Non è mai troppo tardi per giocare a tennis

TENNIS – L’argentino Artin Elmayan è il tennista più vecchio del mondo: a 95 anni è n°26 nella classifica ITF tra gli over 85: “Posso giocare tre ore di fila, ma solo in singolare: odio il doppio. Mi piaceva Vilas, ora Federer e Del Potro”. Alberto Giorni

Nel circuito, ci sono ventenni già annoiati dal tennis che ripetono spesso: “A trent’anni non mi vedo con una racchetta in mano”. Sarebbe bello fargli scambiare due chiacchiere con un arzillo vecchietto che non ha alcuna intenzione di appendere il suo prezioso attrezzo al chiodo. Anche se qualche mese fa ha soffiato su 95 candeline e probabilmente non ha voluto neanche assaggiare la torta di compleanno per paura che gli venga la pancetta.

Artin Elmayan abita a Boulogne, vicino a Buenos Aires, e ogni martedì, giovedì e sabato prende il treno per andare nella capitale argentina ad allenarsi nel club del River Plate: i campi in terra rossa sono proprio all’esterno dello stadio Monumental, dove gioca le partite casalinghe la squadra guidata da Almeyda e trascinata in attacco da Trezeguet. Il signor Artin non ha bisogno di riscaldarsi: lo ha già fatto con una bella passeggiata a piedi dalla stazione al circolo. Con lo sguardo nascosto dagli occhiali da sole, e i pantaloni lunghi, inizia il suo allenamento e nessuno crederebbe a quanto scritto sulla sua carta d’identità.

Invece è tutto vero. E’ nato il 5 aprile 1917 in Armenia, ma ben presto è stato costretto a lasciare il suo Paese natale a causa del genocidio operato dai turchi. Spostatosi in Siria e in Libano, a 21 anni si è trasferito insieme alla famiglia in Argentina presso un cognato che vendeva scarpe. Il colpo di fulmine con il tennis arriva più tardi: “Ho cominciato a giocare a 39 anni per puro divertimento – ha spiegato –. L’ho scelto perché è semplice, divertente e da gentiluomini, non a caso viene definito lo sport dei gesti bianchi”. Ma non ha mai preso una lezione: è autodidatta e ha imparato grazie alla “paleta”, una disciplina con qualche somiglianza tennistica che aveva praticato da giovane.

E adesso, a 95 anni, è il giocatore più vecchio a possedere una classifica. Secondo il ranking ITF, Elmayan è 26° tra gli over 85 (che sono in tutto 39) in una graduatoria capeggiata curiosamente da un italiano, il bresciano Angelo Sala, che a dicembre compirà 86 anni. Ci sono altri due argentini tra gli over 85: José Otero e Guillermo Garcia. Quest’ultimo, più giovane di sette anni rispetto ad Elmayan, recentemente lo ha affrontato e battuto, ma quando si è sentito proporre dallo sconfitto una corsa dopo la partita, ha strabuzzato gli occhi: “Sei pazzo?”.

Elmayan ha l’entusiasmo di un bambino che calca un campo da tennis per la prima volta ed è in grado di giocare anche tre ore consecutive. Ma non commettete l’errore di invitarlo a un doppio, lo offendereste: “Odio il doppio, o singolare o niente!”. Forse insieme a un compagno si fatica troppo poco… Tutta la sua famiglia ha preso la racchetta in mano in passato: la moglie Luisa (88 anni), la figlia Elisa (66) e il nipote Andres (38), ma nessuno può lontanamente avvicinare la sua costanza. “Il tennis permette di respirare ossigeno, tenersi in forma e contrasta la tendenza ad ingrassare”, ama ripetere.

In casa conserva gelosamente una trentina di trofei. E’ difficile vederlo inattivo sul divano, ma si concede un’eccezione quando trasmettono il tennis in tv. Chi sono i suoi giocatori preferiti? “Mi piaceva Vilas, ora seguo con piacere Federer e Del Potro. Di un tennista non guardo solo il gioco, mi interessa anche che sia una brava persona”. Le comuni origini armene non lo spingono a essere tifoso di Nalbandian, anzi: “Ormai ha fatto il suo tempo. Mayer sta crescendo e spero che Del Potro trovi compagni all’altezza per vincere la Davis”. Gli argentini si rimbocchino le maniche: si può deludere un tifoso così?

Alberto Giorni