01/08/2012 10:14 CEST - LONDRA 2012

Tsonga da record: 25-23!

TENNIS - Match infinito tra Tsonga e Raonic: Jo vince 6-3 3-6 25-23: match e set più lungo nella storia alle Olimpiadi. Djokovic super. Mastroluca e Nuziale

| | condividi
Andy Murray (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
Andy Murray (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Tsonga b. Raonic 63 36 25-23 (A.Mastroluca)

Negli ultimi anni Wimbledon è diventata terra di record. Nel 2009, Federer e Roddick hanno giocato qui il più lungo quinto set in una finale Slam nel 1927. Un anno dopo, Isner e Mahut hanno riscritto il libro dei primati di questo sport.

Oggi Tsonga e Raonic hanno aggiunto un altra voce a questa lista. Tsonga ha vinto 6-3 3-6 25-23. Il match, durato 3 ore e 57, diventa così il più lungo, in termini di game, nella storia del tennis alle Olimpiadi. Battuto così il primato precedente che spettava al primo turno di doppio femminile a Seoul 1988: Hetherington e Bassett-Seguso b. Sabatini e Paz 7-6 5-7 20-18.

Quello giocato tra Tsonga e Raonic è anche il terzo set più lungo nella storia del tennis a cinque cerchi. Finora il primato spettava alla finale per il bronzo di Atene 2004 vinta da Fernando Gonzalez su Taylor Dent 6-4 2-6 16-14. Nella stessa edizione, anche la finale per il terzo posto di doppio maschile si è conclusa 16-14 al terzo.

Raonic ha vinto la battaglia degli ace 23 a 17 e ha ricavato più punti con la prima (87% a 83%). Ha tirato anche più vincenti, 74 a 60, ma non è bastato. Tsonga ha commesso un doppio fallo in meno, raccolto di più con la seconda (60% di punti contro il 57%) e chiuso con 13 errori in meno (40 a 27). Numeri che disegnano bene la partita. Una sfida tra due giocatori aggressivi (quasi il 40% si è chiuso a rete) che si è decisa su pochi punti. E spesso in questi momenti Tsonga ha giocato meglio.

I primi due set sono durati, complessivamente, 57 minuti. Tsonga esce meglio dai blocchi, trova il break in avvio, nel primo turno di battuta di Raonic, annulla due palle break nel settimo game facendo le scelte giuste e mettendo in mostra i limiti del canadese nel gioco difensivo e dopo mezz'ora sigilla il 6-3.

Si fa aggressivo Raonic in avvio di secondo set e con una risposta profonda, quasi sulla riga, trova il break immediato che vale il 3-0 "leggero". Concede le briciole al servizio nel set (quattro punti persi) e senza concedere l'ombra di una palla break restituisce il 6-3 in 27 minuti chiudendo con il quarto ace del parziale.

Niente lasciava presagire un terzo set maratona, durato esattamente tre ore. Ci si mette anche la pioggia ad allungare la giornata, interrompendo il match sul 2-1. Raonic ha servito per secondo, e l'ha fatto per ben 19 volte per restare nel match. Quando si è trovato spalle al muro, si è salvato alla grande: ha annullato i primi due match point, sul 16-15, e sul 21-20, con altrettanti ace, entrambi a 222 km/h.

Tsonga ha regalato una palla break che avrebbe potuto cambiare la storia della partita con un doppio fallo (11 pari, 30-40) ma anche lui si è salvato col servizio.

Con il tempo che continua a scorrere, e i game che si susseguono quasi uno uguale all'altro, anche il giudice di sedia un po' si annoia e il suo tono di voce nell'annuncio del punteggio (17 pari) suscita una certa ilarità tra il pubblico.

Entrambi i giocatori sanno trovare le giuste risorse per salvarsi da situazioni difficili, ma si giocano male le possibili opportunità nei giochi di risposta. Più di una volta Tsonga si rammarica con se stesso per una scarsa reattività o per riflessi non proprio brillanti. Anche Raonic non è proprio da meno. Sul 21 pari si issa a parità ma non trova di meglio da fare che buttare via la risposta di dritto su una seconda tutt'altro che ingiocabile del francese. Così Tsonga riesce a chiudere al quinto match point con un passante di rovescio incrociato al termine dello scambio più bello della partita. Una degna conclusione per uno showman come JWT. Una degna conclusione per una partita che entrerà nella storia.

Djokovic b. Roddick 62 61 (R. Nuziale)

C'erano tutti gli ingredienti per un bel match: le condizioni indoor e quest'erba particolarmente scivolosa a favorire l'underdog, il favorito che al primo turno aveva, ad usare un eufemismo, giocato ben al di sotto delle sue possibilità, l'orgoglio del campione ferito, tra l'altro in vantaggio 5-3 nei precedenti (tutti sul cemento).

