09/10/2012 19:56 CEST - Non solo tennis

Zunino risponde alla Fin: i nostri dati sono corretti

NON SOLO TENNIS - La Federnuoto respinge le accuse di sprechi pubblicate da Corrado Zunino su Repubblica. L'autore si difende e pone altre domande: perché le fatture partono da gennaio 2011 se la piscina è stata collaudata da giugno 2011?

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Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli
Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli

"Le battaglie elettorali sportive si scoprono dure e velenose come quelle politiche" scrive il giornalista Corrado Zunino sul quotidiano "la Repubblica", a pag. 12, quasi a voler giustificare i dati che di seguito riporta in maniera erronea, con contenuti parziali e strumentalmente commentati che ledono l'immagine della Federazione Italiana Nuoto e di chi la presiede.

Inizia così il comunicato pubblicato dalla Federtennis in risposta all'articolo pubblicato l'8 ottobre su 'Repubblica' e dal titolo 'Il senatore pdl e la grande abbuffata. Per i nuotatori un conto da 20 mila coperti'.di cui vi abbiamo offerto ampi brani.

Desta perplessità, prosegue il comunicato, - soprattutto a sei giorni dalla XL Assemblea Elettiva della Federazione Italiana Nuoto - la superficialità dei contenuti dell'articolo pubblicato dal quotidiano "la Repubblica" che il giornalista avrebbe potuto approfondire con facilità per garantire ai lettori un'informazione trasparente e corretta.

A mero titolo esemplificativo, si pone in evidenza il pagamento citato nell’articolo di 17.680,00 euro del 2 febbraio 2012 che ovviamente non si riferisce ad “undici tavoli”, come maldestramente riportato, ma al saldo di ben 12 fatture emesse dal ristorante nel periodo 2 novembre 2011 – 11 gennaio 2012, ovvero poco più di due mesi, per i seguenti importi:
2.970,00 euro (fattura 333 del 2/11/2011)
150,00 euro (334 del 2/11/2011)
250,00 euro (349 del 1/12/2011)
1.944,00 euro (339 del 14/11/2011)
3.690,00 euro (350 del 1/12/2011)
150,00 euro (340 del 14/11/2011)
2.484,00 euro (342 del 14/11/2011)
3.132,00 euro (331 del 2/11/2011)
150,00 euro (332 del 2/11/2011)
345,00 euro (402 del 11/1/2012)
150,00 euro (403 del 11/1/2012)
2.265,00 (404 del 11/1/2012)
TOTALE 17.680,00 euro

Il giornalista Corrado Zunino, lavorando di fantasia, racconta di una "vicenda da grande abbuffata", citando fatture emesse dal ristorante "Al Pescatore" di Ostia per un totale di 228.380 euro dal 19 gennaio 2011 al 21 maggio 2012 in relazione ai pasti effettuati dai fruitori del Centro Federale di Ostia. Ma anziché legarle all'intensa attività di alto livello di natura tecnica, agonistica, didattica e sociale che la Federnuoto promuove presso il polo natatorio, sposta l'attenzione su presunte irregolarita prive di qualsiasi fondamento.

Ecco svelato il mistero attraverso un quadro riepilogativo della sola attività agonistica del 2011 (dodici mesi) svoltasi al Centro Federale di Ostia sulla base delle convenzioni in atto: prezzo tra 25,00 e 30,00 euro per colazione, pranzo e cena a persona.

Pallanuoto 4.090 presenze per 12.270 pasti (colazione, pranzo e cena) = 122.700,00 euro
Nuoto 1.430 presenze per 4.290 pasti = 42.900,00 euro
Sincronizzato 38 presenze per 114 pasti = 1.140,00 euro
GUG 348 presenze per 1.044 pasti = 10.440,00 euro
Masters 160 presenze per 480 pasti = 4.800,00 euro
SIT 65 presenze per 195 pasti = 1.935,00 euro
Salvamento 276 presenze per 828 pasti = 8.280,00 euro
TOTALI 6.407 presenze - 19.221 pasti - 192.195,00 euro
E’ di facile intuizione quanto costi l’attività in un arco temporale di sedici mesi!

