14/10/2012 19:18 CEST - Shanghai Masters

Federer, la quiete dopo la tempesta: Cilic ko

TENNIS - Federer supera Cilic 63 64 e conquista la 13ma semifinale stagionale, la quinta in un Masters 1000. Affronterà Murray che ha battuto Stepanek 46 62 63 e raggiunto così la nona semifinale stagionale. Alessandro Mastroluca e Stefano Pentagallo

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Shanghai Masters, Andy Murray (Getty Images AsiaPac Lintao Zhang)
Shanghai Masters, Andy Murray (Getty Images AsiaPac Lintao Zhang)

Federer b Cilic 63 64

Una sola settimana. A voi non dirà niente, a me ricorda che Roger Federer a tanto si era fermato dal record di Pete Sampras nel giugno di due anni fa. E ancora a tanto ha rischiato di fermarsi dall'incredibile traguardo delle trecento settimane. Anche un despota come lui, abituato com'è all'autoritarismo dei record, deve aver tremato dinanzi ad una simile possibilità. Ma si sa, dopo la tempesta viene sempre la quiete. È così, dopo essersela vista brutta contro l'amico Stan, Federer ha disposto facilmente di Marin Cilic.

Che sia tutt'altra giornata rispetto a ieri lo si capisce già nel primo gioco, con Federer che breakka il suo avversario e sale immediatamente sul 2-0. Appare decisamente più rilassato e meno preoccupato di quanto non lo fosse con Wawrinka. Forse anche troppo, dato che, sul 2-1, rimette Cilic in partita. Fa e disfa Roger, disfa e fa. Passa appena un game, infatti, e Cilic finisce per cedere ancora una volta il servizio, questa volta a zero. L'impressione è che il croato commetta qualche errore di troppo di fronte ad un Roger attento a sfruttare la benché minima opportunità. Avrebbe ancora l'opportunità di breakkare il suo avversario Federer, sul 4-2. Un break, però, soltanto rimandato al nono gioco, quando lo svizzero si procura due set point. Dopo aver fallito il primo con un tentativo di chip and charge, Federer chiude sul secondo passando Cilic con il rovescio. È 6-3.

Un Federer, quello del primo set, a cui non serve strafare e che ben approfitta del 43% di prime palle messe in campo da Cilic, a dispetto del suo 75%.

Vista la relativà tranquillità con cui porta a casa il primo set, Federer decide di specchiarsi un po' in avvio di secondo sbagliando un paio dei suoi ricami - un palla corta di dritto ed una stop volley di rovescio - e concedendo subito due palle break al croato, che praticamente decide di non giocarle lasciando l'iniziativa allo svizzero e finendo per sbagliare grossolanamente due volte col rovescio. Ce ne sarebbe un'altra ma lì Federer serve un ace. A fatica, ma è 1-0 per lo svizzero. Scampato il pericolo, Federer trova nel nastro un alleato d'eccezione: nel quarto game due dritti di Cilic finiscono in corridoio dopo la deviazione del nastro e Federer può così giocarsi due palle break. Basta la prima, perché Cilic si lancia a rete ma la copre male e Federer lo infila col dritto. Cilic non riesce a costruirsi palle break, pur costringendo Federer ai vantaggi in un'occasione, fino al 5-4. Lì il numero 1 del mondo si procura un match point che gli viene però annullato da una micidiale risposta di dritto di Cilic, che termina la sua corsa nell'ultimo mezzo centimetro di riga. Una risposta che ricorda quella di Djokovic agli Us Open dell'anno scorso. A questo punto arrivano un paio di regali dello svizzero e la frittata è fatta: break Cilic. Proprio quando meno te l'aspetti. Ma Cilic non è Djokovic e nel game seguente concede subito altri due match point allo svizzero. Il primo è sufficiente, questa volta il dritto del croato è lungo. Finisce 6-3, 6-4.

Buona prestazione al servizio di Federer, che chiude con nove ace, contro un avversario troppo falloso, che mette insieme ben 29 errori gratuiti nel corso del match.

Con la vittoria odierna Federer centra la sua 871esima vittoria in carriera, scavalcando Andre Agassi e diventando il quinto tennista con più vittorie nell'Era Open, alle spalle di John McEnroe (881), Guilermo Vilas (948), Ivan Lendl (1.071) e Jimmy Connors (1.260). Domani per lo svizzero sarà la 13esima semifinale stagionale, la quinta in un Master 1000. La semifinale più attesa, quella tra lui ed Andy Murray. Sarà il loro quarto confronto stagionale, il primo nel penultimo atto, dopo quelli in finale a Dubai, Wimbledon ed Olimpiadi. Ha vinto due volte Roger ed una Andy. Questa volta chi la spunterà? (Stefano Pentagallo)

Murray b Stepanek 46 62 63

Due partite in una. Merito di uno Stepanek in versione deluxe per un set abbondante in cui sembrava davvero poter sperare di ottenere la seconda vittoria in carriera contro un top-3 in 25 incontri dopo quella contro Federer a Roma 2008.

