16/08/2012 12:28 CEST - Londra 2012

A spasso per Londra - 1

TENNIS - Prima parte di una carrellata di impressioni ed immagini dei Giochi Olimpici di Londra visti con gli occhi dell'appassionato a spasso per la capitale inglese vestita a festa. Vanni Gibertini

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Stratford - London 2012
Stratford - London 2012

E’ proprio il caso di dirlo: gli inglesi sono veramente riusciti a fare una bella Olimpiade. Nonostante i timori iniziali di ingorghi epocali, treni in tilt e prezzi fuori controllo, Londra ha gestito la situazione come meglio non avrebbe potuto, sfruttando a proprio vantaggio il fatto di essere abituata a gestire gli spostamenti di grandi folle su base quotidiana. E’ vero che gli appelli incessanti di Transport for London, l’ente che si occupa di gestire la rete di trasporti pubblici della capitale inglese hanno sicuramente convinto i londinesi a limitare al minimo indispensabile gli spostamenti durante la quindicina olimpica, ma in ogni modo il numero di passeggeri trasportati dalla Tube (questo il soprannome della metropolitana di Londra) durante le 17 giornate di gare ha segnato un +30% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, toccando la cifra record di 60 milioni, cifra mai raggiunta nei 149 anni di storia del servizio.

In osservanza allo slogan di questa Olimpiade (“inspire a generation”, ovvero “ispirare una generazione”), è stata fatta grande attenzione a far in modo che l’effetto dei Giochi su Londra e sul resto dell’Inghilterra rimanga tangibile anche dopo lo spegnimento del calderone olimpico, e che i £9,3 miliardi di fondi pubblici (equivalenti al cambio attuale a oltre 11,6 miliardi di euro) non fossero spesi nella creazione di strutture sportive destinate a rimanere in gran parte cattedrali nel deserto (come accaduto in tante altre Olimpiadi precedenti, da Atene a Pechino). Innanzitutto il Parco Olimpico di Stratford ha rappresentato una straordinaria riqualificazione di una zona di Londra tra le più degradate, territorio fertile per la microcriminalità: ora con strutture sportive all’avanguardia, un quartiere residenziale con 3.300 appartamenti da assegnare come case popolari, il più grande centro commerciale d’Europa (con 300 negozi e 70 ristoranti) ed una stazione ferroviaria di snodo che comprende due linee della metropolitana, una linea di tram, la ferrovia leggera delle Docklands e la linea ad alta velocità per il Canale della Manica, Stratford si ritrova con infrastrutture moderne che ne sosterranno la crescita economica negli anni a venire.
Anche nella pianificazione delle tante arene del parco olimpico è stata fatta particolare attenzione al potenziale utilizzo dopo i Giochi: la Basketball Arena qui sotto (soprannominata il “marshmallow”, dalla forma della propria copertura in PVC riciclato che ricorda proprio le caramelle gommose e spugnose), infatti, teatro delle fasi preliminari di basket e di quelle finali di pallamano e capace di ospitare fino a 15.000 spettatori, è totalmente costruita in prefabbricato, pronta per essere smontata e trasferita in un altro luogo con il minimo sforzo.


Per un certo periodo si era parlato della possibilità di vendere la struttura a Rio 2016, ma l’ipotesi è poi tramontata a causa delle perplessità degli organizzatori brasiliani sulla fattibilità del trasloco transoceanico.

Lo stesso concetto verrà però ripreso dalla città di Sochi, in Russia, che nel 2014 ospiterà la prossima edizione dei Giochi Olimpici invernali. Il fulcro delle gare sarà infatti il Parco Olimpico, che si svilupperà su una enorme piazza circolare attorno al quale saranno dislocate sette arene per gli sport al coperto (incluso lo stadio per le cerimonie d’apertura e di chiusura), e tre di queste arene saranno “trasportabili” e saranno rimosse e riallocate in altri luoghi dopo la fine dei Giochi.

Il Comitato Organizzatore di Sochi 2014, come aveva fatto anche a Vancouver, ha allestito a Londra una mostra gratuita per illustrare tutte le infrastrutture che sono in via di costruzione per il grande evento a cinque cerchi. La gigantesca tenda allestita in Hyde Park, proprio di fronte all’Albert Memorial ed alla Royal Albert Hall conteneva, oltre agli uffici del comitato olimpico russo a Londra per l’evento, gli stand degli sponsor di Sochi 2014, un cinema 4D per la proiezione di video promozionali e il modello in scala 1:1 del treno ad alta velocità in costruzione che in 20 minuti collegherà la città costiera di Sochi con l’aeroporto e con le località montane dove avranno luogo le gare di sci, bob e slittino.

Come nella tradizione olimpica, un cospicuo numero di Nazioni hanno allestito a Londra il quartier generale della loro delegazione in modo da essere il centro di riferimento per tutti i connazionali impegnati nei Giochi, in modo tale da poter anche fungere da occasione promozionale per i loro sponsor. La tradizione, iniziata nel 1984 a Los Angeles dal CONI con la costruzione di Casa Italia, ha sempre visto il CONI approntare sedi di grande impatto visivo e di grande prestigio, e Londra 2012 non ha fatto eccezione: Casa Italia è stata allestita all’interno del Queen Elizabeth II Conference Centre, una struttura di 6.000 metri quadrati distribuiti su 5 piani a due passi dal Big Ben e dall’Abbazia di Westminster.


L’insegna a caratteri cubitali posta nel prato antistante l’ingresso ha fornito a tutti i connazionali (e non) una ghiotta occasione per una foto souvenir. A nulla sono serviti quindi i cartelli bilingue posti sulle lettere…


Le altre delegazioni nazionali hanno optato per soluzioni un po’ meno altisonanti, anche se comunque in posizioni di grande impatto visivo: “Casa Canada” è stata ospitata in Canada House, la sede del Consolato Generale del Canada a Londra, proprio di fronte al Monumento di Nelson a Trafalgar Square; “Casa Svizzera” è invece stata allestita al Golden Hinde, sul fiume Tamigi a due passi da London Bridge.


Anche il comitato olimpico francese ha optato per una destinazione fluviale per il proprio “Club France”, questa volta sulla riva nord, in Old Billingsgate Walk, con vista sul nuovo grattacielo di Londra, lo “Shard”, che con i suoi 309 metri di altezza è la più alta costruzione nell’Unione Europea.

 

 

Nella prossima puntata ci concentreremo sull’atmosfera che si respirava nei vari campi di gara, presentandovi alcuni scatti curiosi che ci è capitato di poter fare mentre stavamo assistendo alle gare.

 

 

Vanni Gibertini

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