Per una più semplice interpretazione del quadro riepilogativo, basti considerare che una Squadra Nazionale di pallanuoto in allenamento collegiale è composta da circa 25-30 persone tra atleti e staff. Il Centro Federale ha ospitato le Squadre Nazionali assolute maschili e femminili e le Squadre Nazionali giovanili maschili e femminili in fase di preparazione per l'appuntamento internazionale stagionale di riferimento. Pertanto i 4090 pernotti per un totale di 12.270 pasti registrati dalla pallanuoto equivalgono a periodi di preparazione di circa 40 giorni per Squadra Nazionale.

Certi, quindi, di aver illustrato semplicemente quanto il giornalista Corrado Zunino non sia riuscito, la Federazione Italiana Nuoto si pone una domanda forse pleonastica, che sia riflessione per lettori, amici e detrattori: qual è il motivo che spinge il giornalista Corrado Zunino ad occuparsi di una questione, semplicemente verificabile, con così tanta approssimazione a sei giorni dalla XL Assemblea Elettiva della Federazione Italiana Nuoto?


Questa la controrisposta del'autore dell'articolo, il giornalista Corrado Zunino:

'Nessun dato erroneo, nessuna strumentalizzazione: solo una notizia ampiamente verificata e offerta ai lettori di 'la Repubblica', che da tempo conoscono i metodi e i modi della Federnuoto guidata da Paolo Barelli. Allora, proviamo a rispondere alle cose scritte improvvidamente sul comunicato non firmato e visibile dal 9 ottobre scorso sul sito della Federazione italiana nuoto a proposito del mio articolo pubblicato l'8 ottobre su 'Repubblica' e dal titolo 'Il senatore pdl e la grande abbuffata. Per i nuotatori un conto da 20 mila coperti'. Innanzitutto è profondamente scorretto usare definizioni come 'superficiale', 'maldestro', 'un lavoro di fantasia', 'approssimazione' (valutazioni di cui l'autore, chiunque sia, e i responsabili del sito dovranno rispondere) parlando di un articolo senza averlo offerto ai propri lettori. Estrapolarne pochi passaggi interpretandoli secondo le proprie convenienze è opera di mistificazione palese e persino puerile. Ed è ancora fonte di confusione raffrontare i dati offerti da 'Repubblica' (fatture emesse per 16 mesi, dal 19 gennaio 2011 al 21 maggio 2012) con quelli della Federazione nuoto che riguardano 12 mesi soltanto. Sarebbe stato più serio raffrontare gli stessi numeri (quelli in possesso di 'Repubblica', tra l'altro, sono dati ufficiali nella potestà dell'amministrazione della Federnuoto). Partiamo dal fondo.

Facendo un semplice esercizio matematico, ieri su 'Repubblica' abbiamo scritto che, secondo i dati presenti negli uffici amministrativi della Federazione italiana nuoto, in sedici mesi il ristorante 'Al Pescatore' di Ostia - struttura sul mare eletta a mensa da una Federazione che non è in grado di offrire un servizio mensa in un centro federale che, per definizione della stessa Federazione, fornisce 'un'intensa attività di alto livello di natura tecnica, agonistica, didattica e sociale' - sono passati oltre 19 mila fra atleti e personale dello staff. I loro pasti erano stati tutti pagati dalla Federnuoto. Bene, nel risentito comunicato di risposta la Federazione dà le stesse notizie: 'I pasti totali nel 2011 sono stati 19.921'. Quindi, seguendo le logiche del comunicato della Federnuoto in sedici mesi i pasti sarebbero in verità superiori a quelli indicati dallo stesso articolo di 'Repubblica'. E quindi l'abbuffata risulterebbe ancora più grande. Andiamo avanti, su 'Repubblica' (e anche i lettori del sito della Fin avrebbero potuto accorgersene se i responsabili del sito avessero avuto la decenza di pubblicare il pezzo prima di attaccarlo) abbiamo scritto che il conto totale pagato dalla Federnuoto per 16 mesi di colazioni, pranzi e cene era pari a 228.380 euro. Confermiamo: i costi sono stati pari a 228.380 euro. Qual è stata la risposta della Federnuoto? Ancora una volta ha confuso le acque: ha offerto una cifra inferiore (e comunque vicina), ovvero 192.195 euro, ma spalmata su 12 mesi invece che 16. Come si vede, sui due dati centrali dell'articolo (numero di pasti pagati dalla Fin al 'Pescatore' e spese totali affrontate dalla stessa Fin per saldare i pasti) non c'è alcuna smentita a ciò che si è scritto. Non si capisce allora perché tanto livore, perché gli insulti. Ancora, abbiamo definito la spesa 'Al Pescatore' 'una grande abbuffata'. Forzato? Gratuito? Sbagliato? La spesa pari a 228.380 euro - che confermiamo, carte e calcolatrice alla mano - corrisponde a quasi il doppio degli incassi realizzati dalla Federazione per le 'attività internazionali' (vedi il documento 'Conto economico 2011' redatto e firmato dalla stessa Fin). Quindi, non bastano gli incassi internazionali della federazione per coprire le mangiate fatte da atleti, dirigenti, accompagnatori in un solo ristorante in Ital ia. La Fin, va ricordato, ha cinque centri federali attivi e, s'immagina, anche qui organizzi collegiali, preparazioni, aggiornamenti e quindi abbia bocche da sfamare.

