11/10/2012 13:12 CEST - Shanghai Masters

Shanghai: bene Djokovic Tsonga-Berdych vale un pezzo di Masters

TENNIS - Tsonga ha battuto uno stanco Baghdatis, Berdych ha domato Querrey. Nel quarto in palio anche la quasi certezza di essere al Masters. Brillante Djokovic, 63 63 a Lopez. 67ma vittoria stagionale, la 50ma contro un non top-10.

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Jo-Wilfried Tsonga (Photo by Streeter Lecka/Getty Images)
Jo-Wilfried Tsonga (Photo by Streeter Lecka/Getty Images)

Djokovic b. Lopez 63 63

Forse durerà soltanto qualche ora, forse durerà un po' di più. Quel che è certo è che Novak Djokovic prosegue brillantemente il suo cammino nel Master 1000 di Shanghai e, con esso, restano vive anche le sue speranze di tornare numero 1 del mondo già al termine di questo torneo. Ora la palla passa nelle mani di Roger Federer che, vincendo in serata sul connazionale Wawrinka, può chiudere anticipatamente il discorso e rimandare qualsiasi calcolo al prossimo torneo.

Guardando, però, le recenti uscite del serbo, l'impressione è che faticherà non poco Roger a restare seduto sul trono più alto. Anche quest'oggi Djokovic ha impressionato nel match vinto contro Feliciano Lopez con un duplice 6-3, sfoderando una prestazione monstre al servizio, con il quale ha chiuso col 93% di punti vinti con la prima (27/29).

Il match inizia con i due contendenti che tengono a 15 il loro primo turno di battuta. Una situazione di sostanziale equilibrio che si protrae fino alle fasi finali del parziale quando, sul punteggio di 4-3 per Nole, Lopez inizia a sbagliare con maggiore frequenza offrendo al serbo il primo break della partita. Le prime avvisaglie già si erano avute nel precedente turno di servizio dello spagnolo, che era stato costretto a salvare la prima palla break del match. Palle break che, invece, Djokovic non concede, chiudendo il primo set 6-3. In questo primo parziale pesano i tredici errori gratuiti commessi da Feliciano, che qui a Shanghai vanta una buona tradizione per aver raggiunto un paio di volte le semifinali (2009, 2011).

Una tradizione destinata ad interrompersi, almeno per quest'anno, perché per battere questo Djokovic non basta il Lopez visto nel primo set, e i precedenti insegnano che forse non basterebbe neanche il miglior Lopez (4-0 Djokovic). Lo spagnolo, come nel primo parziale, anche nel secondo dipende troppo dal suo primo servizio. E avere di fronte uno dei migliori giocatori del circuito in risposta non lo aiuta di certo. Già nel terzo gioco, Lopez subisce il break, dimostrando anche scarsa lucidità nelle scelte: il serve&volley col quale affronta la terza palla break, sul 30-40, è scellerato e non può restare impunito, così Djokovic con un passante di dritto gli piega le mani e passa a condurre sul 2-1. Lopez prova a restare aggrappato al match, annullando anche un'altra palla break sul 4-2, ma nei turni di risposta non riesce mai ad andare oltre un quindici. Non ce n'è. Djokovic negli scambi da fondocampo è un martello pneumatico al quale Lopez non può porre un freno. Ed è proprio con uno scambio da fondocampo, sul 5-3 e 15-40, che Djokovic chiude con uno splendido rovescio lungolinea: break, gioco, partita.

Il serbo vince e aspetta. Aspetta il suo avversario di quarti (Tipsarevic o Haas). Aspetta Federer. Speranzoso e baldanzoso. (Stefano Pentagallo)

Tsonga b. Baghdatis 62 76

Per la quarta volta Tsonga raggiunge i quarti in un Masters 1000 in stagione. Non è stata certo una prestazione spettacolare, quella di Shanghai contro Baghdatis, soprattutto al servizio. Ma il cipriota è apparso all'altezza della situazione solo nella parte finale del secondo. Troppo poco e troppo tardi.

JWT cede il servizio nel primo game, Baghdatis restituisce subito il vantaggio: annulla la prima palla del contro break con una demi-volée da applausi ma rovina tutto alla seconda con un doppio fallo. Scena che si ripeterà nel quarto game con Tsonga che ringrazia e sale 3-1. Baghdatis, che chiuderà il set con appena 2 vincenti e 12 gratuiti, un bilancio efficace per spiegare il 6-2 finale.

Il secondo set si apre come il primo, con Tsonga che cede un break in avvio: stavolta è lui a complicarsi la vita con un doppio fallo e a completare un brutto game con un dritto scentrato a rete. Ma Baghdatis non trova ritmo. Tsonga, invece, trova un passante sulla riga (su cui invano il cipriota ha chiesto la verifica dell'Hawk Eye) e una risposta vincente per l'immediato controbreak.

Quando poi, grazie a un regalo di dritto, Tsonga breaka a zero e allunga 4-2 e servizio, la partita sembra praticamente finita. Ma il francese si distrae, si fa trovare in ritardo e perde il controllo di un dritto lungolinea da sinistra, tirato correndo all'indietro. Baghdatis controbreaka e forza il set al tiebreak. Ma la sua partita finisce qui.

Con un doppio fallo dà a Tsonga il doppio minibreak (3-0) e il francese chiuderà 7-2 con l'undicesimo ace. Nei quarti affronterà Berdych. In palio una buona "fetta" del Masters di Londra (Alessandro Mastroluca)

Berdych b. Querrey 62 67 64

Primo quarto di finale in carriera per Tomas Berdych a Shanghai, il quarto in un Masters 1000 quest'anno. Dopo un primo set chiuso agevolmente 6-2, Berdych ha un piccolo momento di distrazione a metà del secondo set: concede la prima palla break del match, che Querrey converte. Ma non ne approfitta, anzi restituisce subito il servizio con l'aggravante del doppio fallo sulla palla break. Querrey porta il set al tiebreak e parte subito alla grande, 6-1, prima di chiudere al terzo set point con Berdych che non controlla il rovescio diagonale, il sedicesimo gratuito nel set contro i 14 vincenti (12-12 il bilancio di Querrey che ha servito col 70% di prime e ricavato l'85% di punti).

Il ceco apre il secondo set con una gran risposta sulla riga che vale il break immediato. Querrey si ritrova di nuovo in difficoltà nel quinto game, quando deve arginare due palle del doppio break. Ha una chance per rientrare nell'ottavo, quando un Berdych un po' pigro nei movimenti gli concede due palle break ma Querrey in entrambi i casi non controlla la risposta. Più grave la seconda: su una palla non troppo carica, si sposta troppo per cercare il vincente di dritto dal centro, avrebbe fatto meglio a cercare magari un angolo più stretto e un po' meno potenza, Berdych, infatti, chiude con il suo miglior game del set e completa la vittoria al primo match point con un bilancio di 34 vincenti e 34 errori. Troppi i 41 gratuiti di Querrey, che paga anche il modesto 38% di punti con la seconda.

Il quarto di finale vale anche un pezzo di Masters. Nella Race, infatti, Berdych è sesto, Tsonga ottavo, distante 605 punti (3900 a 3295 con la qualificazione ai quarti già conteggiata). Berdych ha meno di 1000 punti da recuperrare rispetto a Ferrer, quinto a 4780 punti. Chi vincerà tra Tsonga e Berdych può fare un passo importante verso la qualificazione a Londra 2012, soprattutto se dovesse riuscire ad arrivare in finale. (Alessandro Mastroluca)
 

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