30/08/2012 19:49 CEST - US OPEN 2012

Grunting la polemica continua!

TENNIS - Non piace più agli addetti ai lavori ma ora neanche al pubblico. Nel 2012 da Evert a Navratilova sono arrivate aspre critiche ma nessuno sembra aver fatto ancora nulla di serio per cambiare. Da New York Giacomo Fazio
 

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sharapova
sharapova

Non è mai piaciuto a nessuno ma a quanto pare ora a lamentarsi non sono più le giocatrici che subivano le urla delle proprie avversarie ma gli spettatori. Così riporta Redd Tucker del New York Post intervistando alcuni spettatori appena usciti dall’Ashe dopo il match della Sharapova con la Dominguez-Lino. Gai Corley del Mississippi è uno di questi fans: “Non mi piace, mi distrae dalla visione del gioco. Odio queste urlatrici”. La polemica continua da parte di alcune campionesse slam come Martina Navratilova: “Questo è il male del tennis. Non è un problema per i giocatori ma per i fans. Stiamo perdendo degli appassionati.”

Già a febbraio aveva fatto sapere la sua Chris Evert: “Possibile che per gli arbitri quelle urla non possano valere come palla disturbata? Io se fossi in loro interverrei. Ricordo che in uno dei primi scontri diretti con Billie Jean King, quando servivo la prima ed entrava, lasciavo andare la seconda pallina. Billie Jean se ne accorse e mi disse che se lo avessi fatto ancora si sarebbe fermata. Ecco, oggi occorrerebbe qualcuno come lei”. 
 

Erano i primi anni sessanta quando incominciarono a farsi sentire le prime urla su un campo da tennis. Da questo punto di vista Vicki Palmer, fu una pioniera. Lei dice che lo faceva perché respirava naturalmente in quel modo. Bud Collins ricorda che era un suono molto forte ma non prolungato come quello dell'Azarenka.
 

Pare che sia stato lo stesso Bollettieri ad incoraggiare le proprie allieve ad espirare rumorosamente ogni volta che colpivano la palla. Questo in teoria le avrebbe dovuto aiutare a colpire più forte. Conferme che arrivano da Ryan Harrison che ha assistito a numerose sessioni di allenamento all'Accademia di Nick Bollettieri in cui i maestri sembravano incoraggiare i proprio allievi. "Io non so onestamente come facciano ad urlare per ore e ore sotto sforzo. Viene fatto fare regolarmente e da ormai diverso tempo quasi come una tecnica indirizzata a distrarre l'avversario. Mi stupisce che qualcuno ne sia ancora sorpreso".
 

La Wta sta tentando di mettere in atto dei provvedimenti in tal senso senza però ottenere dei risultati al momento evidenti. Il progetto del “Gruntometro” che doveva misurare i decibel sembra al momento arenatosi. Il Dottor Joel Fish, direttore del Philadelphia’s Center for Sport Psychology ha parlato di grunting in termini di abitudine: “Fa parte della routine di un giocatore e può migliorare la performance. Può rappresentare una palla colpita con una particolare violenza ma in realtà dà al tennista un’enorme fiducia”. 
 

Giacomo Fazio

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