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28/06/2012 20:26 CEST - WIMBLEDON 2012

Giorgi può
battere Petrova

TENNIS - Nonostante 125 posti in classifica di differenza tra la Giorgi e Nadia Petrova, l'azzura ha battuto la russa nell'unico precedente a Memphis proprio quest'anno. Abbiamo 4 tenniste al terzo turno come nel 2005. Rino Tommasi

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Wimbledon - A conferma di una tendenza che sta diventando tradizione, il nostro tennis si affida alle ragazze per mantenere una presenza significativa anche nella seconda settimana di Wimbledon.
 

Quattro giocatrici al terzo turno in questo torneo le avevamo già avute nel 2005 e la speranza di poterne mantenere qualcuna in corsa per un altro turno ha buone possibilità di concretizzarsi.

L’unica superstite del quartetto di allora è Roberta Vinci che era all’epoca la più giovane di una promettente nidiata. Ma da questo punto di vista è stata sostituita da una ragazza, Camila Giorgi, sul cui futuro mi sbilancerei volentieri.
La carriera di una giocatrice è difficile da pronosticare perché può essere complicata – e qualche volta compromessa – da problemi extra tennistici.
 

La Giorgi incontrerà la russa Nadia Petrova navigata rappresentante delle taglie forti e vincitrice per 9-7 al terzo set sull’ungherese Babos. Anche se il papà – allenatore della Giorgi mi ha detto che alla figlia piace molto il
pugilato preferisco che il match con la Petrova non si svolga sul quadrato.
 

Anche se ci sono 125 posti di differenza in classifica (Petrova n. 20, Giorgi n 145) mi piace ricordare che la nostra giocatrice ha già incontrato la Petrova nel febbraio scorso a Memphis ottenendo una comoda vittoria in due set. Il precedente potrebbe non avere valore anche in rapporto alle particolari condizioni ambientali di questo torneo ma ho avuto l’impressione che questa Giorgi sappia sbrigarsela bene anche sull’erba.
 

Le altre italiane ancora in corsa, oltre alla Giorgi, sono Errani, Vinci e Schiavone, che hanno tutte superato il turno senza perdere un set.
 

La Schiavone ha avuto un solo momento di difficoltà all’inizio del secondo set quando si è trovata 0 a 2 nei confronti della Pliskova, una Kvitova senza il titolo di Wimbledon e senza lo stesso talento. La Vinci ha tenuto a distanza la neozelandese Erakovic ma la più rapida e la più convincente è stata la Errani che ha lasciato solo due game all’inglese Keothavong.
 

Andy Murray se l'è cavata con qualche brivido contro il bombardiere croato Karlovic ma è stato attento ad evitare il pericoloso prolungamento al quinto set.
 

Rino Tommasi

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