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27/06/2012 23:33 CEST - Wimbledon

Stosur fuori
Passa Djokovic

TENNIS - Arantxa Rus, già vincitrice a sorpresa sulla Clijsters l'anno scorso al Roland Garros, estromette dal torneo la teste di serie numero 5, Sam Stosur: 6-2, 0-6, 6-4. L'australiana si ferma, così, al secondo turno dopo le eliminazioni all'esordio nel 2010 e 2011. Djokovic supera Harrison con un triplo 6-4. Pentagallo e Di Russo

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Wimbledon, Ana Ivanovic (Clive Rose / Getty Images)
Wimbledon, Ana Ivanovic (Clive Rose / Getty Images)

Djokovic b Harrison 64 64 64

Su un Centrale provvidenzialmente coperto dal tetto Novak Djokovic era chiamato a rispondere a Roger Federer, che poche ore prima aveva ottenuto una comoda vittoria contro Fognini. Avversario odierno quel Ryan Harrison che non superava un turno in uno Slam dai Championships dello scorso anno, quando sconfisse il più quotato Dodig prima di arrendersi non senza lottare a David Ferrer.

Il primo set si decide nel quinto gioco: Harrison dapprima delizia il pubblico con il punto più bello del set, un passante in corsa di dritto che riceve l’approvazione prima del falco e poi dell’avversario, che applaude sinceramente ammirato. L’americano si procura successivamente due possibilità di conquistare il game, ma alla fine è Djokovic a sfruttare la prima –e unica- palla break del set con un diritto vincente. Il numero uno del mondo da questo momento risulta pressoché inavvicinabile sul proprio servizio, concedendo nel parziale appena tre punti e servendo l’86% di prime. E proprio grazie allo schema servizio-dritto chiude il primo set per 6 giochi a 4 in suo favore.

Nel primo gioco del secondo set Harrison vacilla, va sotto 0-30 ma riesce a recuperare con il servizio e nel contempo a evitare una partenza ad handicap. Il set sembra scorrere sulla falsariga del primo: entrambi i tennisti servono bene e concedono pochissimo, Djokovic ha addirittura il 100% con la seconda e ottime percentuali sotto rete. Poi, nel sesto gioco, la partita improvvisamente si accende. Un passante di rovescio mal giudicato da Nole e un doppio fallo regalano tre palle break consecutive ad Harrison, tutte annullate rapidamente dal serbo che però ne deve fronteggiare una quarta dopo un altro passante di rovescio dell’avversario. Ancora una volta è lo schema servizio-diritto a salvarlo, prima che l’ennesima discesa a rete infruttuosa del game – stavolta una volée di opposizione terminata lunga- regali la quinta palla break ad Harrison. L’americano è sfortunato: proprio quando sembra essere in grado di prendere in mano le redini dello scambio, una palla molto profonda viene giudicata erroneamente fuori. Il falco concede la ripetizione del punto ma stavolta Djokovic ha gioco facile. Djokovic che però si fa sorprendere ancora una volta dal passante di Harrison, ma viene “graziato” dall’avversario che sbaglia una facile risposta di rovescio su una seconda non impossibile. Poco dopo il ragazzo della Louisiana è costretto a pagare pegno alla giovane età, sbagliando un semplice smash costruito dopo un paio di ottime accelerazioni e di fatto consentendo all’avversario di tenere il servizio dopo sei palle break annullate. Nel game successivo si verifica il prevedibile calo di tensione di Harrison che cede il servizio alla prima palla break concessa nel set. Poco dopo Djokovic si aggiudica il secondo parziale con lo stesso punteggio del primo, 6-4, in un’ora e ventuno minuti di gioco.

A questo punto ci si aspetta un terzo set tutto in discesa per il numero uno del mondo, che però deve attendere l’ottavo game prima di tornare ad avere a disposizione una palla break. Se fino a quel momento infatti Harrison serve bene – saranno otto gli ace in totale - e si rende autore di accelerazioni vincenti di ottima fattura, sul quattro pari è ancora una volta la pressione a tradire la giovane promessa: due rovesci lunghi e un doppio fallo regalano tre palle break a Djokovic che non si fa pregare e trasforma subito la prima a disposizione concludendo nel migliore dei modi una serie di tocchi nei pressi della rete. Nel game successivo il serbo può festeggiare la qualificazione al terzo turno ottenuta contro un ottimo Harrison, al quale forse è mancata quella malizia che ci auguriamo possa acquisire strada facendo. Ottimi segnali lanciati dal primo giocatore del mondo, solido al servizio e capace di scendere a rete ben 40 volte portando a casa il 62% di punti. Una rarità di questi tempi.

