Ivan Ljubicic con 200 ragazzi al Circolo Stampa Sporting

TENNIS _ A Torino, dove ai tempi di Bucciero e delle Pleiadi, Riccardo Piatti aveva "tirato su", oltre ai vari Furlan, Caratti, Camporese anche Ivan Ljubicic, il campione croato, ex n.3 del mondo, è stato di casa per tanti anni. Insieme a Piatti ha voluto esprimere la sua riconoscenza al direttore sportivo Friki Chioatero e al presidente Romeo per scendere in campo con oltre 200 ragazzi delle scuole piemontesi, palleggiare con loro, trasmettere le sue esperienze. Ubaldo Scanagatta

TORINO - L'iniziativa era stata battezzata “Scendi in campo con Ivan Ljubicic” organizzata dal prestigioso club torinese Circolo della Stampa Sporting, in collaborazione con il progetto Kinder+Sport e la partnership di Valmora Acque Minerali, Reale Mutua, Mirafiori Motorvillage e Prince.

E' stata una grande festa del tennis che non ha tralasciato momenti didattici teorici e pratici dedicati anche a una selezione dei migliori under provenienti anche da altri circoli piemontesi (Monviso, Sisport Fiat, Country Club Cuneo, Rivoli 2000, Caselle, Villa Glicini, DLF Alessandria, FAI Sport San Carlo): oltre alle proiezioni di filmati sugli allenamenti di Usain Bolt e le teorie dell’allenatore di pallavolo Julio Velasco, ai racconti e agli aneddoti personali di Ivan Ljubicic, agli insegnamenti di Riccardo Piatti, i ragazzi hanno potuto effettuare sedute di videoanalisi a cura del maestro esperto Danilo Pizzorno e vedere i propri colpi comparati a quelli di Ljubo su un grande schermo posto direttamente sul campo. E, alla fine, il momento più atteso: quello in cui ognuno di loro ha potuto scendere in campo per palleggiare proprio con il grande campione, tentare di passarlo a rete, farsi autografare il cappellino e scattare una foto ricordo.

Dopo l’abbandono dell’attività agonistica avvenuta all’ultimo torneo di Montecarlo, Ivan Ljubicic ha iniziato una collaborazione televisiva (assai apprezzata dal pubblico) con l’emittente Sky in qualità di opinionista, ma nel suo futuro il tennista croato prevede anche e ancora una qualche attività sul campo: “Non tanto come coach o allenatore di un giovane talento, perchè l'idea di seguire full-time un giocatore che è n.150 del mondo per tentare di portarlo fra i primi 30 non mi attira come quella di aiutare e consigliare un giocatore già forte, un po' sulla falsariga di quello che ha fatto Ivan Lendl recentemente con Andy Murray " ha dichiarato Ivan che avendo girato come una trottola per 20 anni vuole godersi anche un po' di sana tranquillità familiare a Montecarlo con i figli _ Come “consigliere” di un professionista del circuito internazionale invece credo che potrei impegnarmi part-time, in modo da potergli trasmettere i comportamenti più giusti, visto che l'esperienza certo non mi manca.”

Ubaldo Scanagatta