HOMEPAGE > > Guga e Jenny tra gli immortali.

16/07/2012 15:53 CEST - Hall of Fame

Guga e Jenny tra gli immortali

TENNIS - I due campioni di Parigi 2001 sono stati introdotti nella Hall of Fame. Grande commozione per Capriati (leggi il commovente discorso), la consueta spontaneità infettiva per Kuerten (discorso). Da Newport, Vanni Gibertini

| | condividi

La grande emozione di Jennifer Capriati e la straordinaria spontaneità di Guga Kuerten sono stati gli elementi caratterizzanti della cerimonia di introduzione alla Hall of Fame tenutasi a Newport durante il weekend finale del torneo ATP. Sui campi che ha ospitato il primo US Open nel 1881, la International Hall of Fame ha celebrato l’ammissione di cinque nuovi membri: Randy Snow per la categoria tennis in sedia a rotelle (il premio è stato accettato dal padre Tom il cui figlio è scomparso tre anni fa), Mike Davies, ex manager del circuito WCT e direttore marketing per la ITF, per la categoria “Contributor”, Manuel Orantes per la categoria “Master” ed appunto Jennifer Capriati e Gustavo Kuerten per la categoria “Giocatori Recenti”.

Prima della cerimonia ufficiale di introduzione alla Hall of Fame, i protagonisti della giornata avevano incontrato i rappresentanti dei media nella cornice del vecchio teatro del Casino di Newport, una struttura il legno bianco in tipico stile di fine ‘800 che ha monopolizzato l’attenzione di Guga Kuerten per i primi dieci minuti buoni della conferenza stampa. Il brasiliano si è presentato in polo e pullover Lacoste e pantaloni kaki che si ponevano in deciso contrasto con i blazer blu ufficiali della Hall of Fame indossati dal cerimoniere Stan Smith e dal Chairman Christopher Clouser e con le mise decisamente più formali di tutti gli altri protagonisti. E non poteva essere più stridente il confronto tra lo stato d’animo di Guga e Jennifer Capriati: rilassatissimo e con la battuta sempre pronta il brasiliano, tesissima e con la voce sovente rotta dall’emozione l’americana, che ha più volte sottolineato quale grande onore sia per lei ricevere questa onorificenza quale coronamento della sua carriera tennistica e come una sorta di catarsi personale dopo le tante vicissitudini che hanno accompagnato la sua carriera e la sua vita. “E’ un tale onore per me ricevere essere introdotta nella Hall of Fame! Quando ho smesso di giocare, non per scelta mia, è stato molto difficile riuscire ad accettare che un elemento così importante di me, cui avevo dedicato tutta me stessa per tanto tempo, non faceva più parte della mia vita. E’ stato come perdere una persona cara, e questo riconoscimento mi consente di completare in maniera trionfale la mia carriera e di guardare al futuro con orgoglio”. Jennifer ha giustificato la scelta di Monica Seles come persona che avrebbe fatto il suo discorso di presentazione descrivendo la sua rivale di tante battaglie come “ la persona che ho sempre ritenuto più simile a me sul campo, ed alla quale avrei voluto assomigliare, dentro e fuori dal campo. Sono molto onorata che abbia accettato di presentarmi alla Hall of Fame”. Guga Kuerten ha invece scelto sua madre, Alice Kuerten, “perché altrimenti non mi avrebbe mai fatto venire qui” ha detto scherzando con tutti i presenti, sfoggiando quel contagioso sorriso a 72 denti che tutti gli appassionati hanno imparato a conoscere.
Non sono mancate domande sullo stato attuale del tennis per Mike Davies, le cui innovazioni hanno cambiato per sempre il nostro sport con l’introduzione delle sedie ai cambi di campo (per consentire alle televisioni di trasmettere spot pubblicitari) e delle palline gialle per aumentarne la visibilità: interrogato sul futuro della terra blu, ha sostenuto l’opportunità di proseguire nell’esperimento migliorando la qualità dei campi e limitandone la scivolosità “perché se i campi blu sono meglio per la televisione, sono meglio anche per il tennis”. Ed in qualità di persona che ha firmato il primo grande contratto televisivo nella storia del tennis (con la NBC per la trasmissione delle finali WCT di Dallas nel 1970), ha anche avanzato l’ipotesi che, per aumentare l’appeal televisivo del tennis, i tornei dello Slam dovrebbero riconsiderare l’opportunità di far disputare tutti i loro incontri al meglio dei cinque set: “La televisione è la forza trainante di tutti gli sport, e per qualunque network, dover dedicare nove ore di programmazione ad una giornata di tennis, come potrebbe essere il giorno di apertura di un incontro di Davis, è davvero troppo probante. Ora ci sono canali tematici, come Tennis Channel, che hanno meno problemi da questo punto di vista, ma se si vuole ampliare lo spettro ed aumentare la visibilità del tennis, credo che gli incontri al meglio dei cinque set debbano essere rivisitati”.