A quanto ammontano le spese per il vitto negli altri quattro centri federali (Verona Trieste Avezzano e Roma Pietralata)? Lo stesso presidente Paolo Barelli ieri ci ha detto che esistono altre convenzioni con altri ristoranti di Ostia. E' possibile conoscere le cifre? Forse il lettore del sito della Federnuoto non sa che per il 2012 i contributi pubblici girati dal Coni alla Federnuoto ammonteranno a 4 milioni e 720 mila euro: la cifra della 'grande abbuffata' (ribadiamo il termine ritenendolo congruo) è pari quindi al 5 per cento dei contributi pubblici: soldi nostri. Si può spendere il 5 per cento dei soldi pubblici di una federazione (a cui la crisi generale ha già tagliato del 20 per cento i finanziamenti) per pagare i conti di 19 mila pasti di atleti, dirigenti, accompagnatori in un solo ristorante? Ai lettori del sito federale la risposta.

Noi di 'Repubblica', in testata di pagina, l'abbiamo definito 'uno spreco', in linea con molti sprechi delle rappresentanze politiche documentati in questi giorni. Non è finita. Nel suo resoconto parzialissimo del mio articolo l'estensore della risposta federale non dà conto del fatto che appare strano che le fatture del 'Pescatore' (secondo i dati in nostro possesso) inizino ad essere emesse e consegnate alla Federazione italiana nuoto il 19 gennaio 2011. Già. Lo stesso direttore del Polo natatorio di Ostia, Giuseppe Castellucci, lo scorso 16 febbraio 2012 davanti alle telecamere della trasmissione 'Piazza Pulita' di La7 aveva dichiarato: 'L'impianto è stato collaudato circa 8 mesi fa'. Ovvero, intorno a giugno 2011. E allora perché sei mesi di fatture senza la piscina pronta? Atleti e dirigenti della Federnuoto andavano a mangiare dal 'Pescatore' a prescindere dall'attività natatoria? Oppure gli atleti più importanti del nuoto italiano (a questo serve un centro federale d'eccellenza, a rifinire gli atleti più forti del paese) nuotavano in una piscina non collaudata? Su questo nulla ha detto il presidente Paolo Barelli. Vi offriamo una notizia in più, ora: la Federnuoto ha iniziato a pagare fatture al ristorante 'Il Pescatore' a partire, almeno, dal gennaio 2010. Per cifre simili a quelle del 2011. Perché? La piscina non era collaudata, a che serviva la convenzione con il ristorante? Ad oggi gli importi totali verso il locale privilegiato raggiungono i 430 mila euro. Ma per cifre (pubbliche) di questa entità non si fa una gara d'appalto? Basta l'affidamento su amicizia? E questo accordo contratto tra la Federnuoto e i titolari della location al branzino si può forse vedere? Bene. Oggi l'estensore del comunicato risentito, immaginiamo sotto la direzione del presidente della Federnuoto Paolo Barelli che ha visto una lesione del suo buon nome nell'articolo di 'Repubblica', scrive che gli accordi tra il ristorante e la Federnuoto prevedevano una cifra fra i 25 e i 30 euro a persona per colazione, pranzo e cena. Ma ieri al sottoscritto - che ha quindi fatto tutte le verifiche del caso - lo stesso presidente Paolo Barelli aveva offerto altre cifre, esattamente quelle riportate nell'articolo: 12 euro a pasto per tutti gli atleti, 15 euro per i pallanotisti. Moltiplicate per tre pasti al giorno fanno da 36 a 45 euro, più di ciò che la federazione dichiara oggi. Delle due l'una: o il presidente Barelli ha detto una bugia (o una cosa non verificata) nel corso dell'intervista con il sottoscritto di domenica 7 ottobre o la Federazione ha scritto una cosa non vera (o non verificata) nel comunicato risentito pubblicato lunedì 8 ottobre. Non si scappa. Le parole dette da Barelli al al sottoscritto sono verificabili in ogni sede. Di più.

