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08/07/2012 22:23 CEST - Wimbledon

Federer: "Non mi accontento mai"

TENNIS - "I grandi campioni come Sampras o Michael Jordan mi ispirano a migliorare sempre di più. Qualche volta hai bisogno di vedere qualcun altro che realizza i suoi sogni per credere che veramente è possibile" ha detto Roger Federer dopo la vittoria a Wimbledon. Traduzione di Vanni Gibertini

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D: Come valuti questa vittoria in rapporto a tutte le altre vittorie che hai ottenuto nei tornei dello Slam?

RF: Onestamente non ho ancora ben preso coscienza di questa vittoria. Ero talmente concentrato che quando la partita è finita ero solamente felice che tutta la pressione se ne fosse andata. Pressione che credo fosse derivata dalla brutta sconfitta qui lo scorso anno, insieme con quella degli US Open. Quasi non ho provato ad immaginarmi con il trofeo. La posta in palio era così elevata, con il record di settimane al n.1, il settimo Wimbledon ed il diciassettesimo Slam. E’ incredibile che sia riuscito a realizzare tutto quanto tutto insieme. Oggi ho giocato benissimo.

D: Andy ha detto che tu sei uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, insieme con Pete. Ti consideri in quel novero?

RF: Ognuno ha la sua opinione. Chiaramente è una bella sensazione aver avuto un effetto positivo sul gioco del tennis, aver potuto vivere il mio sogno. Rappresentare il tennis tra tutti gli altri sport. Voglio lasciare il tennis migliore di quando sono arrivato, nonostante fosse già incredibile all’inizio della mia carriera con rivalità come Becker-Edberg, Courier, Agassi e Sampras. Quella è la cosa più importante per me.
Ho tratto grande ispirazione da atleti di altri sport: oltre a Pete, Edberg e Becker ho ammirato anche Jordan, Tiger Woods, Valentino Rossi. Mi ispirano a migliorare sempre di più. A non accontentarmi di essere semplicemente il n.1, di aver vinto uno Slam, ma di volere sempre di più. Naturalmente sei tu a doverti spingere ogni giorno, ma qualche volta hai bisogno di vedere qualcun altro che realizza i suoi sogni per credere che veramente è possibile.

D: Questa vittoria ed il n.1 in classifica non sono stati conquistati in due settimane. Puoi indicarci il momento in cui la tua rincorsa è cominciata?

RF: Probabilmente ai French Open lo scorso anno. Ho giocato molto bene, sono stato molto vicino a Rafa in finale, e credo di aver giocato veramente bene anche qui con Jo. Solo non sono riuscito ad ottenere il risultato. Probabilmente la cosa mi ha influenzato a Toronto ed a Cincinnati, ma ho giocato ancora benissimo agli US Open. Ho avuto sfortuna con Djokovic, o qualunque cosa la vogliate chiamare.
Quindi mi sono detto che la fortuna doveva girare, e che dovevo lavorare per farla girare. Ecco perché, a parte la Davis, mi sono preso una lunga pausa. Sono tornato a Basilea, a casa mia, e le cose hanno iniziato a girare, ho cominciato a trovare la vittoria. E la fiducia ha continuato ad aumentare a Parigi e Londra, facendomi credere che tutto era possibile nel 2012.

D: Hai menzionato Tiger Woods, che sta anche lui cercando di rivincere un major. Ha mandato un tweet dicendo che questa vittoria ci fa capire perché tu sei il più grande. Cosa pensi di questa dimostrazione di stima da parte sua?

RF: Non avevo bisogno di riceverla via twitter, me l’ha mandata direttamente. Era molto eccitato questi ultimi giorni, molto. E’ bello sapere che grandi atleti credono in me, mi spingono a migliorare ancora, anche durante l’interruzione per pioggia quando essenzialmente ti dicono solo “Forza”. Gli auguro ogni bene anch’io. Naturalmente con tutti questi Facebook e Twitter è tutto molto più pubblico oggi giorno.

D: Che cambiamenti hai dovuto fare negli ultimi anni a causa dell’età?

RF: Qualche volta la gente dimentica che ho due gemelle, e la cosa ha un impatto molto pesante sulla mia vita. Il mio gioco ne ha beneficiato , credo, perché credo di giocare un tennis migliore oggi che non in tutta la mia carriera. Ma riuscire a gestire tutto quanto è una bella fatica. E si impara dai propri errori. Cerchi di far funzionare tutto per tutte le persone coinvolte, e non è sempre stato facile. Ma ovviamente la vittoria di oggi è un sogno che diventa realtà per tutta la mia famiglia.

D: Hai cambiato tattica dopo l’interruzione per pioggia?

RF: Ho cercato di giocare in maniera più aggressiva. C’è stato parecchio vento nei primi due set, che soffiava dalla parte destra dell’arbitro, ed a volte la cosa ti fa giocare più contro gli elementi che non seguendo la tattica giusta. Ho cercato di attaccare maggiormente Andy, e ci sono riuscito. Credo di essermi andato a prendere la vittoria più di quanto abbia fatto lui. Ma sono contento che la chiusura del tetto mi abbia aiutato oggi, perché non ero sicuro che mi avrebbe aiutato.

D: Chiaramente Andy era molto commosso alla fine. Cosa hai provato per lui?

RF: Gli ho detto che la parte dei discorsi dovrebbe essere più facile della partita. Ma è ugualmente dura. Sono stato nella sua posizione nella mia carriera, e so che è tremendamente dura. Penso se la sia cavata egregiamente, perché lo vedo tutti i giorni e so cosa deve sopportare quotidianamente nel tour.
A Wimbledon credo si sia gestito in maniera perfetta. Si sta creando tante opportunità per vincere i titoli dello Slam e credo che un giorno riuscirà a vincere, e non solamente un titolo. Gli auguro ogni successo. E’ un ragazzo sincero, lavora duro, è molto professionale.
Nelle finali che ha raggiunto finora le cose non gli sono andate per il verso giusto. Ma oggi ha fatto un altro passo verso la vittoria finale e spero e credo che riuscirà a vincerne uno presto.

Traduzione di Vanni Gibertini

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