Ma il tennis d'attacco, fatto di scatti e frenate, è un tennis dispendioso e l'autonomia del ceco è limitata. Così Stepanek, al primo quarto in un Masters 1000 dopo Bercy 2009 lascia strada a Murray. Lo scozzese conquista l'11ma vittoria su 11 partite giocate a Shanghai e la nona semifinale su 17 tornei giocati dall'inizio dell'anno.Murray chiude con 3 vincenti in meno, 27 a 24, ma anche 13 errori in meno, 28 a 41.

Il primo break, al quinto game, è di Stepanek, che gioca al gatto e al topo con lo scozzese. Murray cancella due palle break (da 0-40 a 30-40) ma sotterra un dritto a rete e concede al ceco di fare corsa in testa.

Suona più che appropriata la scelta del dj che accompagna il cambio campo dopo il settimo game con Who are you degli Who, che gli appassionati conoscono anche come sigla della serie tv CSI. Sembra chiederselo un Murray sempre più frustrato riguardo il suo avversario. Numero 41 del mondo, a quasi 34 anni Stepanek continua a stupire per come si muove in campo. Sono in pochi i giocatori che sanno cercare così bene la palla correndo verso la rete e hanno la sua stessa confidenza con il gioco di volo.

Il ceco, che perde solo un punto con la prima nel set, converte il secondo set point (il primo l'ha annullato Murray con una volée profonda e quasi definitiva su cui Stepanek non ha trovato il passante) proprio con una gran servizio. A Murray è mancato il controllo degli scambi, e i soli 3 vincenti contro i 10 di Stepanek hanno fatto il resto. Il ceco ha anche un gratuito in più, 14 a 13, ma è un dato fisiologico, figlio del suo tennis necessariamente accelerato, per indole e per anagrafe, e maggiormente portato al rischio.

Che questa non è una partita "usuale", che i destini e le fortune possano venire sparigliate, lo si intuisce nel quarto game del secondo set. Non è da Stepanek, giocatore che ama chiudere a rete e colpire d'anticipo, vincere uno scambio da 36 colpi ad alto ritmo, soprattutto contro uno dei migliori difensori del circuito. Ma è esattamente quello che succede, e l'epressione di Murray è sempre più in sintonia con gli Who e con quel refrain "vorrei davvero sapere chi sei".

Comincia forse a chiederselo anche Stepanek di se stesso. Non sceglie un buon momento per cancellare lo zero alla voce "doppi falli". Il primo arriva sulla palla break che manda Murray a servire sul 4-2. Lo scozzese consegna due palle break ma le salva da campione: palla corta mascherata col dritto da sinistra e rovescio lungolinea sulla riga. Sfodera anche un altro rovescio straordinario, un diagonale di controbalzo strettissimo tutto reattività di gambe e lavoro col polso sinistro, prima di allungare 5-2.

Stepanek non mantiene gli stessi standard al servizio (13 punti su 26 al servizio, 64% con la prima e 43% con la seconda, nel secondo set), ma trova l'aiuto del nastro che smorza il suo dritto anomalo lungolinea e gli consente di annullare la seconda palla break, che è anche il secondo set point (da 15-40 a 40 pari). Ma alla terza Murray lo costringe fuori posizione e il suo dritto dal centro muore a mezza rete. Murray aumenta i vincenti, 10, e riduce gli errori, 7. E il divario con i 17 gratuiti di Stepanek è tanto più pesante perché il ceco non riesce a bilanciare i rischi con una quota sufficiente di colpi vincenti: appena 8 nel secondo set.

Il ceco, che a ottobre farà il suo debutto assoluto al Masters, in doppio con Paes, non ci sta però a uscire senza dare un po' di spettacolo e scatena il pubblico con un passante di dritto in corsa dopo uno smash al salto di Murray, preludio al break che lo porta avanti 2-1. Ma Murray trova l'immediato controbreak nel game successivo in cui porta a casa gli ultimi tre punti e allunga 5-3 e servizio con Stepanek che incappa in due doppi falli decisamente poco opportuni. Senza altri colpi di scena, Murray chiude al primo match point e salva l'imbattibilità a Shanghai. (Alessandro Mastroluca)

 

Alessandro Mastroluca e Stefano Pentagallo

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