02/09/2012 11:23 CEST - Us Open

Che fatica Murray Nuovo record per Federer

TENNIS - Un brutto Murray, con un lieve problema fisico negli ultimi due set, piega Feliciano Lopez 76 76 46 76. Federer al 44mo ottavo in uno Slam: è record.

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Roger Federer (Photo by Al Bello/Getty Images)
Roger Federer (Photo by Al Bello/Getty Images)

Murray b Lopez 76 76 46 76
In sei precedenti confronti, Lopez aveva vinto solo un set. I tweet da teenager in deliquio di mamma Judy Murray per il suo "Deliciano" Lopez qualcosa hanno cambiato nell'alchimia delle loro sfide. L'anno scorso a Wimbledon, e ancor di più agli Us Open, ha giocato con un'attenzione e una cattiveria particolari: da allora c'è la sensazione di qualcosa di personale nelle partite con Lopez.

Murray, comunque, non è quello visto con Dodig. Ha avuto bisogno di due tiebreak, ha avuto due pause a metà del secondo e del terzo set e rischiato di complicare un po' una partita in cui ha a lungo mantenuto il controllo. E il terzo set è rimasto in piedi, per quanto stancamente, più per la pigrizia e dello scozzese che per le qualità di Feliciano. Dal 76 76 20 Murray inizia a muoversi male, dà l'impressione di essere più pesante, di avere un problema di lieve entità, probabilmente alla schiena.

Dopo il controverso primo turno contro Nieminen a Parigi, dopo il mal di schiena durato un set e le accuse di aver accentuato l'intensità dell'infortunio, un piccolo punto interrogativo sull'entità del problema e sul livello di condizionamento del suo gioco rimane. Così come resta la sensazione che lo scozzese abbia fatto, diversamente dagli altri big, una preparazione specifica per raggiungere il picco di forma alle Olimpiadi.

Murray ha messo in campo più prime, ma raccolto meno in percentuale sia con la prima (74% a 86%) sia con la seconda (50% contro 53%). Ha un peggior bilancio tra vincenti ed errori, 53-48 a fronte del 68-55 dello spagnolo. Ma ha il merito di giocar meglio quando serve, e tanto basta a fare la differenza dopo quasi quattro ore.

Murray salva due palle break nel terzo game del primo set, anche grazie a un Falco benevolo, ma non è un fattore in risposta. Tuttavia Lopez perde la prima quando non dovrebbe, quando serve per restare nel set sul 4-5. Si ritrova 0-40, salva la prima con un serve and volley, la seconda con un servizio vincente e la terza con la combinazione prima esterna-smash. Le traiettorie al servizio di Deliciano sorprendono lo scozzese, soprattutto perché tende spesso a cercargli il dritto da destra, una scelta non troppo usuale per un mancino.

Servizio che torna rifugio sicuro per Murray quando, nel game successivo, si ritrova di nuovo sotto 15-40. Così, con un tennis un po' conservativo ma un servizio efficace, in poco meno di un'ora Murray chiude al tiebreak sotto gli occhi di un impassibile Lendl.

Che rimane tale anche quando Murray spreca un break di vantaggio e permette a Lopez di girare l'inerzia del secondo set . Murray perde così il servizio per la prima volta nel torneo e Lopez sembra possa prendere il largo. Gioca un gran tennis nel nono game, segnato da uno scintillante scambio da 23 colpi, e nel successivo viene penalizzato da una decisione solo parzialmente condivisibile del giudice di sedia su un punto potenzialmente decisivo. Deliciano è avanti 5-4, deuce, serve Murray. Protesta Lopez. Seconda di Murray, Lopez risponde un po' corto e dopo aver colpito la palla chiede il Falco ma per il giudice di sedia è troppo tardi. Il pubblico è dalla sua ma serve a poco.

Si arriva così al tiebreak e ancora una volta Lopez cade sul suo ultimo metro. Si appoggia bene al servizio nella prima parte, ma dal 5-3 Murray infila un parziale di quattro punti e allunga.

