29/09/2012 23:10 CEST - FLASH
29 settembre 2012
In questi giorni di China Open, sono diverse le giocatrici, da Julia Goerges a Sorana Cirstea solo per citarne alcune, che hanno annunciato, non senza un certo disappunto, il loro silenzio “stampa” forzoso ai propri followers su Twitter, dovuto al fatto che i social network occidentali non sono ammessi in Cina.
Più ingegnosa - ma speriamo non si metta a rischio per un cinguettio di troppo - la 26enne uzbeka naturalizzata americana Varvara Lepchenko, che invece twitta, sorpresa, di aver trovato un modo per far funzionare anche a Pechino il social network più amato del circuito, e continua così i propri reportage, complice anche un bel 7-5 6-4 inflitto alla Pironkova.
Ma esiste un Twitter cinese? Sì, è Sina Weibo, 300 milioni di utenti e 1.000 “informatori” del governo impegnati a monitorarlo 24 ore su 24, con un complesso sistema a punti simile a quello della nostra patente. I punti vengono scalati ogni qualvolta si toccano argomenti non graditi al regime e si possono invece accrescere accettando invece di rivelare sempre più precisamente i propri dati personali.
Mario Macchitella