03/09/2012 10:17 CEST - US OPEN 2012

Roddick, non è ancora sipario!

TENNIS - Fognini gioca una grande partita, ma non riesce ad andare oltre un'onorevole sconfitta in quattro set. Negli spogliatoi l'azzurro chiede la maglietta ad Andy. Da New York, Ubaldo Scanagatta

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Andy Roddick (Photo by Elsa/Getty Images)
Andy Roddick (Photo by Elsa/Getty Images)

Roddick b. Fognini 75 76 (1) 46 64

Roddick non è ancora in pensione. Magari ci andrà subito dopo il match con Del Potro al prossimo turno, negli ottavi, ma intanto è ancora bello vivo e vegeto. Ha battuto in 4 set 75 76(1) 46 64 il nostro Fognini al termine di 3 ore di match complessivamente divertente, ben giocato da entrambi, anche dallo sconfitto, che ha il solo rimpianto di aver giocato meno bene i punti importanti. Ma questo era abbastanza prevedibile. Erano le due ben diverse carriere a lasciarlo prevedere. Comunque Fabio è uscito a testa alta dall’Arthur Ashe Stadium, che aveva accolto i due protagonisti sulle note dei Guns N’Roses e dei Metallica, giusto per elettrizzare di più un ambiente che non domandava altro. Non bastava Roddick al canto del cigno?

La cam che di solito inquadra gli spettatori che ballano, o si baciano (la kiss-cam) stavolta si soffermava su Bud Collins e i suoi pantaloni variopinti, e lo speaker annunciava che il grande Bud stava seguendo, a 82 anni, il suo 59mo Us Open consecutivo. Roba da far impallidire i miei 29 filati: “Bud, mi fai sentire un esordiente alle prime armi!” gli ho detto abbracciandolo. Dopo di che è stato tutto un susseguirsi di fans che chiedevano l’autografo a lui, e perfino alla moglie Anita (la terza moglie: le altre due sono prematuramente scomparse).

Dopo un inizio disastroso di Fognini, cinque punti regalati, 12 punti a 4 nei primi tre games con Roddick che veniva a vincere 11 games di fila sull’Ashe - dal 4 pari nel secondo con Tomic, Andy aveva vinto 6-4 6-0 con l’australiano, quindi 8 games filati più il 3-0 a Fognini - Fabio ha invece disputato un match più che dignitoso, offrendo a tratti anche spettacolo, meritando anche applausi a scena aperta per certe soluzioni fra il folle e il geniale, alcuni passanti bellissimi (ne ha tentato uno anche sottogamba, il cosiddetto tweener, ma Roddick ha chiuso la volee nel primo game del terzo set).

Il risultato dice che c’è stato equilibrio e anche qualcos’altro. Dice che la differenza tra il prossimo pensionato del Nebraska e il venticinquenne Peter Pan di Arma di Taggia, tutti e due armati di racchette Babolat, è sempre rimasta la stessa. Roddick non faceva molti più punti del suo avversario italiano, addirittura meno aces (chi l’avrebbe detto? Erano 12 a 7 a fine terzo set), ma faceva regolarmente quelli strategicamente più importanti: a) i primi del match, tanto per fare capire “Ehi ragazzo, il più forte sono ancora io, non credere che ti regalo la partita!”, b) quelli finali del primo set, in cui dopo aver raccolto un solo punto in 4 turni di servizio di Fabio, Andy gli ha però fatto il break a 15, nel dodicesimo game, complici almeno due clamorose ingenuità dell’eterno ragazzino Fognini sul 5-6 (da tener presente che sul 5 pari era stato Fabio ad aver una palla brek per il 6-5, ma lì Roddick aveva messo a segno un ace: al momento giusto! Come fanno i giocatori che hanno qualcosa in più. Roddick è stato n.1 del mondo, qualcosa vorrà pur dire) c) dopo il break e controbreak dei primi due giochi del secondo set i servizi dominano il match, dall’uno pari finiscono tutti salvo uno a 30 o a 15 o a 0 per chi batte, quindi manco uno straccio di pallabreak. Si potrebbe pensare quindi che Fognini abbia trovato il giusto equilibrio ma ecco che arrivati al tiebreak riemerge la miglior attitudine (esperienza?) di Roddick che, subito un minibreak nel prino punto, ne fa sette di fila. Lo vince infatti 7 punti a 1 mettendo a segno due dei suoi sette aces (fino a quel punto) proprio allora, mentre Fabio pensa bene di fare il secondo doppio fallo proprio dopo il 4 a 1: va detto che Roddick si era esaltato per aver vinto sull’1 a 1 e servizio Fabio il punto forse più bello del match, dopo uno scambio di grandissima qualità concluso da uno straordinario passante di Andy. Che solleva le braccia al cielo, mostra i pugni, si carica, è in piena trance agonistica.