Prossimo avversario di Djokovic sarà il vincente del match sospeso per oscurità tra Radek Stepanek e Benjamin Becker sul punteggio di 62 56 per il tennista ceco.
 

Watson b Hampton 61 64

Andy Murray può aspettare. Nella Gran Bretagna, ansiosa di accogliere un suo rappresentante nell'albo d'oro dai tempi di Fred Perry nel 1936, ad approdare per prima al terzo turno è l'inglese - di Guernsey - Heather Watson. La ventenne, vincitrice degli Us Open juniores nel 2009, dopo essersi sbarazzata della Benesova all'esordio, si è ripetuta contro l'americana Jamie Hampton. E' la prima britannica a vincere un match di singolare femminile sul Centrale di Wimbledon dal 1985 (Jo Durie).

Su un affollatissimo campo numero 2 la Watson ha vinto agevolmente il primo parziale 6-1, senza concedere palle break e approfittando dei numerosi gratutiti della sua avversaria (15). Meno agevole, invece, il secondo set, decisamente più combattuto e decisosi su pochi punti (35 a 33). L'inglese, che opera il break definitivo nel settimo gioco, si lascia travolgere dall'emozione al momento di chiudere, commettendo un doppio fallo sul primo match point. Il secondo, però, è quello che sancisce il 6-4 finale. A fine match la Watson, prima donna britannica a raggiungere il terzo turno dal 2002 - anno in cui ci riuscì Elena Baltacha - ha dichiarato: "Sul secondo match point mi ripetevo di non commettere doppio fallo. La folla era incredibile, mi ha fatto piacere vincere non solo per me, ma anche per loro." Al prossimo turno la Watson attende la vincente del match tra Agnieszka Radwanska e la giustiziera di Venus Williams, Elena Vesnina.

Ivanovic b Martinez Sanchez 63 36 63

Esordio vincente nel torneo per Ana Ivanovic, che cede un set alla spagnola Martinez Sanchez, prima di chiudere 6-3 al terzo. Come spesso accade nel tennis femminile: il servizio rappresenta la variabile impazzita nel primo parziale. Nella battaglia dei break a spuntarla è la serba, che chiude 6-3. Stesso punteggio del terzo e stesso punteggio anche del secondo set, vinto dalla spagnola che approfitta di un misero 14% di punti vinti sulla seconda di servizio da parte della Ivanovic. Ivanovic che, però, non concede più nulla alla Martinez Sanchez, sfruttando l'unica occasione avuta nell'ultimo parziale. Nel secondo turno affronterà Katryna Bondarenko.

Lisicki b Jovanovski 36 62 86

È proprio il servizio, invece, a tenere a galla Sabine Lisicki. La tedesca, che a Wimbledon difende la semifinale dello scorso anno, piazza 10 ace - vincendo il 75% dei punti con la prima di servizio - nella rimonta alla serba Bojana Jovanovski, conclusasi 8-6 al terzo set.

Raonic b Giraldo 64 64 64, Kubot b Ito 76 63 63, Melzer b Wawrinka 36 76 26 64 86

Si sono conclusi anche alcuni dei match interrotti ieri per pioggia: Milos Raonic ha rifilato un periodico 6-4 al colombiano Giraldo, mentre Kubot ha chiuso 6-3 al terzo sul giapponese Ito. Il match tra Jurgen Melzer e Stan Wawrinka ha, invece, assunto i contorni dell'epico, un viaggio di andata e ritorno dall'inferno per l'austriaco. Sotto due set ad uno, Melzer vince il quarto, strappa il servizio a Wawrinka nel quinto gioco del set decisivo e trova anche il tempo di fallire tre match point sul 5-4 e servizio tutto in suo favore, prima che Giove Pluvio ci metta una pezza, laddove non è in grado di metterla Wawrinka. Una situazione, oltretutto, già vissuta dal ventisettene svizzero, al Roland Garros, dove riuscì a recuperare il break di svantaggio a Tsonga dopo l'interruzione del giorno prima per oscurità. Quella partita, poi, Wawrinka finì ugualmente per perderla. La storia si ripete. Stan parte forte, recupera il break a Melzer, e si porta sul 6-5. Ma Melzer non trema. Wawrinka, invece, sì. Si fa recuperare da 30-0, concedendo una palla break sulla quale commette doppio fallo! È il turning point. Melzer, questa volta, non si lascia sfuggire l'occasione di chiudere la partita. Al quarto match point, il primo della giornata, l'austriaco raggiunge il paradiso tennistico.