Avendo fatte altre verifiche sulle carte in nostro possesso, nel pomeriggio di domenica 8 abbiamo contattato anche il titolare del ristorante di via dei Pescatori 43, ad Ostia, Romano Felici. Bene, balbettando cifre successive e conflittuali alla fine il signor Romano Felici ci ha parlato di accordi fatti in alcuni casi sul singolo pasto, in altri casi sui tre pasti di giornata, 'non superando mai i trenta euro di spesa al giorno'. Ci sono chiare contraddizioni - che emergevano già nel corso della domenica 8 - tra quanto sostenuto dal ristoratore Felici e quanto dal presidente Barelli. Oggi il comunicato federale non chiarisce neppure su questo.

Le cifre delle mangiate della Federnuoto continuano a ballare. Come si vede fin qui non c'è stato il minimo errore, né una mancanza di verifica da parte di 'Repubblica'. Entriamo sulla questione 'tavoli' o 'fatture', ragione di tanta ironia da parte della Federnuoto. Nell'articolo di 'Repubblica' abbiamo fatto un'ipotesi a fronte di una fattura che corrispondesse a un'unica giornata di pasti. E anche qui abbiamo cercato le verifiche. Abbiamo infatti chiesto a Paolo Barelli a quale periodo corrispondessero quelle fatture: Barelli non ha voluto rispondere. L'abbiamo chiesto al ristoratore, che ha denunciato amnesie. Tutto certificabile, in ogni sede. E' molto scorretto accusare il giorno dopo un giornalista di non aver verificato i fatti raccontati quando il giorno prima, a domanda precisa, si è detto: non rispondo oppure non ricordo. Questa lunga precisazione è necessaria per fare chiarezza nei confronti di una Federnuoto che attraverso le sue smentite aiuta a mettere la verità in un angolo buio.

Il caso del Polo natatorio di Ostia e il suo essere uno scandalo - ci sono quattro indagati sulla lievitazione dei costi per la costruzione della struttura - affonda negli scandalosi Mondiali di nuoto del luglio 2009 di cui Paolo Barelli fu pessimo protagonista e co-creatore di deficit e brutte figure seriali. Non sto qui a ricordare le piscine (private e pubbliche) non finite, gli allenamenti con le sincronette che davano testate in impianti poco profondi, le speculazioni dei futuri centri relax, le comiche della gara di fondo in un mare di Ostia voluto a tutti i costi dal senatore del Pdl e dove gli atleti potevano camminare piuttosto che nuotare. L'eredità di quell'impresa - i Mondiali di Roma del 2009 - si può avvistare in due processi in corso a Roma (vasche costruite senza permessi) e a Perugia (lo scandalo della Protezione civile).

L'eredità dei Mondiali di Roma 2009 si può vedere nitidamente a Valco San Paolo, dove una struttura federale da oltre 30 milioni di euro giace chiusa e crollante. L'eredità dei Mondiali di nuoto di Roma 2009 si osserva tutta nella piscina di Ostia e nel suo utilizzo ora commerciale, ora federale, nell'albergo-foresteria sempre vuoto e pure pronto ad ospitare nazionali di pallavolo e singoli clienti. L'ultimo scandalo di quel ciclo iniziato nel 2009 è stata la grande abbuffata lunga tre stagioni dal 'Pescatore'. 'Repubblica' ne ha dato conto nel momento in cui è entrata in possesso della notizia e ha potuto verificarla. A noi le elezioni federali di Paolo Barelli interessano nulla. Gli sprechi pubblici (tutt'oggi non spiegati) un po' di più. Abbia il coraggio il presidente federale, invece di vistare smentite acide che nulla smentiscono, di dare le carte, i conti, le fatture al suo avversario elettorale, che già le ha chieste. E non tema le richieste d'intervento della Corte dei conti (c'è già un esposto su questa vicenda). Se i conti della Federazione italiana nuoto sono 'congrui e corretti' non avrà nulla da temere'

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