04/10/2012 16:15 CEST - Tornei Atp

Seppi, fuori male Zhang Ze e la Cina che cambia

TENNIS - A Pechino brutto Seppi: cede 61 64 a Querrey. Zhang Ze è nei quarti. Ha battuto Gasquet, prima vittoria contro un top-20. E' seguito da Guillaume Peyre, ex coach del francese. Alessandro Mastroluca

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Zhang Ze (Getty Images AsiaPac Feng Li)
Zhang Ze (Getty Images AsiaPac Feng Li)

Finisce agli ottavi l'Atp di Pechino per Andreas Seppi. L'altoatesino, che spera di chiudere la stagione per la prima volta in carriera nei primi 30 del mondo, ha ceduto 61 64 a Sam Querrey. Seppi aveva vinto tre dei quattro precedenti confronti diretti, compreso l'unico indoor (a Bercy 2007). Querrey raggiunge così per la prima volta  i quarti a Pechino e resta davanti all'azzurro nella Race. Inoltre,  è proiettato a salire almeno al numero 22 del ranking: da lunedì sarà il numero 2 degli Usa dietro John Isner.

Seppi gioca un tennis troppo rischioso nel primo set senza riuscire, però, a controllare a sufficienza i colpi. Risultato? Vuole chiudere gli scambi presto, vuole cercare le righe e la chiusura con l'uno-due, finisce solo per moltiplicare gli errori e fare un regalo a Querrey che nei tre turni di battuta del primo set perde appena un punto.

Il match, seppur contro un avversario diverso, sembra ricalcare il copione della finale persa a Metz contro Tsonga. L'azzurro perde ancora il servizio, con l'aggiuntivo cadeau di un doppio fallo sulla palla break, e Querrey allunga 61 31. L'americano sciupa due palle del doppio break ma non ha problemi a mantenere i suoi turni di servizio.

La sorpresa della giornata la firma Zhang Ze. Da quando viene seguito da Guillaume Peyre, che ha portato Baghdatis alla finale degli Australian Open a 20 anni, il numero 1 di Cina ha raggiunto il suo best ranking (165) ed è così diventato il giocatore con la miglior classifica nella storia del tennis maschile cinese. “Peyre mi ha insegnato molto, mi ha fatto capire qual è la giusta routine per un tennista professionista. Per esempio, che non devo fare la doccia subito dopo il match, ma fare prima terapia e massaggi”.

Quest'anno Zhang ha superato il primato di Pan Bing (n.176) che resisteva da 17 anni e raggiunto per la prima volta i quarti in un torneo Atp.

L'ha fatto in casa, a Pechino, contro Richard Gasquet, allenato proprio da Peyre tra il 2008 e il 2009. E certo qualche indicazione non sarà mancata a Ze, sceso in campo aggressivo e senza alcuna remora. Ha attaccato da subito e portato a casa il primo set per 6-4. La parte centrale del match è più favorevole al francese che chiude il secondo set 6-3 e si porta in vantaggio di un break in apertura di terzo. Ma ancora una volta l'inerzia cambia, Gasquet è costretto ad arretrare, a giocare in difesa e Zhang firma il controbreak nel quinto game mantenendo un impeccabile percentuale di conversione delle palle break (3/3). Difende il vantaggio fino alla fine e suggella la vittoria 64 36 64 con un irresistibile rovescio lungolinea vincente alla prima opportunità.

Ottiene così la prima vittoria in carriera contro un top-20 al terzo tentativo dopo aver perso da Ljubicic, 57 63 64, a Shanghai 2010 e da Tsonga, 63 64, qui a Pechino dodici mesi fa. Nei quarti affronterà Florian Mayer.

Zhang, che al primo turno ha battuto il numero 2 di Cina Di Wu, quartofinalista agli Australian Open junior nel 2007, è campione nazionale in carica. I suoi grandi miglioramenti di quest'anno sono il risultato dell'apertura della federazione cinese ai coach stranieri. Dal 1988, quando il tennis è tornato nel panorama degli sport olimpici, i praticanti regolari sono passati da un milione a 14 milioni. Ma gli investimenti, decisi a livello statale, si sono concentrati sul tennis femminile, sul piccolo gruppo di ragazze che avrebbero potuto portare medaglie olimpiche a Pechino 2008. e' un modello che rispecchia la politica di investimenti nello sport dell'Unione Sovietica o della Germania Est prima della caduta del Muro di Berlino.

Il rapporto tra tennis e politica, in Cina, non è ancora sciolto. Per confermarlo basti la dichiarazione di Li Hongzhong, capo del partito comunista della provincia di Hubei, dove è nata Li Na, dopo il suo trionfo al Roland Garros. “La vittoria è stata la dimostrazione del suo spirito competitivo e della superiorità del socialismo sotto la leadership del Partito Comunista di Cina”.

L'apertura ai coach stranieri è un primo passo. Oltre all'arrivo di Peyre, lo scorso febbraio Carlos Rodriguez, che ha lavorato con Justine Henin dal 1996, ha aperto anche a Pechino un'accademia con il marchio 6th Sense. “Non è facile per gli stranieri adattarsi velocemente a un ambiente così poco familiare” ha dichiarato l'anno scorso Timothy Nichols, che ha seguito Peng Shuai e ha lavorato dal 1990 al 2000 per la federazione giapponese. A volte, infatti, rimangono barriere linguistiche e culturali che richiedono più tempo per essere assorbite.

A Tokyo  fuori a sorpresa Juan Monaco. L'argentino, testa di serie numero 4, è stato sconfitto da Baghdatis, numero 46 del ranking, 75 16 63. Per il cipriota è la prima vittoria in carriera contro Monaco. Baghdatis torna così a battere un top-10 dopo un anno e mezzo (l'ultima vittoria contro Murray a Rotterdam 2011) e raggiunge i quarti per la quinta volta in stagione. Tipsarevic non ha problemi con Chiudinelli (6-4 6-2). Berdych trova la 50ma vittoria in stagione contro Falla. Il colombiano, n.48, capace quest'anno di sconfiggere due top-10 (Fish agli Australian Open e Isner a Wimbledon) cede 63 75. Dura appena tre game, infine, il match tra Raonic e Troicki. Il serbo si ritira sotto 3-0 nel primo set.

Alessandro Mastroluca

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