Mayer b Petzschner 36 36 64 62 64

Nei match di giornata del tabellone maschile, invece, da segnalare la vittoria in rimonta di Florian Mayer nel derby tedesco con Phillip Petzschner. Persi i primi due per 6-3, Mayer diminuisce sensibilmente il numero degli errori. Lo scambio si allunga e Petzschner mostra i primi segni di cedimento. Un break decide il terzo parziale, vinto da Mayer 6-4. Nel quarto, invece, i break sono addirittura due: 6-2 Mayer. È chiaro, ormai, come la partita abbia cambiato padrone. Petzschner oppone resistenza nel quinto ma non basta. Finisce ancora 6-4 per Mayer, che approda al terzo turno.

Monaco b Chardy 62 36 63 76

Non sono bastati 17 ace a Jeremy Chardy per piegare la resistenza di Juan Monaco. Nel primo set, vinto dall'argentino, Chardy porta a casa solo il 19% dei punti in risposta. Troppo pochi per pensare di far partita pari con Monaco, nonostante l'argentino non abbia nell'erba la sua superficie preferita. Nel secondo, però, Chardy annulla due palle break, sfrutta l'unica in suo favore e chiude 6-3. Ma è soltanto un fuoco di paglia. Monaco si procura due palle break anche nel terzo, break che questa volta arriva. Si viaggia così spediti verso il 6-3 per "Pico". Nel quarto parziale Monaco breakka ancora Chardy sull'1-1. La partita sembra conclusa, ma il francese trova la forza per contro-breakkare il suo avversario sul 4-3 Monaco. Ci si avvia, così, senza grossi sussulti ad un inevitabile tiebreak, che resta in equilibrio fino al 3 pari. Poi, Monaco prende il largo e suggella una superiorità evidente durante tutto l'arco della partita. L'argentino raggiunge, così, il suo miglior risultato sui sacri campi di Wimbledon, dove non era mai andato oltre il secondo turno.

Rus b Stosur 62 06 64

Sarà, forse, il caso di riferirsi a lei come la giocatrice dalle imprese impossibili. Viene dall'Olanda, ha ventidue anni e di nome fa Arantxa - come la ben più nota Sànchez-Vicario - semplicemente perché ai suoi genitori piaceva il nome, non per una particolare venerazione verso la fortissima giocatrice spagnola. Ed è proprio nel regno che fu della Sànchez-Vicario, al Roland Garros dove la spagnola vinse tre volte, che lei, più semplicemente Rus, l'anno scorso fece parlar di sé. Era un match di secondo turno, dall'altra parte della rete c'era la testa di serie numero due, Kim Clijsters. Un match difficile, che si trasforma in impossibile sotto gli occhi di tutti gli appassionati. La Rus è indietro 6-3, 5-2. Sembra prossima alla sconfitta, ma per lei che vive di queste partite niente è impossibile. Annulla due match point e lentamente recupera, fino a vincere il secondo set 7-5. La Clijsters accusa il colpo e finisce per perdere anche il terzo 6-1. Quel 6-1 le tornerà indietro come un boomerang contro la Kirilenko al turno successivo.

Starà facendo gli scongiuri Arantxa, affinché quel boomerang non le torni indietro anche questa volta, a Wimbledon, dopo aver piazzato un altro capolavoro. Come un anno fa non può essere considerata favorita contro la numero 5 del mondo, lei numero 72. Questo, però, per lei non ha mai rappresentato un limite. Nessun timore reverenziale neanche quest'oggi. Parte male, ma in un batter d'occhio accende subito la luce infilando una striscia di sei giochi consecutivi. Il 6-2 è servito. In teoria non può essere considerato "bagel", ma in pratica lo è. La Stosur vede materializzarsi gli spettri di un'ennesima prematura uscita da Wimbledon, così decide che è giunto il momento di fare sul serio. Altra striscia di sei giochi consecutivi per l'australiana. Questa volta è "bagel" vero. Si va, così, al terzo. Le quotazioni della Stosur salgono, quelle della Rus scendono in un perpetuo alternarsi. Break e contro-break, fino al 5-3 per la Rus. Sembra la volta buona ma non è così. La Stosur gioca il tutto per tutto, annulla due match point, e strappa la battuta alla sua avversaria: 5-4. Una partita per cuori forti. Proprio quello che manca alla Stosur. L'australiana sale 40-15, ma l'olandese gioca delle buone risposte fino a procurarsi un nuovo match point. È quello decisivo. Il rovescio della Stosur si ferma in rete. Cala il sipario. È la prima grande sorpresa nel tabellone femminile. E a regalarla è una che di sorprese se ne intende.

Stefano Pentagallo e Massimiliano Di Russo

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