Alle 12.30 in punto, in diretta su Tennis Channel, tutti i membri del Consiglio della Hall of Fame, così come i “candidati” ed i loro ospiti, hanno fatto il loro ingresso davanti al pubblico del centrale , che ha onorato ad uno ad uno gli inni nazionali di tutti i neo-membri.
Il discorso di ringraziamento di Jennifer Capriati, ripetutamente rotto dalle lacrime di commozione, è stato particolarmente toccante in quanto ha trasmesso quanto questo riconoscimento abbia significato per lei e per la sua vita: Sono passati otto anni dall’ultima volta che sono stata su un campo centrale, sono stati otto anni di troppo. Ho passato la mia vita o a giocare a tennis o a sentire la mancanza di giocare a tennis. Ho dovuto smettere non prima di quanto avessi voluto, e per questo motivo non ho potuto lasciarlo nella maniera che avrei voluto, ringraziando le persone che mi hanno sostenuto in tutti questi anni”. Tutta la famiglia di Jennifer era presente per il suo grande momento: il padre brindisino Stefano, la mamma Denise, il fratello Steven, così come la sua migliore amica Iva Majoli, la “one Slam wonder” croata che nel 1997 sorprese Martina Hingis in finale al Roland Garros.
We love you Jennifer” grida la folla, “Anch’io vi amo” risponde Jennifer che tra un singhiozzo e l’altro riesce a sorridere al suo pubblico. L’ultimo ringraziamento è per i fans, “che sono stati sempre al mio fianco ed hanno sempre creduto in me. Spero che il prossimo capitolo della mia vita possa essere bello come questo. Durante tutta la mia vita il tennis mi ha dato la possibilità di esprimermi e di mostrare la determinazione che avevo dentro di me. Non ho nessun rimpianto. Questa non è una fine, ma una riflessione ed un momento […] che mi consente di utilizzare tutto ciò che sono riuscita a fare sul campo per ispirare ed aiutare tutti quelli che credono in se stessi, che vogliono amare chi sono ed essere fieri di quello che sono”.

Più giocoso il discorso di Guga (presentato dalla madre, che ha ricordato l’importanza di una figura come suo figlio per un Paese come il Brasile, con tanti problemi economici e dove il tennis è uno sport marginale e “per ricchi”), anche se non meno emotivo: “Credevo ci avrei messo di più a piangere, invece non ho ancora iniziato ed ecco qui…
L’unico del gruppo a non presentarsi con un discorso scritto, Kuerten si prodiga nei suoi inimitabili sorrisi, che risaltano ancora di più data la sua criniera ridimensionata rispetto ai tempi in cui giocava, ma sempre caratteristicamente irsuta. “Non ho preparato nulla, perché come avrete notato non parlo inglese molto bene, pensate se avessi dovuto scriverlo…”. Nel suo elegantissimo completo chiaro, in cui si è infilato per la cerimonia formale dopo un esordio più casual con la stampa, ricorda subito il suo idolo, suo padre, che gli ha insegnato a giocare a tennis e che è scomparso nel 1985 mentre arbitrava un match di tennis: “il mio papà mi ha dato il tennis, ed il tennis l’ha portato via da me. Ma anche se mi ha portato via un padre, me ne ha dati altri due: il mio coach, Larri Passos, e mio fratello Rafael”.
Il tennis mi ha fatto incontrare tante persone, e mi ha fatto fare tante esperienze: anche se nella mia vita ci sono altre cose oltre al tennis, il tennis è in tutto ciò che faccio. Non mi ha fatto incontrare mia moglie[Mariana] però, che non mi ha mai visto giocare, cui però ho potuto dire che avevo vinto tre Australian Open, tre Roland Garros e tre US Open per conquistarla! E’ una madre meravigliosa ed una persona davvero speciale”.
“Io non ho fatto molto nella mia carriera in confronto alle persone cui oggi vengo accomunato, ma spero di poter fare di più in futuro e di poter tornare qui insieme con loro.

 

Vanni Gibertini

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Partnership

 

Ubi TV

I punti migliori di Federer a Wimbledon

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis