31/07/2012 08:40 CEST - LONDRA 2012

Pennetta salva la giornata azzurra

TENNIS - Flavia supera Pironkova 75 61 e ora aspetta Kvitova. Perdono tutti gli altri italiani, Errani, Seppi e Schiavone, senza vincere un set. Interrotti per oscurità i doppi. Enos Mantoani

| | condividi
Venus Williams
Venus Williams

Flavia PENNETTA (ITA) b. Tsvetana PIRONKOVA (BUL) 7-5 6-1

Finalmente una bella notizia! In una giornata in cui d'azzurro c'è stato solo il cielo a sovrastare l'All England Club, la prima giocatrice italiana della storia a entrare in top 10 ha superato uno scoglio tutt'altro che banale, confermando una buona forma.

Tutt'altro che banale perché, per quanto i precedenti dicessero 2-0 Pennetta (entrambi sul rosso italico: Roma 2009 e Palermo 2011), un'avversaria che su questi campi vanta una semifinale e un quarto, un'avversaria che qualche settimana fa sui prati più famosi del mondo aveva messo in serie difficoltà Maria Sharapova e che qui, al primo turno del torneo olimpico, aveva mandato a casa senza troppi complimenti una giocatrice in profumo di top 10 come Dominika Cibulkova, era da prendere con una fabbrica di pinze.

E infatti, almeno nel primo set, la Pironkova ha dimostrato di essere giocatrice temibilissima sull'erba: avanti subito 2-0 e ripresa una prima volta, la bulgara ha staccato Flavia per una seconda volta, portandosi 4-2. Cosa che però non è bastata alla Pironkova: in quel festival del break che è stato il primo set, la Pennetta ha strappato il servizio per due volte consecutive alla bulgara, portandosi a servire per il parziale.

L'ennesimo turno di servizio fallito ha rimesso in carreggiata la Pironkova, ma solo per qualche minuto, dal momento che un nuovo break per Flavia si è rivelato stavolta decisivo per il 75 finale.

Set in cui entrambe hanno servito non troppo bene, con una percentuale di prime inferiore al 60% (58 Flavia, 56 la bulgara) e una resa attorno al 60% (67 la nostra giocatrice, 63 la Pironkova). La grande differenza, la chiave del set, è stata la capacità di vincere i punti con la seconda: la Pennetta, pur con una percentuale insufficiente di resa, ha quantomeno vinto il 46% dei punti, mentre la Pironkova solo il 16. Hanno inoltre pesato i 16 gratuiti della semifinalista 2010 dei Championships, bilanciati da soli 10 vincenti.

Il secondo set è stato invece molto più comodo per la nostra, che ha vinto addirittura il 90% di punti con la prima e il 60 con la seconda. La Pironkova è stata in grado solo di tenere il secondo turno di servizio del parziale.

Flavia ora aspetta la vincitrice 2011 di Wimbledon Petra Kvitova, che anche oggi ha lasciato un set per strada contro la cinese Peng, vincendo 75 26 61. La ceca ha vinto gli ultimi due precedenti, ma attenzione: Flavia rimane avanti 3-2 (nessun confronto sull'erba).

L'impresa è di quelle non indifferenti, ma sognare - considerando soprattutto lo stato di forma mostrato dalle due finora - non è proibito.

Venus WILLIAMS (USA) b. Sara ERRANI (ITA) [9] 6-3 6-1

Partita che si presentava complicata per Sara contro la vincitrice di tre medaglie d'oro e partita complicatissima è stata. Troppo potente Venus su una superficie che non si adatta comunque al gioco della Errani.

Considerata la differenza di centimetri, chili e velocità di servizio, solo una condizione fisica precaria della Williams avrebbe potuto permettere a Sara di passare il turno.

Inizio di primo set a senso unico per Venus, che incomincia subito a martellare Sara senza darle il tempo di prolungare gli scambi come vorrebbe. Micidiale alservizio e pronta a rischiare risposte vincenti e uno-due letali si porta sul 2-0.

La Errani però rimane attaccata con ammirevole grinta e gioca punto su punto. La Williams sul suo secondo turno di servizio sembra già accusare un po' di fatica, qualcuno si preoccupa della sua condizione fisica, ma è solo un isolato passo falso: ecco come la tennista romagnola può recuperare subito il break per poi riperderlo sbagliando sotto la pressione dell'afroamericana, che continua a tirare bordate da ogni parte del campo.

Una serie di break e controbreak contraddistingue la prima metà del secondo set, visto che Venus cerca di essere aggressiva sbagliando però troppo per una dieci volte (tra singoli e doppi) campionessa di Wimbledon.

Entrambe le giocatrici giocano meglio i turni alla risposta, è però Venus a non tremare con il servizio in mano per chiudere la prima frazione 6-3.

Secondo set che inizia sulla falsariga del primo. Errani perde subito il servizio, mentre Venus non perde concentrazione, neppure ritmo e aggressività. Si muove bene anche in avanti e in laterale, l'elegante americana, e raccoglie con efficacia ogni palla che Sara cerca di inventare per metterla in difficoltà: notevoli alcuni drop shots della giocatrice tricolore. Non c'è però molto da fare e la Williams si porta prima sul 4-0 per poi chiudere in tranquillità 6-1.

Alcuni dati statistici: 5 ace per l'americana contro nessuno di Sara, 6 palle break su 9 concesse e 32 vincenti. Numeri quasi da tennis maschile e che parlano da soli. Forse la miglior Venus della stagione per una Errani che ha tenuto il campo con onore e coraggio, ma a cui non si poteva francamente chiedere di più. In attesa del probabile secondo confronto olimpico tra le due giocatrici, in doppio stavolta, Venus si aggiudica secondo pronostico e meritatamente il singolare con il punteggio di 6-3 6-1 in un'ora e tre minuti di gioco.

"Ho provato a fare del mio meglio, la partita dipendeva da lei" ha spiegato Sara Errani intervistata a fine match da Ubaldo. "Ma lei tirava più forte, ha fatto tutto meglio. Poi su una superficie così gli scambi erano corti ed era difficilissima farla muovere. Bisognava cercare di vincere pù punti senza guardare al punteggio. Se non fai tanti punti non puoi vincere".

Come hai trovato l'erba rispetto a Wimbledon? "Lei gioca a una velocità troppo superiore rispetto alle altre per poter fare considerazioni sull'erba, se è più alta o meno rispetto a Wimbledon".

Sull'atmosfera che si respira ai Giochi, conclude Sara, "è diverso rispetto a Wimbledon, somiglia più alla Fed Cup".

"Ho fatto il mio gioco, ho cercato di spingere bene al servizio" ha spiegato a caldo Venus. "Ho lavorato molto su questo fondamentale. Ho cercato di essere aggressiva e sfruttare le occasioni"

Hai vinto cinque volte a Wimbledon, chiede Ubaldo. Che differenza c'è tra la Venus di allora e la Venus di oggi?"Ora capisco meglio il gioco, credo, riesco a essere più fredda quando sempre. Fisicamente non è cambiato poi molto: mi sento sempre ben preparata"

Vera ZVONAREVA (RUS) [13] b. Francesca SCHIAVONE (ITA) 6-3 6-3

Sul court n. 7 Francesca si ritrova davanti una giocatrice con la quale i precedenti la vedevano in netta inferiorità: 10-0 i precedenti per la russa. Che si è confermata, ahinoi, bestia nera per la Schiavone.

Primo set lottato tra le due, ma per Francesca, che pure ha avuto buone chance di recuperare l'unico break concesso, 15 errori non forzati sono troppi per poter sperare di vincere la prima frazione. La differenza la fa la resasulla seconda di servizio della russa e soprattutto l'unica palla breakottenuta e trasformata da Vera.

Cerca di essere propositiva la Schiavone con 10 vincenti e 13 discese a rete, ma è un po' troppo imprecisa e la Zvonareva si aggiudica il primo set in 34 minuti.

Inizio di secondo con molti errori da parte di Francesca, addirittura 5 doppi falli nei primi game e un break subito. La trama del secondo parziale è ricalcata su quella del primo, con la Schiavone a forzare il suo gioco e i suoi colpi, alle volte perfino troppo al limite del rischio.

La partita purtroppo finisce con il tentativo di Francesca di recuperare il break sul 4-3, ma Vera tiene il servizio e chiude con relativa sicurezza con il punteggio finale di 6-3 6-3 in un'ora e diciotto minuti.

