeti, santi e navigatori, siamo anche un popolo di doppisti. Come ai tempi di Pietrangeli e Sirola, di Panatta e Bertolucci. Ad maiora.
Ubaldo Scanagatta
