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23/06/2012 18:20 CEST - ATP Eastbourne

Per A-Rod l'erba è (ancora) più verde

TENNIS - Seppi non riesce a difendere il titolo a Eastbourne. L'azzurro qualche errore di troppo. Roddick chiude con un facile 63 62 e torna a vincere un titolo ATP dopo oltre un anno. L'ultima vittoria a Memphis nel febbraio 2011. Luca De Gaspari

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Andy Roddick prima di questa settimana non vinceva un match dal 26 Marzo, quando battè Roger Federer a Miami; è bastata una settimana sull’erba per ritrovare segni del campione che fu; l’americano, tre volte finalista a Wimbledon, domina la finale del torneo ATP 250 di Eastbourne contro il nostro Andreas Seppi chiudendo con un perentorio 6-3 6-2 in appena 1h11, che hanno mostrato la netta superiorità del giocatore statunitense nell’adattamento ai prati inglesi ma anche la sua straordinaria umiltà nell’adattarsi a giocare in un contesto di secondo piano rispetto ai grandi fasti del passato.


Eppure l’inizio sembrava presagire un altro tipo di giornata per Andreas, capace di strappare il servizio a A-Rod nel gioco d’apertura dell’incontro, forse troppo presto; da lì in poi Roddick, apparso estremamente affidabile da fondo campo e sempre pronto a spingere coi colpi d’inizio prende il largo infilando 5 giochi consecutivi, prima di cedere una seconda volta la battuta; Seppi si trova dunque nell’impreventivabile situazione di 2-5, ma senza aver mai tenuto il servizio. Ci riuscirà finalmente nell’ottavo gioco, ma Roddick è attentissimo nel nono gioco a chiudere la pratica del primo set prendendosi tutti i rischi del caso con servizio e dritto.
L’americano si rende conto della scarsa attitudine di Andreas contro i rimbalzi bassi, e in particolare della sua incapacità di spingere palle con poco peso senza sbagliare e così il secondo set diventa per certi versi ancora più a senso unico del primo, con Seppi che salva 2 palle break nel primo gioco, prima di cedere di schianto fino al 5-1; a differenza della prima frazione Roddick concede poco o niente al servizio, senza dover di fatto annullare palle break all’altoatesino. Andy chiude 6-2 con negli occhi l’incredulità di essere uscito da un periodo da incubo.


La sconfitta netta per Seppi va imputata al numero troppo alto degli errori gratuiti, e in generale, ad una mancanza di lucidità tattica tenendo conto delle condizioni di gioco; basti pensare all’eccessivo uso di lob e smorzate nonostante il vento che, sebbene in misura minore rispetto ai giorni passati, ha condizionato in parte l’incontro.


Per Andy, che ieri aveva festeggiato il traguardo delle 600 vittorie in carriera, si tratta del 31° titolo in carriera, il quinto sui prati d’Inghilterra, dopo il poker di successi al Queen’s; no, non è lo stesso giocatore che 3 anni fa contese a Roger Federer una storica finale di Wimbledon, ma il suo rispetto, la sua dedizione per il gioco in un momento in cui non ha più le chances di lottare per i primi posti del ranking mondiale, lo rendono molto più ammirevole di quando possedeva il diritto più devastante al mondo.
Speriamo che Seppi possa far bene a Church Road, tenendo ovviamente conto che su questi campi, alcuni suoi limiti sono molto più esposti anche se oggi, ed è bene ricordarlo, aveva di fronte un campione, incompleto e in declino, ma pur sempre campione

Luca De Gaspari

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