23/07/2012 02:03 CEST - WTA CARLSBAD
Vincere di Dominika
TENNIS - La Cibulkova batte la Bartoli 61 75 e vince a Carlsbad il secondo titolo in carriera. Dopo un primo set dominato, la slovacca ha dovuto recuperare un 41 pesante prima di potere festeggiare. Riccardo Nuziale
Cibulkova b. Bartoli 61 75
Il rapporto tra Marion Bartoli e i tornei americani continua ad essere problematico. La giocatrice francese negli States ha giocato sei finali e ha vinto solamente l'edizione 2009 del torneo di Stanford, dove tra l'altro sconfisse Venus.
Non che il rapporto con le finali tout court fosse migliore (prima di oggi 7 vinte e 10 perse, 6-7 sul cemento), ma quantomeno poteva contare sul record altrettanto poco lusinghiero (una sola vittoria in cinque finali, 1-2 sul cemento) della sua avversaria, quella Dominika Cibulkova che di Marion - a detta di quest'ultima - è una delle migliore amiche del circuito e contro la quale era in perfetta parità negli head to head, 2-2, tutti risalenti al 2008.
Invece a vincere è stata la slovacca, che ha portato a casa il primo titolo 2012 e il secondo in carriera (dopo Mosca 2011, successo in finale contro la Kanepi) senza perdere neppure un set in tutta la settimana. Un successo che consente a Dominika di scalare una posizione in classifica, passando alla tredicesima posizione mondiale.
Eppure l'inizio della Bartoli aveva illuso, dal momento che la francese ha vinto sette dei primi nove punti, portandosi 1-0 15-40, ma proprio lì è cominciato il calvario della semifinalista 2011 del Roland Garros, che in tutto il set non è riuscita a convertire palle break e, con lei alla battuta, a salvarle. 0/3 per Marion, 3/4 per Dominika che, senza troppi problemi (se si esclude un sesto game da 14 punti, in cui ha annullato la terza palla break del parziale con un grande dritto lungolinea), ha rifilato sei giochi di fila alla francese, vincendo il primo set in 38 minuti.
La qualità del gioco non è stata eccelsa, i gratuiti sono stati molti e solo qualche accelerazione devastante della Cibulkova ha salvato il tutto dalla mediocrità generale; la Bartoli, in linea alle partite precedenti, è sembrata in difficoltà negli spostamenti e tecnicamente poco centrata.
Il brutto game d'apertura di secondo set (quasi solo gratuiti, da elogiare solo una stupenda risposta vincente della Bartoli e un ace della Cibulkova su una palla break) sembrava preannunciare impietosamente la stessa musica del primo set, con la Bartoli incapace di strappare il servizio alla Cibulkova - altre tre palle break non sfruttate - tanto che quest'ultima, salvato il game, si era portata 0-40 con tre colpi affossati in rete dall'avversaria.
Qui però qualcosa si è inceppato nel gioco e nella convinzione della slovacca, che ha sprecato le tre possibilità con altrettante risposte sbagliate (e solo nella terza la Bartoli ha messo del suo) e ha finito per cedere il servizio all'ottavo campanello d'allarme nel match in un game dove ha anche perso un quindici per disturbo (ha esultato ancor prima che il punto fosse finito, sicura che la palla della Bartoli sarebbe finita in rete, quando è stata invece solo deviata dal nastro).
In un baleno la sicurezza della Cibulkova è scemata, tanto che questa ha perso il successivo game di risposta da 0-30 e, soprattutto, quello al servizio da 40-15.
La Bartoli però non ha saputo mordere il momento e ha rimesso subito in gioco l'avversaria, probabilmente mentalmente già al terzo, regalando due quindici con altrettanti doppi falli e cedendo uno dei due break a 0. E' stato il game che ha ridato fiducia alla slovacca che, come nel primo set, ha messo a segno un parziale devastante, vincendo sei degli ultimi sette giochi.
L'ultima vera reazione della Bartoli, aldilà del servizio tenuto a 15 sul 4-5, è stato l'aver recuperato da 15-40 nell'ottavo gioco, ma al terzo pericolo si è dovuta inchinare ad uno splendido dritto lungolinea della Cibulkova, che ha concesso un solo quindici nei successivi turni di servizio e ha chiuso a 0 il dodicesimo gioco: con il dritto in allungo in rete della Bartoli sulla sua accelerazione, la slovacca ha potuto finalmente sdraiarsi a terra, esultante.
Riccardo Nuziale
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