Si sperava, per una partita degna di due ex numeri 1 sul campo più importante e prestigioso del mondo, di rivedere l'Andy Roddick ammirato nei primi due set del terzo turno contro Ferrer, il Roddick più vicino a quello 2003-2004 degli ultimi anni.

Così non è stato: quello visto oggi durante i 54 minuti di gioco è stato il Roddick che ormai ci si è abituati a vedere, quello solido ma insapore, incapace di far male, di accelerare, di mettere i piedi dentro il campo con attitudine offensiva.

Se a questo si aggiunge che oggi A-Rod ha dovuto vedersela con probabilmente il miglior Djokovic della stagione, ecco spiegato un risultato così implacabile. Perché se i numeri impressionanti di Nole al servizio (14 aces, 86% di resa con la prima e 57 con la seconda) vanno letti anche considerando la nota debolezza dello statunitense in ricezione, altrettanto non si può dire della risposta (Roddick ha vinto solo il 54% di punti con la prima), l'imbarazzante facilità con cui è riuscito a trovare per tutto il tempo soluzioni definitive di grande difficoltà, con cui si è mosso in campo, con cui ha saputo sempre trovare la soluzione tattica giusta con grande lucidità. I 34 vincenti complessivi riassumono il tutto.

La partita di fatto è terminata nel sesto game dove, dal 30-15, il serbo ha dato saggio dei suoi poderosi riflessi, uccidendo il servizio di Roddick con due risposte vincenti e, sulla palla break, rispondendo sulla riga a una prima a 215 km h, costringendo Roddick a un lungo scambio e all'errore finale, un dritto in corridoio. Persa la tranquillità del punteggio, Roddick non si è più ritrovato e non ci ha più creduto, martoriato dal gioco e dai vincenti di Nole. Il quarto game del secondo è servito unicamente a interrompere la striscia di sette giochi persi di fila e a non subire un umiliante bagel sul campo da lui più amato. Quel campo che qualche settimana fa salutò con un bacio e che stavolta ha abbandonato con tutta la fretta possibile, pronto a cancellare quanto successo in questo pomeriggio per lui nerissimo.

Djokovic invece torna prepotentemente - se mai ce ne fosse stato bisogno - serissimo candidato all'oro. La brutta semifinale con Federer e il primo turno balbettante con Fognini avevano annebbiato le sue pretese di titolo, che ora sono più forti che mai.

Al prossimo turno ci sarà un nuovo scontro generazionale, contro Lleyton Hewitt, rivincita dell'intensa sfida degli ultimi Australian Open. Allora, in un curioso incrocio dei destini, erastato Rusty a eliminare Roddick (costretto al ritiro per un infortunio) al turno precedente.

Hewitt ha sconfitto 64 75 Marin Cilic, allenato da Bob Brett, allenatore australiano tra i più grandi ammiratori di Rusty. L'ex numero 1 del mondo, finito al numero 159 del ranking, è riuscito a prevalere nonostante un tutto sommato modesto 63% di prime in campo. Fondamentali, però, per l'australiano, i soli 12 errori gratuiti. Così con un break per parte si conquista un nuovo passaggio su uno show court a Wimbledon. Prima, però, il debutto in doppio misto con Sam Stosur.

A Melbourne, spinto anche dalla passione dei tifosi, Hewitt riuscì a strappare un set a Djokovic. Per lui sarà quasi impossibile, però, fermare il cammino di questo ritrovatissimo Nole.

Murray b. Nieminen 62 64
(R. Nuziale)

Partite non facilmente dimenticabili, le ultime due tra Andy Murray e Jarkko Nieminen. Nel 2010 i due giocarono sui sacri prati del Centrale di fronte a Queen Elizabeth, rientrante alla base dopo la sua buona trentina d'anni; quest'anno, a Parigi, Nieminen andò totalmente fuori ritmo e partita a causa dei malanni alla schiena della scozzese, che vinse in quattro set proprio per la mancanza di cattiveria e lucidità agonistica dell'avversario.

A provare a proseguire la tradizione ci hanno provato i giudici della partita nei game d'esordio dei rispettivi set, sempre con Nieminen al servizio: ad inizio match il giudice di sedia Maria Pascal ha chiamato un discutibile fallo di piede sulla prima di servizio che ha destabilizzato il finlandese al punto da fargli giocare malissimo i quindici successivi, mentre nel primo gioco del secondo parziale, sul 40-A, un giudice di linea ha chiamato out, per poi correggersi immediatamente, una palla di Nieminen visibilmente sulla riga e che avrebbe portato l'inerzia dello scambio dalla parte del finlandese (che ha poi invece dovuto subire il break grazie ad una straordinaria difesa di Murray).

