22/09/2012 10:48 CEST - Personaggi

Tomic deve imparare a combattere

TENNIS - Durante il playoff di Coppa Davis, Tomic ha fatto arrabbiare perfino Tony Roche. E quando allenava Lendl, era lui il più espressivo dei due. Il suo atteggiamento non ha più scuse. Richard Hinds, Sydney Morning Herald, traduzione di Bianca Mundo

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Bernard Tomic (Getty Images North America Cameron Spencer)
Bernard Tomic (Getty Images North America Cameron Spencer)

Attraverso una storica carriera da vincitore di slam, partner di doppio di Newk e allenatore di campioni, Tony Roche è raramente sembrato più animato e vivace del palo che regge la rete.

A testimonianza della sua natura sanguigna, quando allenava Ivan Lendl, il ceco era il più espressivo tra i due. Perciò l’immagine di un Roche che si alza ed inizia a dare consigli molto schietti a Tomic durante uno spareggio di Davis Cup in Germania vale più di mille parole.

E’ stato il momento che ha convinto anche quelli di noi che hanno sempre esitato a condannare il suo pessimo atteggiamento, le sue dichiarazioni fuori dagli schemi ed i risultati deludenti dell’ immaturo e per certi versi irritante giovane Aussie.

Secondo alcuni, a Tomic è stato riservato dai media un trattamento migliore rispetto a quanto fatto con Lleyton Hewitt. Forse è così, ma comunque si tratta di due casi diversi.

Sin dalle sue prime apparizioni pubbliche, Hewitt ha lasciato trasparire un senso di vetriolo sia come tennista che come uomo. Ne sa qualcosa chi ha assistito al suo primo match al Roland Garros, che si concluse con una serie di invettive dirette all’ arbitro ed all’ avversario e con una racchetta scaraventata in rete.

Per quella performance ed altre simili, Hewitt meritò disonore. Nonostante l’ enorme desiderio di vincere e la grinta, il fatto che non ci sia stato un rapporto idilliaco con i media e con alcuni fan è comprensibile. Così come invece ha guadagnato gli elogi ed il rispetto per il suo coraggio e per i modi più professionali negli anni successivi.

Tomic, nei suoi primi anni, è un soggetto più difficile da analizzare. Non giocava con rancore. Il suo più grande peccato era qualcosa per molti meno perdonabile di una frase scurrile - il non provarci o almeno non darlo a vedere, un qualcosa che stonava ancora di più se paragonata all’ implacabile ferocia di Hewitt.

E’ stato possibile perdonare Tomic per alcuni passi falsi in uno sport che diventa sempre più fisico e dove i giovani sono continuamente schiacciati dai giganti. Le sconfitte erano qualcosa di inevitabile per un ragazzo ancora in fase di sviluppo, e le gaffes con i media o la poca costanza sembravano relativamente inoffensive. Tomic è immaturo, non cattivo, si diceva. Sarebbe cresciuto. Snobbare l’ offerta di Hewitt per un allenamento insieme a Wimbledon era stato solo uno stupido errore di gioventù.

Il ruolo del testardo padre John Tomic aggiungeva altro. In Australia, il ruolo del padre-coach era stato in precedenza contraddistinto dalla figura sinistra figura di Damir Dokic, un uomo i cui sfoghi in pubblico ed i puoi metodi poco ortodossi in privato hanno lasciato segni indelebili sulla sua povera figlia.

Ma ancora, in uno sport sempre più eurocentrico, era difficile trovare un top player non accompagnato da un genitore. Tomic quindi era vittima o beneficiario dell’ ambizione paterna? In Australia la relazione è sempre stata tollerata ma mai spronata e non sono mancate le sospensioni.

Il capitano di Davis Pat Rafter è andato oltre poche settimane fa allo Us Open, bollando la prestazione di Tomic contro Roddick come vergognosa.

Le sue parole sono state pronunciate al momento giusto e sono state molto coraggiose. Una cosa era la condanna da parte dei media per delle risposte sgarbate ad un giornalista nell’ intervista dopo il match con Roddick, un’altra è una condanna da una figura autorevole come Rafter, che sarà domiciliato con Tomic la settimana prossima.

E’ stato un rischio calcolato che sembrava avesse dato i suoi frutti nel match di Davis in Germania, che sembrava prova del fatto che Tomic è capace di incassare critiche e di rispondere in maniera adeguata: se eravamo ancora incerti circa la sua intelligenza, di certo il ragazzo ci aveva dimostrato di avere cuore.

Quindi cosa è andato storto tra il primo ed il secondo match di Davis? Cosa ha spinto Roche, tra tutti, ad ammonirlo in pubblico -anche se lui ha preferito definirlo un “incoraggiamento”?

Mancanza di dedizione e lavoro? Mera frustrazione data dal fatto che un giocatore di talento stava gettando via le possibilità di promozione dell’ Australia? Di qualunque cosa si sia trattato, la presa di posizione di Roche ha ispirato questo sbandato a smettere di accampare scuse.

Una volta abbiamo pronosticato almeno una vittoria per Tomic in Germania, mentre due sconfitte per Hewitt. Ora ricorderemo le sconfitte di Lleyton come totalmente giustificabili per un veterano che ha dato tutto il possibile con un corpo martoriato. Quando Tomic perde, invece, deve convincerci di non aver alzato di nuovo bandiera bianca.

Traduzione di Bianca Mundo

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