12/10/2012 15:56 CEST - Shanghai Masters

Il 68 di Djokovic In semifinale con Berdych

TENNIS - A Shanghai, Berdych centra la 7a semifinale stagionale, la terza in un Masters 1000. Batte Tsonga 63 76 e avvicina Ferrer nella corsa al Masters. Affronterà Djokovic che ha superato Haas 63 63 centrando la 68ma vittoria in stagione. Alessandro Mastroluca

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Masters 1000 Shanghai, Tomas Berdych (Getty Images AsiaPac Lintao Zhang)
Masters 1000 Shanghai, Tomas Berdych (Getty Images AsiaPac Lintao Zhang)

Djokovic b Berdych 63 63

Sessantotto. Tante le vittorie in stagione di Novak Djokovic. Ma il successo nei quarti, 63 63 su Haas è tutto tranne che una rivoluzione. Il serbo ha vinto quattro dei sei confronti diretti e giocherà la 14ma semifinale stagionale. Nole fa quello che serve per vincere, 20 vincenti e 20 errori, Haas deve giocare sopra ritmo e cercare sempre di risolvere presto lo scambio. Il bilancio finale, però, è di 15 vincenti e 27 gratuiti: troppi per evitare la sconfitta contro il serbo.

Djokovic mette subito in chiaro che partita sarà: quattro prime, quattro punti. Perché la partita di oggi coincida con la sua 500ma vittoria in carriera, Haas sa che il suo massimo quasi certamente non basterà se Nole non gli darà una mano. Ma il sesto gioco riduce ulteriormente le possibilità che questo possa accadere. Haas gioca un gran game, prende molti rischi (11 vincenti e 13 errori a fine set), come è naturale che sia, ma dopo 10 punti, alla terza palla break perde il controllo del rovescio lungolinea.

Non che questo persuada Haas a ridurre il suo sforzo e il suo impegno, anzi. Per conferma, vedere la risposta anticipata di rovescio alla seconda di Nole (42% di punti quando non mette la prima) con cui cancella il primo set point (5-3 deuce). E' Djokovic, però, a chiudere alla seconda opportunità il terzo 6-3 consecutivo del torneo dopo i due a Lopez con un bilancio di 9 vincenti e 9 errori.

Haas cambia maglia, dal celeste al bianco, e riparte all'attacco. Con un morbido drop mascherato si procura una palla break nel primo game di servizio di Nole nel secondo set. Lo scambio con cui la converte è il manifesto del suo tennis. Alterna dritti piatti e profondi a rovesci rallentati su cui Djokovic può anche girare intorno alla palla ma ha più difficoltà a spingere e il serbo finisce fuori giri con il dritto in top-spin. Ma il vantaggio dura lo spazio di quattro punti, giusto il tempo per Djokovic di completare il controbreak immediato a zero con Haas che non controlla il rovescio slice.

E' il segno della resa, che diventa sempre più vicina con il doppio fallo e il dritto anomalo lungo con cui consegna a Djokovic il terzo break: 5-2 e servizio. Nole, che ha giocato un match intelligente, ha fatto le cose semplici e le ha fatte bene lasciando che fosse il tedesco a rischiare di più, perde la concentrazione: doppio fallo sul primo match point, altro errore sul secondo, Haas ringrazia e controbreaka. E' l'ultimo spunto del suo match. Nell'ultimo gioco del match Haas cancella con un ace il quarto match point, il quinto con un servizio vincente ma al sesto scentra di dritto.

Con Berdych, Nole è in vantaggio 9-1 negli scontri diretti.

 

Tsonga b Berdych 63 76

Sette è un numero denso, polivalente. Le suggestioni vanno dall'ettagono, primo poligono regolare che non si può disegnare con riga e compasso, agli shakesperiani sette atti della vita. Sette è anche il numero che racchiude il senso di Tsonga-Berdych. Sette come le semifinali stagionali del ceco che chiude 63 76 con 23 vincenti e 17 errori (27-31 il bilancio di Tsonga). Sette come le sconfitte in altrettante partite contro un top-8 di Tsonga.

Per Berdych, favorito dai bookmakers alla vigilia, è la seconda vittoria in tre confronti diretti nel circuito maggiore (l'anno scorso ha vinto a Pechino e perso al Masters). Il ceco ha anche vinto la prima sfida contro JWT, in un challenger a Besancon nel 2004.

Nello stadio semi-vuoto di Shanghai, Tsonga si distrae troppo. Regala qualche improvvisazione creativa, come il drop a chiudere uno scambio da 19 colpi che segna il quarto game. JWT esce dal campo per quasi cinque minuti al cambio campo successivo, tiene il servizio nel quinto game con l'aiuto di un paio di dritti decisamente aggressivi ma fino alla fine del set non vincerà più un game.

Berdych è più solido ed efficace al servizio (81% di punti con la prima e 73% con la seconda). Tsonga, invece, subisce il break a zero nell'ottavo gioco. E' un game da incubo, in cui non mette mai la prima e finisce per sparare a rete prima di dritto, poi di rovescio. Lievitano così a 15 gli errori gratuiti di JWT a fine set, contro gli 8 di Berdych, e pesano molto di più dei colpi vincenti, 9 a 8 per il ceco: l'ultimo, un profondo dritto incrociato, serve a Berdych per convertire il primo set point.

Continuità e concentrazione non fanno del tutto parte del repertorio dei due. E l'inizio del secondo set lo conferma. Berdych inizia con il turno di servizio più problematico della sua partita in cui deve annullare quattro palle break (da 15-40 a deuce, poi altre due ai vantaggi). Tsonga si gioca malissimo le prime due, cercando la conclusione vincente senza avere gli appoggi giusti, Berdych cancella la quarta con una robusta prima centrale e tiene grazie a due gratuiti di Tsonga. Il francese sembra avvicinarsi alla sconfitta quando si ritrova 2-2 0-40. Ma tira fuori il meglio dal servizio, due ace e una seconda vincente, con la gentile collaborazione di Berdych che prende un rischio eccessivo alla risposta, e resta avanti conquistando anche gli ultimi due punti del game.

Si arriva così al tiebreak con una successione di turni di battuta piuttosto agevoli. Ancora una volta, come nel primo set, il servizio tradisce Tsonga nel momento peggiore: doppio fallo e minibreak del 5-4 e servizio Berdych. Il ceco fa calare il sipario con un ace esterno.

La vittoria lo avvicina ancora un po' alla quinta posizione nella Race: David Ferrer, che ha 4.780 punti, è adesso distante 700 punti.

Alessandro Mastroluca

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