27/07/2012 17:19 CEST - Olimpiadi

Damiani crede nei suoi ragazzi

NON SOLO TENNIS - La boxe italiana ha conquistato dopo il 1988 solo 5 medaglie alle Olimpiadi. Il responsabile Francesco Damiani non teme un insuccesso. Rino Tommasi

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Damiani
Damiani

LONDRA - Dopo tanti anni da responsabile della rappresentativa italiana a tutte le principali manifestazioni internazionali Francesco Damiani, medaglia d’argento ai Giochi di Los Angeles nel 1984, è perfettamente a suo agio nel clima caotico di un’Olimpiade.
 

E’ consapevole del carico di responsabilità che il suo ruolo comporta. Nel medagliere della storia olimpica italiana il pugilato occupa il quarto posto avendo contribuito con 44 medaglie alla causa del nostro sport. Solo la scherma con l’impressionante bottino di 114 medaglie ha fatto meglio. Seguono, con un maggior numero di prove a disposizione, l’atletica leggera (59 medaglie) ed il ciclismo (57 medaglie) per cui la boxe si difende benissimo sia sul piano della quantità che su quello della qualità anche perché ha diviso quasi perfettamente i suoi riconoscimenti tra i vari tipi di metallo con 15 ori, 13 argenti e 16 bronzi.
 

Le ultime edizioni non sono state le più brillanti per la nostra boxe che dopo il 1988 ha conquistato una sola medaglia d’oro con Cammarelle a Pechino, una d’argento (con Russo, sempre a Pechino) e tre di bronzo. Nella sola edizione di Los Angeles, nel 1984, il pugilato ci aveva regalato cinque medaglie per non parlare di Roma, dove nel 1960, le medaglie erano state sette della quali tre d’oro, comprese quelle prestigiose di Nino Benvenuti e di Franco De Piccoli.
Damiani è moderatamente soddisfatto del materiale a propria disposizione.
 

Conta sulla voglia di riscatto di Clemente Russo che deve farsi perdonare la finale di Pechino nella quale ha subito l’iniziativa di un avversario tutt’altro che irresistibile accettando una sconfitta che poteva essere evitata.
Damiani conta naturalmente sull’esperienza di Cammarelle che si porta dietro il credito di un primo posto a Pechino ed un secondo posto ad Atene. Ci può essere il rischio di un imborghesimento del nostro peso massimo e di una attività abbastanza scarsa negli ultimi tempi.
 

Damiani ha fiducia in Vincenzo Mangiacapre, un altro prodotto dell’inesauribile vivaio di Marcianise. “Il ragazzo ha personalità, dice Damiani, e non dovrebbe tradire.” Damiani non si nasconde le difficoltà e non ha paura di rimanere a mani vuote ma ha un carattere in grado di accettare qualsiasi risultato con la paciosa serenità di sempre.
 

Rino Tommasi

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