Va avanti di un break anche nel terzo, con Lopez che si dedica a gigioneggiare e regalare punti per lo spettacolo e per i tifosi, ma ricade in un game un po' immaturo che gli costa il controbreak immediato. Ma la tenuta mentale non è mai stata il punto di forza di entrambi. Lo spagnolo nel sesto gioco cede un break che sa di resa ma Andy Murray (un punto su due con la prima) fa di tutto per risollevarlo. Tre errori di dritto, il colpo su cui Lendl ha lavorato di più, cui ha dato solidità e che ha reso un'arma offensiva, e Lopez controbreaka a 15. Due game e lo spagnolo trova un gran lungolinea di dritto, completando un parziale di 12 punti a 3, e si trova così avanti di un break: si incita con un gran salto al cambio di campo prima di andare a servire per il set e portare il match al quarto con una gran seconda.

Lopez prova a cambiare strategia, a giocare palle corte e basse contro un Murray rigido e meno libero nei movimenti e nei piegamenti. La partita scende molto di livello, diventa un trascinarsi svogliato verso una conclusione purchessia. Dopo sette game, Deliciano gioca una palla corta di rovescio che tutto è tranne che deliziosa, ma salva due palle break e con un ace salva il 4-4. E con quattro prime robuste salva il set (5-5). A questo punto del match ha 9 punti in più di Murray. Tra un recupero dietro la schiena (di Lopez) e il servizio come last resort (per Murray) si arriva al terzo tiebreak del match. Il pubblico torna ad accendersi per la volée in allungo di Lopez che frustra il gran recupero in allungo di Murray sulla sua palla corta di rovescio.

Ma Feli non mette mai la prima fino al settimo punto e Murray si inventa il punto della partita, risposta d'incontro e passante di rovescio per arrivare a match point (6-4). Basta il primo. Lopez affossa la palla corta e perde il terzo tiebreak di fila nel match. E non lo consola certo sapere di aver fatto più punti dello scozzese, 162 a 154. (Alessandro Mastroluca)

Cilic b Nishikori 63 64 67 63
A New York Cilic riappare. Dopo una stagione in chiaroscuro, dopo qualche dubbio che si iniziava a sollevare sulle sue possibilità, il croato ritrova fiducia e gioco. Promessa non del tutto mantenuta, Cilic ha sfiancato Nishikori e soprattutto ha evitato di farsi ricacciare indietro alla fine del terzo set quando la partita avrebbe potuto sfuggirgli di mano.

Nishikori salva tre palle break nel primo game di servizio ma ai vantaggi, alla quarta, perde il controllo del topspin di dritto diagonale. La resistenza del giapponese è buona ma non di più, e nonostante Cilic metta in campo il 48% di prime, mantiene i suoi turni di servizio fino al 6-3.

Anche il secondo set procede agevolmente per il croato "di Bosnia". Nato a Medjugorje, Cilic ha scoperto il tennis nel 1995, quattro anni dopo la costruzione del primo campo nella città risparmiata dai bombardamenti della guerra dei Balcani, grazie a una cugina arrivata in visita dalla Germania. Nel 2002 decide di lasciare la famiglia e di andare a Zagabria dove incontra Goran Ivanisevic che rimane sorpreso dal suo talento e lo presenta a Bob Brett, l’australiano che gestisce un’accademia a San Remo e che ha portato Becker a conquistare Wimbledon nel 1991.

Cilic trova il break nel nono game, con Nishikori che regala il servizio con un brutto rovescio, e dopo 94 minuti è avanti 6-3 6-4. Ma Nishikori non è diventato il miglior tennista giapponese della storia per caso. E nel terzo fa valere per lo meno la sua resistenza e lo spirito competitivo. Anche lui è emigrato all'estero, all'Academy di Bollettieri. “Era difficile farlo aprire all’inizio” ha detto Jaime Jaramillo, head coach dal 1981, “dava poca confidenza e mostrava poco le emozioni. Ma gli piacevano tecniche di allenamento chiare, dirette”.

