15/11/2012 12:28 CEST - Pagellone del masters

I nostri voti ai Maestri: 10 a Djokovic, 5 a Berdych...

TENNIS - Un Djokovic non stellare ma vero numero uno? Un Federer vicino ma un filo scarico? Un Murray vorrei ma non posso? Del Potro futuro fab 5? Ecco i voti delle ATP World Tour Finals. Daniele Malafarina


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Novak Djokovic e Roger Federer (Photo by Julian Finney & Michael Regan/Getty Images)
Novak Djokovic e Roger Federer (Photo by Julian Finney & Michael Regan/Getty Images)

Djokovic (5-0): 10
Dopo il masters 2011 dove era arrivato senza benzina e dopo essersi assicurato la prima posizione mondiale c’era curiosità su come il serbo avrebbe affrontato questo masters. Bè i risultati parlano chiaro, cinque vittorie e zero sconfitte non si discutono. Soprattutto perchè tre vittorie su cinque (Murray, Del Potro in rimonta e con Federer sotto 3-0 nel primo e 2 set point nel secondo, ma non dimentichiamo anche i set point annullati a Berdych) sono state ottenute combattendo, mostrando il desiderio di affermarsi e vincere il titolo legittimando così la leadership al di là di un tennis lontano dai livelli stratosferici di inizio 2011. Chiedere di più sarebbe peccato.

Federer (3-2): 9
Anche lo svizzero ha subito un lento ed inevitabile calo di forma da Cincinnati in poi (dovuto anche al tour de force dei dodici mesi precedenti) ma è arrivato al masters determinato e preparato abbastanza e la vittoria gli è sfuggita sì ma non poi di molto. Con Del Potro si è lasciato scivolare la partita più nel primo set che nel terzo, ma alla fine dei conti non era facile essere determinati alla vittoria sapendo di essere comunque qualificati. Con Murray ha firmato un quasi capolavoro (quasi perchè lo scozzese ha mollato un po’ il colpo quando ha capito che sarebbe stato impossibile vincere). Infine se la finale fosse finita col punteggio opposto nessuno si sarebbe sorpreso più di tanto. Chiedere un pochino di più si può, ma non si può esser sempre accontentati.

Del Potro (2-2) 8:
Dopo un inizio tentennante con Ferrer (che arrivava pure dalla fresca vittoria a Bercy) ed una partita di routine con il fantasma di Tipsarevic, l’argentino ha messo la quinta per due incontri o quasi. L’accelerazione è iniziata nel match con Federer che gli è valso la qualificazione ed è continuata fino all’inizio del secondo set della semifinale. Poi è finita la benzina. Comunque Delpo sta lentamente ritrovando il suo posto tra i grandi e se il trend continua nel 2013 potrebbe candidarsi di nuovo a quinto incomodo. Chiedere di più si può, e si deve, ma dategli tempo che sta arrivando.

Murray (2-2) 7:
Alla fine non è stato un masters disonorevole. Ha perso con numero uno del mondo dopo esser stato a due punti dalla vittoria (anche se il computo delle parite quasi vinte e poi perse con Nole e con altri sta diventando preoccupantemente lungo). Ha vinto i due match che doveva vincere e poi si è scoraggiato di fronte alla veemenza di un Federer d’annata. Tutto nella norma insomma, come ci si sarebbe aspettato dal Murray preestivo.
Chiedere di più lo si continua a fare e forse i risultati stanno arrivando. Forse. New York ha illuso, il finale di stagione ha lasciato perplessi, il 2013 dirà come stanno le cose.

Ferrer (2-1) 7:
Arrivava da due tornei vinti di fila (indoor!), ha superato Del Potro dopo esser sceso dall’aereo da Parigi, ha perso la partita di routine con Federer e si è trovato escluso dalle semifinali prima ancora di giocare con Tipsarevic. Niente di scandaloso, la formula è quella e lo sppiamo tutti (anche se avrebbe avuto più senso far giocare il suo match con Tiso prima di Federer - Del Potro), però un po’ di amaro in bocca resta. Ferru poteva giocarsi un’altra semi al masters e puntare a scavalcare Nadal, invece vola a Praga per la finale di Davis.
Chiedere di più si può, ma non a David quanto alla formula del masters.

Berdych (1-2) 5:
Con Djokovic e Murray nel girone era difficile qualificarsi e questo lo sapeva anche lui, ma l’impressione è che non ci abbia mai creduto fino in fondo. Neanche quando ha vinto il primo set con Murray e neanche quando è arrivato a set point con Djokovic per portare la partita al terzo. Se tutto gli gira bene è un giocatore eccezionale ma se qualcosina gira storto (e qualcosina gira storto quasi sempre coi più farti, è inevitabile) sembra quasi che non abbia voglia di soffrire. Peccato. Chieder di più si può? Mah, difficile da capire, bisognerebbe essere il suo analista.

Tsonga (0-3) 4:
Nel 2011 era arrivato in finale e si parlava di lui come alternativa ai fab 4 per il 2012. Poi sappiamo com’è andata la stagione. Senza infamia e senza lode. Invece al masters un po’ di infamia se la piglia perchè da uno come lui ci si aspettava di più. Soprattutto il modo in cui ha ceduto i due tie break con Murray e Djokovic ed il modo in cui ha perso il terzo set con Berdych, nella partita per lui più accessibile con un avversario che aveva battuto due volte in tempi recenti. Chiedere di più è doveroso. Si inizi col chiedere un coach a tempo pieno.

Tipsarevic (0-3) 2:
Mah. Era stanco e malato e fuori condizione. D’altronde non si può chiedere ad un giocatore che si è qualificato di diritto ed è in grado di giocare di farsi da parte perchè fuori forma, no? Di sicuro Tipso al masters ci è andato per l’onore e la soddisfazione di esser presente (più che per arraffare il pur cospicuo compenso). E magari pensava pure di riuscire a giocarsela, se non con Federer almeno con gli altri due. Ed in fondo nell’esibizione con Ferrer un set lo ha pure vinto. Ma alla fine resta la sensazione che il serbo, facendo la parte della gamba zoppa del suo girone, ci abbia privato di due match. Chieder di più si può e si deve, anche per una questione di orgoglio.

Il torneo: 6 e mezzo
Non è stato un masters indimenticabile (ma quand'è stato l'ultimo masters con partite storiche?) ma neanche un torneo pessimo. Si son viste belle partite a sprazzi quasi tutti i giorni ma nessuna partita d'alto livello dall'inizio alla fine. Come il finale del tie break tra Federer e Djokovic dove ad un punto spettacolare dello svizzero è seguito l'anticlimax di un paio di errori che hanno chiuso il set, il torneo è stato un susseguirsi di 'Wow!' e "Bah!'

P.S.
Ma negli ultimi anni quanti sono stati i candidati ad insidiare i primi della classe? Quei giocatori che a fine stagione sembravano pronti al grande salto e che si sono successivamente sciolti. Davydenko, Del Potro (nel 2009 infortunato), Soderling, Tsonga

Daniele Malafarina

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