21/10/2012 17:43 CEST - WTA LUSSEMBURGO

Venus, il primo passo della seconda carriera

TENNIS - La Williams batte 62 63 la Niculescu nella finale del Luxembourg Open e torna a vincere un titolo dopo più di due anni e mezzo. E' il suo primo trofeo da quando le è stato diagnosticato il morbo di Sjögren. Riccardo Nuziale

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Venus Williams (Photo by Cameron Spencer/Getty Images)
Venus Williams (Photo by Cameron Spencer/Getty Images)

Martedì cominciano ad Istanbul i WTA Tour Championships Finals. Quei Masters vinti nel 2008 e persi in finale l'anno successivo dalla sorella eterna amica-nemica Serena. Quei Masters che ora Venus Williams può solo guardare da semplice spettatrice: il gotha del tennis non la vede protagonista ormai da anni. L'ultima finale Slam è stata Wimbledon 2009, l'ultima semifinale New York 2010. Due anni, gli ultimi trascorsi, assolutamente non all'altezza del nome, con l'orrendo primo turno di quest'anno a Wimbledon (solo quattro game con Elena Vesnina) a coronare il tutto.

Esaltare il successo nel torneo del Lussemburgo - prima vittoria da Acapulco '10 - contro una giocatrice di seconda fascia come Monica Niculescu potrebbe sembrare quasi irrispettoso nei confronti della campionessa, eppure non è così. Perché questo è stato il primo passo della nuova vita sportiva di Venus Williams. Una vita molto meno brillante della prima certo. Un passo che potrebbe anche essere l'ultimo (tornerà a vincere altri titoli? La domanda è d'obbligo). Ma è in ogni caso la conferma che il morbo di Sjögren, la malattia che Venus ha ufficializzato di avere lo scorso anno a New York, non ha dato scacco matto alla vincitrice di cinque Wimbledon. L'ha fortemente indebolita, l'ha resa una giocatrice battibile da parecchie tenniste, ma non ha minimamente scalfito l'orgoglio della fuoriclasse.

Oggi, come ampiamente prevedibile, il match è stato poco più di una formalità, sebbene il 3-0 con cui Venus ha inaugurato il match non è indicativo delle difficoltà avute dall'ex numero 1 del mondo in quel frangente, che ha sì strappato il servizio a 0 nel secondo game, ma ha faticato terribilmente a tenere la propria battuta in entrambi i game (una palla break salvata nel primo gioco, due nel terzo).

Il vantaggio sarebbe potuto diventare ancor più pesante, se l'americana avesse sfruttato una delle tre palle break (da 15-40) nel quarto gioco. Il secondo break è ad ogni modo arrivato poco dopo, nell'ottavo game.

Quando il match sembrava definitivamente incanalato verso l'esito più ovvio, Venus ha avuto il primo e unico passaggio a vuoto, cedendo per la prima volta il servizio - a 15 - nel terzo gioco del secondo set, dove però era già in vantaggio di un break. Il nuovo strappo, stavolta definitivo, è comunque arrivato poco dopo, nel sesto gioco. Da lì la legge del servizio è tornata a imporsi.

Con questo successo la Venere Nera torna ad un passo dalla sorella nel computo dei trofei vinti in carriera: la sfida dice ora 45-44 Serena. Le due sono leader indiscusse della classifica tra le giocatrici in attività, mentre in quella all time (o meglio dal '73 a oggi) occupano la sesta e settima posizione. Venus è meglio posizionata della sorella nella classifica delle finali giocate, avendone disputate 71 (contro le 60 di Serena).





Ma aldilà dei puri dati statistici, è bello vedere una campionessa dal passato così importante lottare e credere nel gioco agonistico ancora adesso, a 32 anni, ben fuori dalle top 10 (questa settimana era numero 41) e con un futuro che ben difficilmente potrà farle riassaporare antiche sensazioni. Le auguriamo di smentire queste righe.
 

Riccardo Nuziale

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