Sono stati in pratica gli unici momenti capaci di dare una spruzzata di vita a una partita nata morta, contrassegnata da un risultato bugiardo, dal momento che il dominio di Murray è stato molto più netto del 62 64 finale. Un Murray che ha confermato lo stato di forma dei Championships e della partita d'esordio con Wawrinka: propositivo, implacabile al servizio, incredibile come sempre in risposta e in difesa.

I break iniziali dei due set hanno spianato la strada allo scozzese, che ha potuto amministrare con la massima comodità la resistenza di un comunque volenteroso Nieminen, il quale ha avuto le uniche occasioni su servizio Murray nel sesto gioco, dove si è portato 15-40 con un notevole passante di dritto lungolinea e uno schiaffo al volo in corridoio del suo avversario. Ma Muzza oggi è stato una macchina al servizio: 77% di resa con la prima, 81 con la seconda, 6 aces e nessun doppio fallo. Se si aggiungono i 26 vincenti (contro i 6 di Nieminen), ecco spiegata una partita che ha ben poco da spiegare.

Al prossimo turno Murray troverà Baghdatis, contro il quale è avanti 4-3 nei precedenti ma, soprattutto, contro il quale ha dato vita a una sofferta partita nell'ultimo torneo di Wimbledon, giocata male, vinta solo al quarto set e dopo aver sforato di una manciata di minuti le colonne d'Ercole delle 11 di sera (orario limite imposto da Wimbledon al Club oltre il quale non si può/potrebbe giocare).

Il cipriota sarà quindi il primo vero test per lo scozzese, che in questi Giochi ha giocato finora solo indoor. Ma il numero 4 del mondo sembra in uno stato di forma tennistica tale da permettersi di non temere (quasi) nessuno.

Baghdatis b. Gasquet 64 64
(A. Mastroluca)

Il torneo olimpico di Richard Gasquet è già finito. La testa di serie numero 16 ha ceduto per 64 64 a Marcos Baghdatis in 74 minuti e senza avere nemmeno una chance per breakare il cipriota.

"E' stata dura, ha giocato meglio di me" ha dichiarato il francese. "Ha servito meglio, ha risposto meglio, ha giocato meglio a rete, ha fatto tanti vincenti (29 contro 21, NdR)".

"Non mi sentivo male in campo" ha proseguito Gasquet, le cui dichiarazioni sono state raccolte dall'Equipe, "Ma mi è mancato un po' di spirito e non sono mai riuscito a trovare il jolly che avrebbe potuto cambiare la partita. Comunque, non sarà certo l'ultima sconfitta della mia carriera".

A questo punto non gli resta che il doppio con Benneteau. I due sono riusciti a battere la coppia testa di serie numero 7, i "ribelli" indiani Bopanna e Bhupathi, 63 64.

Tutti i risultati

Singolare

TUESDAY'S SECOND ROUND MATCHES

Novak Djokovic (2) def. Andy Roddick, 6-2, 6-1
Andy Murray (3) def. Jarkko Nieminen, 6-2, 6-4
David Ferrer (4) def. Blaz Kavcic, 6-2, 6-2
Jo-Wilfried Tsonga (5) def. Milos Raonic, 6-3, 3-6, 25-23
Feliciano Lopez def. Juan Monaco (9), 6-4, 6-4
Lleyton Hewitt def. Marin Cilic (13), 6-4, 7-5
Kei Nishikori (15) def. Nikolay Davydenko, 4-6, 6-4, 6-1
Marcos Baghdatis def. Richard Gasquet (16), 6-4, 6-4

WEDNESDAY'S THIRD ROUND MATCHES

Roger Federer (1) vs. Denis Istomin
Novak Djokovic (2) vs. Lleyton Hewitt
Andy Murray (3) vs. Marcos Baghdatis
David Ferrer (4) vs. Kei Nishikori (15)
Jo-Wilfried Tsonga (5) vs. Feliciano Lopez
Janko Tipsarevic (7) vs. John Isner (10)
Juan Martin del Potro (8) vs. Gilles Simon (12)
Nicolas Almagro (11) vs. Steve Darcis

Doppio

TUESDAY'S SECOND ROUND MATCHES

M.Bryan/B.Bryan (1) def. N.Davydenko/M.Youzhny, 7-6 (8-6), 7-6 (7-1)
J.Tipsarevic/N.Zimonjic (3) def. D.Nestor/V.Pospisil, 6-4, 6-7 (5-7), 11-9
T.Berdych/R.Stepanek (5) vs. M.Melo/B.Soares, 6-1, 4-6, 18-18 (suspended)
J.Benneteau/R.Gasquet def. M.Bhupathi/R.Bopanna (7), 6-3, 6-4

TUESDAY'S FIRST ROUND MATCH

T.Berdych/R.Stepanek (5) def. D.Bracciali/A.Seppi, 4-6, 7-6 (7-5), 6-4

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti