Noah ribadisce le accuse di doping allo sport spagnolo

18 ottobre 2012

Nel novembre scorso Yannick Noah accusava lo sport spagnolo di pratiche illecite, mettendo in discussione il crescente predominio dei loro atleti in alcuni sport, a suo dire arrivato per mezzo di "pozioni magiche".

Sbarcato venerdì a Rio de Janeiro, dove nel fine settimana era in programma un match d'esibizione contro il duo Nicolas Lapentti e Andres Gomez, il francese ha ribadito la sua posizione nei confronti degli sportivi spagnoli, confessando di non avere alcun motivo per ritrattare quanto dichiarato in passato.

"Non ho nulla contro la Spagna. Hanno grandi campioni là," ha dichiarato il campione del Roland Garros '83, che ha aggiunto. "Quello che so è che il doping e le scommesse sono un male per lo sport professionistico. Sarei molto felice di sedermi ad un tavolo per cercare di sviluppare qualcosa che contribuisca ad affrontare questi problemi. Mi rendo conto che molti atleti cerchino d'essere più forti ma certi errori si pagano caro prezzo. Guardate cosa è successo nel ciclismo con Lance Armstrong. Ci sono voluti dieci anni per trovare qualcosa che tutti sapevano già da tempo. Questo è molto triste."

Una posizione, quella del francese, alimentata anche dai rapporti che il medico Luis Garcia del Moral, uno dei personaggi chiave nello scandalo doping che ha coinvolto Lance Armstrong, avrebbe avuto in passato con diversi tennisti, mediante la Tennis Academy di Valencia, e che avrebbe fatto emergere i nomi dell'ex numero 1 del mondo Dinara Safina, di Igor Andreev, di David Ferrer e della nostra Sara Errani, che per bocca del fratello e manager Davide, a suo tempo, smentì prontamente qualsiasi dubbio al riguardo.

All'epoca tante furono le reazioni di sdegno dell'intero movimento spagnolo, con Nadal e Ferrer in prima linea tra i tennisti. Sarà così anche questa volta?
 

Stefano Pentagallo