03/08/2012 23:52 CEST - Olimpiadi

Serena è di un'altra categoria

TENNIS - Serena Williams ha confermato che, quando ne ha voglia, è superiore a tutte le altre. Ha fatto fare la figura della principiante a Azarenka, numero 1 del mondo. Dall'Italia ci saremmo attesi di più. Rino Tommasi

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Serena Williams (Clive Brunskill, Getty Images)
Serena Williams (Clive Brunskill, Getty Images)

Pare che le sorelle Wiliams si siano impegnate a dimostrare  che le classifiche del tennis non abbiano alcun valore. Dopo che Venus Williams, numero 72, aveva demolito la nostra Errani, numero 9, Serena Williams, numero 4, ha fatto fare la figura della principiante a Viktoria Azarenka, numero uno e di conseguenza prima testa di serie nel torneo olimpico.

La verità è che se Serena ne ha voglia ed è allenata è un’altra categoria rispetto a tutte le altre giocatrici. Serena ha un po’ bisticciato con una manciata di match point prima di chiudere per 6-1, 6-2 contro la Azarenka qualificandosi per la finale dove affronterà Maria Sharapova che si è facilmente aggiudicata il derby russo contro Maria Kirilenko.

Maggior equilibrio e partite più interessanti le abbiamo invece avute dalle semifinali del singolare maschile Dopo la maratona record tra Federer e Del Potro è stata la volta dell’incontro più atteso dal pubblico, quello che dovrebbe dare finalmente soddisfazione alle speranze tennistiche di tutto un paese che da tre anni attende che Andy Murray interrompa un digiuno che dura dal 1936, da quando cioè Fred Perry ha vinto il suo terzo ed ultimo titolo a Wimbledon.

I molti posti vuoti sulle tribune del campo centrale più famoso del mondo per un incontro che durante il torneo avrebbe fatto fare affari d’oro ai bagarini sottolineavano ancora una volta il fallimento della vendita dei biglietti per questa manifestazione.

Come previsto e come indicavano i prece denti (8 a 5 per Djokovic) il match si è ceciso su pochi punti di differenza, quelli che nanno consentito a Murray di evi tare i rischi deltie-break sia nel primo che nel secondo set. Ci sono stati scambi molto spettacolari ma è sembrata decisiva la maggiore determinazione  di Murray nei punti decisivi.

Non hanno avuto molta fortuna Daniele Bracciali e Roberta Vinci che si erano iscritti senza grandi prospettive nel doppio misto, una gara che ormai conta poco o niente anche nei tornei dello Slam ma che invece può acquistare particolare significato alle Olimpiadi dove una medaglia vale molto più di un piazzamento negli altri tornei del circuito.

Il nostro doppio è stato sconfitto soltanto per 10 a 7 nel tie-break decisivo dai tedeschi Kass e Lisicki in un incontro in cui la Lisiki, numero 17 nella classifica del singolare è stata nettamente la migliore in campo. Con questa sconfitta si chiude una partecipazione italiana nel tennis dalla quale ci attendevamo, soprattutto nel settore femminile, molto di più.

Rino Tommasi

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