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08/07/2012 14:05 CEST - Wimbledon

Serena, non date retta al computer!

TENNIS - La vera n.1 del mondo è lei, Serena Williams non la Azarenka. Il computer non conosce il tennis. Tante sofferenze fuori dal campo, qualche distrazione di troppo anche dentro, ma nessuna donna ha mai servito meglio e più forte di lei. Raggiungerà Evert e Navratilova?   Da Wimbledon, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
 

WIMBLEDON _ Quattordici Slam come Pete Sampras, cinque Wimbledon come Venus Williams e non le piace l’erba! “Non mi piacciono i cattivi rimbalzi, mi viene sempre da lamentarmi per quelli, eppure …quale che sia la ragione qui faccio molto bene”. Già, fa talmente bene perché prima di tutto Serena serve come nessuna altra donna al mondo, 102 aces nel torneo, 17 nella finale contro Agnieszka Radwanska che stava seppellendo nel primo set, 5-0 e 15-40 sul servizio della ragazza polacca, e serve meglio anche di moltissimi uomini.
 

Oggi diverse volte ha servito a 120 miglia orarie, cioè 192 km l’ora. Più o meno come serviva Roger Federer ieri. Chissà allora se a Serena piacesse l’erba piacesse! Lunedì sarà n.4 del mondo, ma non c’è nessuno che la consideri tale, nemmeno Vika Azarenka che lei ha battuto in semifinale in una delle migliori sue partite di questi Championships (insieme a quella contro Petra Kvitova) e che sarà n.1 del mondo davanti a Radwanska, Sharapova e, appunto, Serena.
 

La felicità di Serena oggi era palpabile, palpabilissima. Quasi come se avesse vinto il suo primo Slam. E in effetti questo è stato il suo primo Slam in 2 anni, da Wimbledon 2010 e in questi due anni le è successo un po’ di tutto.

Dopo il famoso, stranissimo incidente nel pub di Monaco di Baviera, il taglio al tendine del piede, due operazioni chirurgiche, poi c’è stata quell’embolia polmonare nel marzo 2011: “Non riuscivo ad alzarmi dal letto, non potevo far altro che pregare…, non ce la facevo più, mi avevano messo una sonda nello stomaco, i problemi erano di origine cardiovascolare, mi è successo di tutto, ero davvero a terra, sono scesa più in basso del basso, tornare qui e vincere dopo che un anno fa ero scesa attorno alla duecentesima posizione (175 in realtà nel luglio 2011; nota di ubs) è stupefacente…è stato un percorso incredibile per me…Il Roland Garros era stato così deludente perché avevo vinto Charleston e vinto Madrid e avevo fatto bene anche a Roma…ero imbattuta sulla terra rossa, avevo un sacco di fiducia, ma quando ho perso (con la Razzano al primo turno; nota di ubs) mi sono davvero demoralizzata. Ma sono rimasta a Parigi e ho cominciato ad allenarmi con Patrick McEnroe e quello mi ha molto rivitalizzato…”

Non è più una bambina la più piccola delle sorelle Williams, ha 30 anni ormai, ma il suo livello di gioco quando gioca bene e sta bene è talmente superiore alle altre _ se non si distrae come ha fatto quasi ogni partita di questo torneo _ che secondo me non avrà i problemi di Federer a vincere fino ai 33/34 anni.
 

Anche Roger ha 30 anni, quasi 31 ormai, ma i suoi avversari sono molto più competitivi. E gli slam si vincono al meglio dei cinque set. Serena qualche problema ce l’ha quando perde un po’ d’attenzione, come con la Zheng battuta solo 9-7 al terzo e la Shvedova, 7-5, al terzo, e anche oggi con la Radwanska che stava battendo 6-1,4-2 senza aver mai perso la battuta…e poi l’ha persa invece 2 volte di fila e si è ritrovata sotto 2-1 al terzo e qualche nervosismo di troppo sottopelle.
 

Il suo problema sarà, negli anni a venire, il peso. Dovrà stare attenta a non ingrassare ancora. Ieri il confronto tra le sue cosce e quelle della Radwanska era impressionante: ce ne volevano tre di Agnieszka per farne una di Serena.
Chiaro che lei ha molta più potenza di qualunque altra tennista in attività, e direi di sempre _ ecco un paragone che si può fare su…tutti i tempi, e non sul Goat o la Goat! _ e questa le potrà consentire di vincere ancora per diversi anni. Martina Navratilova era stata l’ultima over 30 a vincere uno Slam nel ’90 quando aveva 33 anni. Martina avrebbe potuto vincerlo di nuovo nel ’94 a 37 quando, nonostante tutti tifassero per il suo decimo Wimbledon, invece perse a sorpresa da Conchita Martinez. Anche Martina era di gran lunga superiore, tecnicamente e fisicamente, a tutte le tenniste della sua epoca una volta che si era ritirata la sua avversaria più agguerrita, Chris Evert.
 

Ma nemmeno di Martina Navratilova, che pure da mancina aveva un signor servizio, efficacissimo sull’erba con la traiettoria esterna, ricordo tanti games perfetti, con quattro aces cioè, come quello che Serena ha fatto oggi per raggiungere il 2 pari al terzo con la Radwanska. Non un momento qualsiasi, ma un momento importantissimo, anche psicologicamente, dopo che aveva perso due dei tre games di servizio della ragazza polacca pur avendo avuto la palla game. “Faccio spesso i games perfetti, che soddisfazione, che sollievo…sono quelli che preferisco!” rideva Serena, finalmente sollevata. Un po’ d’ansia l’aveva presa, con l’inattesa rimonta di Agnieszka.
 

Martina Navratilova e Chris Evert, con 18 Slam ciascuna, sono ancora a tiro, per Serena. E così Helen Wills Moody ferma a 19. Quattro/cinque Slam Serena li può vincere tranquillamente in un paio d’anni. Sarà magari più difficile raggiungere i 22 di Steffi Graf, i 24 di Margaret Court. Ma intanto è tornata sulla buona strada. La vera n.1 del mondo è lei, non date retta al computer. Non è intelligente e non si intende di tennis.

Ubaldo Scanagatta

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