29/08/2012 15:15 CEST - Personaggi

Kimiko Date sorride e guarda lontano

TENNIS - A quasi 42 anni, Kimiko Date non ha voglia di smettere. Ha detto che giocherà in Asia in autunno e per tutto l'anno prossimo. Agli Us Open è iscritta anche in doppio con la Wozniak, di 18 anni più giovane. Alessandro Mastroluca

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Kimiko Date (Getty Images North America Cameron Spencer)
Kimiko Date (Getty Images North America Cameron Spencer)

Kimiko Date, 42 anni il prossimo 28 settembre, ha giocato la sua prima partita a Flushing Meadows nel 1989. La sua attuale compagna di doppio, la canadese Wozniak, non aveva ancora compiuto due anni. Kimiko perse da Anne Smith, che aveva perso il suo d’esordio agli Us Open nel 1977 da Billie Jean King.

Ha subito la sua sesta sconfitta di fila, contro Sofia Arvidsson, ma non vuole sentir parlare di abbandono o di ritiro. Di fronte ai giornalisti giapponesi, Kimiko sorride e parla di futuro. “Giocherò in Asia adesso: Seoul, Tokyo, Pechino, Osaka. Poi, in base alla classifica, qualche ITF per guadagnare qualche punto in più”. Date, che ora è numero 103 del mondo, ha anche detto di voler giocare anche l’anno prossimo.

Quando si è ritirata la prima volta, alla fine della stagione 1996, Kimiko Date era numero 8 del mondo. A Wimbledon, pochi mesi prima, aveva perso una semifinale indimenticabile contro Steffi Graf, salvata dall’oscurità e dal suo carisma. Era il 4 luglio, Steffi aveva vinto il primo set 6-2 e perso il secondo con lo stesso punteggio. All’inizio del terzo, con Kimiko che aveva vinto gli ultimi sei game, Steffi chiede e ottiene la sospensione per oscurità. Il giorno dopo Fraulein Forehand chiude e conquista la finale che poi le darà il suo settimo titolo ai Championships.

Kimiko non gioca fino al 2008, a parte un’esibizione in doppio a Tokyo nel 2002. Poi decide di tornare, e vince. A 38 anni, 11 mesi e 30 giorni conquista il suo primo titolo Wta in 13 anni, a Seoul. È la seconda vincitrice più anziana nell’era Open, superata solo da Billie Jean King capace di imporsi a Birmingham, nel 1983, a 39 anni 7 mesi e 3 giorni. Nel 2011, quindici anni dopo la sua ultima apparizione a Wimbledon (battuta ai quarti da Mary Pierce), diventa la seconda più “agée” dopo Martina Navratilova a vincere un match ai Championships. E si arrende a Venus Williams 8-6 al terzo solo dopo sei ore di lotta.

Da oltre dieci anni, Kimiko è sposata con il pilota tedesco Michael Krumm, campione mondiale nella FIA GT1 nel 2011. Yin e yang, resistenza e velocità. Con Michael ha costruito una scuola in Laos. Con l’aiuto della Yonex, l’anno scorso ha dato vita a una fondazione per raccogliere fondi dopo il terremoto e lo tsunami che hanno devastato il Giappone e causato anche la crisi nucleare di Fukushima. L’obiettivo è di costruire nuovi campi da tennis e migliorare la situazione dello sport nel Paese.

Un piccolo gesto, che dimostra quanto Kimiko sia legata al Giappone. Kimiko, mancina incoraggiata a giocare con la destra in obbedienza alle tradizioni, incarna l’essenza della cultura nipponica fatta di applicazione, dedizione e senso del dovere. Capisaldi che sono usciti rafforzati dal rinnovamento Meiji, caso quasi unico di modernizzazione imposta dall’alto, che ha portato a promulgare la prima costituzione moderna dell’Asia senza cancellare i capisaldi della cultura “samuraica”.

Insieme a Ai Sugiyama, che detiene il record assoluto tra uomini e donne di partecipazioni consecutive in uno Slam (62), ha portato il tennis femminile giapponese ai massimi livelli. A 42 anni, il suo messaggio continua a essere scritto nel nome della sua fondazione. Always Smile, sorridi sempre.

Alessandro Mastroluca

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