14/10/2012 18:46 CEST - MASTER 1000 SHANGHAI

Djokovic-Murray, la partita dell'anno

TENNIS - Il torneo di Shanghai, solitamente soffocato da una formula che svantaggia i 1000 di fine stagione, ha regalato due semifinali da sogno e una finale straordinaria. Stavolta la formula non ha tradito. Rino Tommasi

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Novak Djokovic ed Andy Murray (Photo by Matthew Stockman/Getty Images)
Novak Djokovic ed Andy Murray (Photo by Matthew Stockman/Getty Images)

È probabile che la finale del torneo di Shanghai abbia risolto in anticipo prima della conclusione della stagione e dello svolgimento di alcuni importanti tornei (il Masters e la finale di Coppa Davis, ad esempio) il problema di assegnare il titolo virtuale di match dell’anno.

Infatti se lo sono aggiudicato e meritato Novak Djokovic e Andy Murray, protagonisti della finale del torneo di Shanghai, penultima tappa del circuito ATP.

L’idea di legare i tornei più ricchi e più prestigiosi della stagione era venuta nel 1970 a Jack Kramer, il grande campione che dopo aver dominato il tennis nel dopoguerra ed essere passato al professionismo ha avuto un ruolo primario nel gettare le basi del grande tennis.

È stato infatti Kramer ad ideare un sistema di punteggio utile a stabilire i criteri per la compilazione di una classifica mondiale. Inoltre Kramer ha avuto anche l’idea di far svolgere alla fine della stagione una competizione, il Masters, che senza averne la certificazione, è diventata la gara più simile a quel campionato del mondo che il tennis non ha mai
avuto.

Tuttavia anche le idee più brillanti hanno un difetto e quella di Kramer ne ha rivelato presto uno. Che era quello che gli ultimi tornei del circuito spesso rischiano di perdere una delle motivazioni più importanti, essendo spesso già definite le qualificazioni per il Masters.

Ebbene anche se Roger Federer, Novak Djokovic e Andy Murray erano già largamente qualificati, il torneo di Shanghai ha promosso alle semifinali le prime quattro teste di serie, i tre leader della classifica più il ceko Tomas Berdych, che aveva degnamente sostituito l’infortunato Nadal.

Ebbe ne ne sono venute fuori due semifinali da sogno ed una finale straordinaria.
Lo è stata infatti per la qualità del gioco, per il numero delle emozioni e le alternative che ha proposto. In definitiva questa volta la formula non ha tradito, ma lascia al Masters di Londra la possibilità agli sconfitti di Shanghai di prendersi una rivincita.

Rino Tommasi

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