Qui ha vissuto il primo grande giorno della sua carriera. Ad agosto 2008, elimina Ferrer e arriva fino agli ottavi di finale. È la più giovane non testa di serie a sconfiggere un top-4 a New York dai tempi di Borg che vinse contro Ashe, n.3 del tabellone, nel 1973. E' anche il primo giapponese ad arrivare così lontano agli Us Open dopo Jiro Yamagishi che ci riuscì ai Championships del 1937.

Sedicesimo giocatore nell'era Open a vincere il suo primo titolo entro il sesto torneo giocato, Nishikori perde ancora il servizio nel terzo game del terzo set ma con un fantastico rovescio trova l'immediato controbreak. Il match diventa una prova di corsa e resistenza, ogni game è una battaglia e il giapponese erode fiducia e certezze del croato che finisce per cedere 7-3 in un tiebreak dominato da Nishikori con il cronometro che si avvicina alle tre ore.

Ma Cilic non si fa abbattere, continua con il suo gioco e decide il match con il break al quarto gioco prima di tenere a zero nell'ultimo game. In ottavi affronterà Klizan, lo slovacco che dopo Tsonga ha eliminato anche Chardy, con un triplice 6-4. (Alessandro Mastroluca)

Almagro b Sock 76(3) 67(4) 76(2) 61

Ci ha messo 4 set (conditi da 3 tie break) Nicolas Almagro per venire a capo della giovane promessa statunitense Jack Sock, giustiziere (ed in maniera abbastanza netta) del nostro Cipolla nel turno precedente.

Il rookie di casa ha tenuto testa per tre set al più quotato avversario, salvo poi alzare bandiera bianca ad inzio quarto parziale, un po' stanco fisicamente, ma soprattutto mentalmente.

Almagro ha giocato la solita partita solida, con i soliti alti e bassi di testa (dopo i primi game del match è stato richiamato in via non ufficiale dall'arbitro perché stava iniziando a discutere polemicamente con alcuni spettatori che naturalmente facevano il tifo per il loro beniamino) ma fisicamente sempre pronto a tener testa al suo avversario.
Chiuso nettamente il tie break del terzo set, lo spagnolo ha dato l'accelerata da tennista navigato ed esperto ad inizio del quarto stroncando così nel momento propizio le velleità di vittoria del suo avversario.

Nel primo set le prime palle break le ha proprio l'americano sul 3 pari 15-40, ma Almagro è bravissimo ad annullarle facendo spostare con dei colpi molto angolati Sock che se può cerca di girare intorno alla palla per colpire di diritto, ma a volte esagera e tira fuori di metri oppure lascia il campo aperto ai vincenti dell'avversario.
Comunque Almagro centra quattro punti di fila e sale 4-3.

Nel primo set le percentuali di entrambi sono basse al servizio (sotto il 50%), ma chi risponde non ne approfitta, anzi.
Sock soprattutto è bravissimo perché tira la seconda quasi meglio della prima (molto profonda) ed Almagro riesce raramente a rispondere con efficacia.
L'americano invece difetta parecchia sul rovescio, ma lo spagnolo non ne sa trarre vantaggio, anzi alle volte si incaponisce sul diritto non facendo altro che innescare il colpo migliore del suo avversario.

Si arriva comunque al tie break, dove Almagro parte subito con un minibreak di vantaggio sul 2-1 grazie ad un gratuito di diritto.
Lo spagnolo allunga sino al 5-1 quando con una risposta aggressiva di rovescio centro un secondo minibreak.
Sock ne recupera uno sul 3-5, ma con un gratuito di diritto cede alla fine 7-3.

Il secondo set segue la falsariga del primo, nessuna palla break e secondo tie break del match.

Stavolta è Sock che centra il minibreak sul 4-2 con un'ottima palla corta sulla quale il recupero di Almagro di rovescio finisce lungo.
Sarà il punto decisivo, Almagro sul 4-6 subisce un gran diritto incrociato che dà il secondo set al suo avversario per la felicità degli spettatori.

Il terzo set ha un andamento un po' più emozionante.

Nel primo game Almagro deve fronteggiare subito una palla break ma la annulla con un ace quanto mai provvidenziale.
Nel game seguente è Sock che si viene a trovare in difficoltà (0-30), ma l'americano alla fine tiene la battuta.
Il primo break del match allora lo fa Almagro che nel quarto game strappa il servizio all'avversario e allunga sul 3-1.
Ma Sock c'è, piccolo passaggio a vuoto dello spagnolo e l'americano torna in corsa sul 3-4.
Siamo così al terzo tie break che Almagro domina dall'inizio alla fine mentre il suo avversario appare molto stanco. Finisce 7-2 per lo spagnolo che mette una seria ipoteca sul match.
Ed è proprio così, Sock accusa il colpo e subisce subito il break ad inizio quarto set.
L'americano ha un'opportunità sull'1-2 per il controbreak ma Almagro ben si guarda dal far rientrare il suo avversario e la annulla.
E' l'ultimo sussulto di Sock che subisce quattro game consecutivi per il 6-1 finale di Almagro.

Ma l'americano non ha nulla da rimproverarsi, la sua prova odierna ed il suo torneo rimangono di tutto rispetto.

Per Almagro negli ottavi sfida interessante contro il vincente del match tra Tomas Berdych e Sam Querrey.(Stefano Tarantino)

Federer b Verdasco 6-3 6-4 6-4

Roger Federer è in ottavi di finale in un torneo del Grande Slam, se pensate giustamente che sia un risultato notevole per un tennista ricordate che per lui non lo è.
Il fuoriclasse svizzero firma un altro record impensabile fino a poco tempo fa, con il 44° accesso al quarto turno nei tornei Major, superando il record di Jimmy Connors, che lo stabilì proprio a New York nel 1991 a 39 anni appena compiuti, 8 in più di quelli attuali dello svizzero.
Federer supera in 3 set in 2 ore e 2 minuti Fernando Verdasco, in una partita controllata senza difficoltà, in cui gli è stato sufficiente un break per set data la grande giornata al servizio.

C’è equilibrio solo nella prima metà del primo set; le condizioni di gioco sono di gran caldo e parecchio ventose all’inizio e gli errori di dritto dello spagnolo sono parecchi. Il numero 1 del mondo ottiene il break che segna set e partita nell’ottavo gioco del primo set, e poi conquista anche quello nel primo gioco del secondo. Federer concede appena una palla break in tutto l’incontro e solo 17 punti sul suo servizio.

Le sue percentuali in tutte le zone del campo sono eccellenti, a fondo campo come a rete, e nel terzo set il copione non può cambiare: Federer trova il fatidico break all’inizio del parziale e lo difenderà senza mai voltarsi indietro, con lo spagnolo assai poco convinto delle sue possibilità di fare partita nonostante alcune notevoli accelerazioni con il suo diritto mancino.

Federer chiude con 30 colpi vincenti e 19 errori, l’87% dei punti vinti con la prima e il 63% con la seconda; ha conquistato inoltre 26 punti su 27 discese a rete, ed è stata proprio una sua deliziosa volée smorzata di rovescio a chiudere il match.

Ora in ottavi attende il vincente del match tra Simon e Fish, dove partirà ovviamente favorito, anche perché fin qui non ha ancora perso un set e ha ceduto una sola volta il servizio dimostrando di essere in ottime condizioni. Nel frattempo è ancora lì al quarto turno di uno Slam, un buon risultato per molti, l’assoluta routine solo per lui. (Luca De Gaspari)


 

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