Va applaudita però la reazione di Fabio che, sotto 2 set a 0, non si perde d’animo nel terzo. Si vede che stare sull’Ashe Stadium gli piace, e poi non ha nulla da perdere, il pubblico tifa Roddick come è naturale che sia - e non solo perché Andy indossa scarpe superpatriottiche con la bandiera americana…mal bilanciate dalla Lacoste attarversata da una doppia striscia rosso e blu sul bianco che fanno bandiera francese come il Mousquetaire che ha dato vita alle magliette con il coccodrillo - ma dimostra di apprezzare anche il gioco, i colpi non banali di Fabio. Che infatti uscirà dal campo, allo scoccare della terza ora, fra gli applausi convinti.

E’ Fabio, dopo un terzo set senza palle break, che riesce stavolta a strappare la battuta a Roddick sul 4-5, dopo che Roddick gli annulla con l’abituale coraggio due set point, attaccandolo. Ma il terzo è quello buono per approdare al quarto dove però entrambi - fa un discreto caldo, e quando il sole, a tratti, picchia si fa sentire - sembrano un po’ stanchini, meno concentrati.

Il break decisivo, dopo due iniziali break e controbreak avanti e indietro, arriva nel settimo “crucial game”, dopo che Fabio aveva salvato una prima pallabreak. E Roddick ha troppa esperienza per concedere la minima chance di recupero a Fabio. Finisce con Roddick a braccia levate verso il cielo.

Contro del Potro sarà più dura. Ma anche oggi non è stata facile. Fabio Fognini ha giocato bene, spesso quando non contava moltissimo, ma non è riuscito insomma a entrare nella storia come l’ultimo che ha battuto Roddick, cioè come invece era riuscito al tedesco Benjamin Becker quando battè l’ultimo Agassi (e verrà ricordato sempre per quello), ma molto probabilmente sarà l’ultimo ad aver perso da Roddick, un po’ come Baghdatis con Agassi in quell’indimenticabile US Open 2006. Insomma, meglio che niente…

Mary Joe Fernandez intervista Roddick sul campo ma non è in grado di fargli una sola domanda un po’ frizzante, originale. Brava ragazza, ma negata: “Non sei pronto a dire goodbye Andy…” E lui: “Dacchè negli ultimi giorni ho fatto il mio annuncio sono stati giorni emotivamente molto intensi, davvero ho potuto apprezzare il grazie di tanti, di tutti voi”.

Mary Joe: Come fai a mantenere la concentrazione in questo frangente? “Sono nuovo a questa situazione, cerco di mantenere il focus punto dopo punto. E’ bello vivere queste sensazioni, amo questo posto, amo voi…”
Insomma anche Roddick fa fatica a non essere banale, con Mary Jo che non gli offre alcuno spunto. “Quante emozioni, ho vinto il secondo tie-break, e ricordate quello che ballava inquadrato dalla cam: beh era seduto vicino alla mia mamma, così ho visto che era emozionata anche lei…”

E su Del Potro, dopo che Mary Jo gli chiede se avrà ancora energie da spendere: “Non importa quanta energia ho...so solo che darò tutto quel che ho”. Sarà comunque un match che non mi perderò. Anche se Del Potro sarà meno generoso di Fognini nei punti importanti.

Fognini: "Non sono mai contento di quando perdo, mi interessa fino ad un certo punto la prestazione, però esco da questo match a testa alta. Lui era stanco e se arrivavo al quinto set...Le mie occasioni le ho avute, nel primo set sul 5 pari ho avuto una pallabreak e lui m'ha fatto un ace. Nel tiebreak del secondo set sull'1 a 1 mi ha fatto un punto incredibile, con un passante, e poi due aces. Nel quarto set sul 3 pari ho preso il break perchè ho rischiato la seconda e fatto doppio fallo, e m'è andata male. Ma lui è stato n.1 del mondo, insomma non c'è bisogno che vi dica chi è stato. Sono fiero di quel che  ho fatto, se continuo così prima o poi mi prenderò delle soddisfazioni. Sono tre quattro anni che non riesco a fare una preparazione come si deve, spero che per l'anno prossimo _ a Barcellona come ormai d'abitudine _ ci riuscirò".

"Per come era iniziata la stagione, con l'infortunio, direi che è stata un'annata più che sufficiente ...a parte che non è finita, spero di finirla senza acciacchi, a Parigi avevo tanti punti da difendere e ho fatto terzo turno e una buona difesa con Tsonga...".

Nella conferenza stampa post match Roddick rivelerà che a fine partita, mentre lo abbracciava Fognini gli preannunciava l'intenzione di chiedergli un favore. "Io gli ho detto: What, cosa? E lui: Te lo dirò negli spogliatoi". E lì mi ha chiesto una maglietta...credo che sia un'abitudine del calcio, quando i giocatori si scambiano le maglie. E' stato un gesto carino. ---

_ Ve la siete scambiate, lui ti ha dato una sua?_

"No, disgusting, No, non l'ho presa, e  alui ne ho data una pulita."

Roddick: "Un mio commento su Fognini? E' un bravo giocatore, sento che sta giocando meglio tutte le volte, per lui il problema è soltanto infilare una serie di tornei, uno dopo l'altro...Quel suo passante giocato tra le gambe? Ha giocato un colpo pulito e preciso per ocme si può tirarlo da sotto le gambe...lo ha tirato dal New Jersey (per dire da lontano...) e ha quasi fatto il punto. E' stato divertente..."

Alla fine ho fatto una domanda che ha irritato Roddick, anche se la mia intenzione era invece molto innocente, se non proprio tutt'altra. E lui all'inizio non l'ha proprio capita  eha risposto fischi per fiaschi fino a che l'ho interrotto...

Considerando il tuo talento e le abilità tennistiche pensi che sei stato più fortunato perchè sei arrivato alla fine dell'epoca Sampras-Agassi e quando era più facile infilarsi nel mezzo e diventare n.1 o più sfortunato perchè dopo ti sei imbattuto in Federer che forse è il più forte di tutti i tempi?

"E' una domanda che non vale la pena di rispondere, mi stai chiededno di paragonare i quattro migliori giocatori di tutti i tempi, nessuna parte della mia carriera è stata sfortunata, non voglio fare paragoni fra generazioni perchè non credo lo si possa fare nello sport..."

Non facevo paragoni fra generazioni. C'è stato un buco fra l'epoca Sampras-Agassi e Federer...e tu ti ci sei infilato... (nel batti e ribatti a fine conferenza stampa non c'era il tempo per essere più diplomatico e per prenderla più alla larga, altrimenti l'avrei fatto...così mi rendo conto che posso essergli apparso un po' brutale, ma, ripeto, non era mia intenzione...)

E lui aggressivo: "In quale anno Pete ha vinto il suo ultimo Slam?"

io: "2002"

lui: "E In quale anno Federer ha vinto il primo Slam?"

Io: "2003"

Roddick: E allora di quale buco vai parlando?"alzandosi e uscendo dalla sala stampa.

Sarebbe stato inutile, e ancora più provocatorio, ricordargli che se era stato Lleyton Hewitt ad approfittare maggiormente di quel "buco"  lui aveva vinto il suo unico Slam battendo qui Juan Carlos Ferrero in finale, un ottimo giocatore ma non un campionissimo, dopo aver superato dagli ottavi in poi Malisse, Schalken, Nalbandian. Nessun campionissimo, a mio modo di vedere. Mi dispiace solo che Andy, che mi sta molto simpatico anche se non di rado l'ho trovato arrogantello, abbia pensato che io volessi stuzzicarlo apposta.

Ubaldo Scanagatta

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