"E' andata abbastanza male" commenta a caldo Francesca in zona mista con Ubaldo. "Lei era in perfetta forma. Questo torneo richiede tanta attenzione, tanta concentrazione, tante cose che non sono riuscito a trovare. Ho fatto molti doppi falli, spingevo poco con le gambe".

Che è successo? Ti sei distratta, c'era rumore, il campo 7 non è dei più tranquilli. "E' vero ma vale anche per lei, non sono scuse".

Sei impegnata anche in doppio contro Parra Santonja e Medina Garrigues: chi è più doppista delle due spagnole? "Medina sicuro, ha vinto Slam, ha più esperienza dell'altra".

In questi casi che strategia si usa? "Nei momenti importanti probabilmente giocheremo sull'altra che ha meno esperienza. Ma senza cambiare troppo la nostra tattica".

Siete considerate tra le favorite per una medaglia. Sei d'accordo? "La trovo una previsione molto ottimistica. Oggi devo dare a Flavia qualcosa in più di quello che ho dato oggi in singolare".

Juan Martin del POTRO (ARG) [8] b. Andreas SEPPI (ITA) 6-3 7-6 (2)

Sul Centre Court Andreas Seppi va vicino a portare Del Potro a un pericoloso terzo set. Pesano tantissimo le 10 palle break non trasformate dall'altoatesino nel corso della partita. Soprattutto all'inizio del match Andreas non riesce a portarsi su un possibilissimo 3-0 e permette a Juan Martin di rimanere in partita, seppur faticosamente.

Primo set che inizia con due break e occasioni sprecate malamente da ambedue le parti. Del Potro sembra muoversi con cautela su un campo scivoloso che per un "gigante" come lui presenta non poche insidie. Purtroppo Andreas non sfrutta le occasioni che gli si presentano, anche se gioca bene, cercando diversi contropiedi, ma dal possibilissimo 3-0 per il nostro portacolori, ci si ritrova 2-1 per l'argentino. Scambi lunghi e ottime risposte ai missili di Del Potro rendono la partita decisamente interessante.

Gettate alle ortiche le ottime possibilità che si era procurato, Andreas sembra perdere un po' di concentrazione e permette a Del Potro di salire 4-1, nonostante continuino gli errori da entrambe le parti, alternati però da pregevoli scambi. Come prevedebile fa la differenza il servizio dell'argentino che da metà primo set tiene con pochi patemi i propri turni per chiudere 6-3 in41 minuti.

Bravo Seppi a resistere agli attacchi in risposta di Juan Martin nel primo game del secondo set, tenendo il servizio in un complicato turno per poi cercare di spingere sulle seconde di servizio dell'argentino e portarlo ai vantaggi con lunghissimi e durissimi scambi.

Questo duro lavoro di sfiancamento del gigante di Tandil porta Andreas a usufruire di due palle break che però non riesce a sfruttare e lo si vede addirittura scagliare la racchetta in terra per la frustrazione. A questo punto della partita sono ben 10 le palle break non sfruttate dall'altoatesino!

Si vedono però i progressi di gioco e di mentalità dell'italiano: tiene bene il turno di battuta successivo, prendendosi i punti con ottimi lungolinea e sfruttando bene il servizio, colpo che ha migliorato efficacemente e che lo porta a lottare contro i migliori al mondo, si veda Djokovic a Parigi e ora anche Del Potro sull'erba. E infatti il secondo set va al tie break seguendo i turni di servizio. Qui però Andreas cede però di schianto: la resa arriva nel punto in cui, con Del Potro a terra, butta fuori un diritto abbastanza comodo. Il gioco decisivo finisce 7-2.

Si chiude dunque la partita in un'ora e 42 minuti. 6 aces per parte, 30 vincenti per Andreas contro 17 errori non forzati, ma pesano - oh quanto pesano! - le 10 palle break non trasformate da Andreas, che ha comunque giocato alla pari con un buon Del Potro. Avrebbe meritato almeno il terzo set Seppi, che ci lascia qualche rimpianto: poteva decisamente essere la sorpresa della giornata.

""Seppi ha giocato molto bene" ha commentato Del Potro, "si capisce perchè è uno dei primi 30 del mondo. Ma contro il prossimo avversario dovrò giocare meglio, oggi con Andreas ho rischiato qualcosa, sia nei primi games del primo set, importanti perchè mi hanno dato fiducia e l'hanno forse tolta a lui, sia nel secondo set"

Enos Mantoani

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti