18/11/2012 21:28 CEST - DAVIS CUP

Ferrer distrugge quel che resta di Berdych

TENNIS - Ferrer gioca una delle sue migliori partite. Lo spagnolo è al limite della perfezione. Berdych, rimasto in campo sette ore nei primi due giorni, è stanco e sbaglia troppo. Finisce 62 63 75. Da Praga, Stefano Tarantino

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David Ferrer (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
David Ferrer (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Una macchina da guerra è scesa alla O2 Arena di Praga.
Il suo nome è David Ferrer, autore di una prestazione a dir poco esemplare vista la situazione di punteggio nella quale era (con la Spagna sotto 2-1) e soprattutto tenendo conto che ha giocato fuori casa.
Lo spagnolo vince 6-2 6-3 7-5 in due ore e 25 minuti e porta la sua nazione sul 2-2 rinviando al singolare decisivo l'assegnazione della Coppa Davis nr. 100.

Dovesse vincerlo, Stepanek diventerebbe il più anziano a portare a casa il punto nel quinto singolare di una finale in Davis (a risultato non acquisito). C'è stato solo un altro over-30 a riuscirci: nel 1912 il 31enne James Parke, che rappresentava le Isole Britanniche, sconfisse Rodney Heath dell'Australasia a Melbourne.

Il Ferrer visto oggi e che noi ben conosciamo è un extra terrestre, uno che non si ferma mai dinanzi a nulla e che in ogni situazione riparte a testa bassa.
Il valenciano ha battuto in tre set un esausto Tomas Berdych che non è così riuscito ad eguagliare i record di Pete Sampras (ultimo a vincere tre punti in una finale) e John McEnroe (12-0 doppi compresi nel 1982), ma il nr.1 ceco ha da rimproverarsi ben poco.

Ferrer in ogni momento del match ha fatto la cosa giusta nel momento giusto, perdendo una sola volta il servizio (nel terzo set, quando il suo avversario forse per un attimo ha ritenuto di poter tornare in partita) e commettendo qua e là qualche gratuito.
Ma se non gli vogliamo concedere nemmeno questo forse allora ci troveremmo di fronte al nr. 1 del mondo.
Invece lui si definisce come ci dice la collega spagnola Neus Yarro seduta accanto a noi in tribuna stampa il primo degli umani.
Noi crediamo che forse oggi si è dimostrato l'ultimo dei disumani.

Spaventosa la sua solidità a fondo campo, incredibile il suo lavoro con i piedi dietro la linea, bravissimo a stare due metri dietro quando Berdych affondava con il diritto ed a venire subito avanti quando era il momento di colpire perché il ceco accorciava i suoi colpi.

Dinanzi a questo mix di perfezione si è capito subito che per Berdych sarebbe stata una giornata difficile.
Il nr.1 ceco ha fatto quello che poteva, ma nel momento in cui ha visto che l'avversario non cedeva di un millimetro è stato costretto ad alzare bandiera bianca.

Bravo comunque a crederci sino in fondo, visto che nel terzo set è riuscito comunque a rientrare in partita, ma si è capito subito anche in quel momento che era stato solo un passaggio a vuoto di Ferrer che infatti nell'undicesimo gioco ha allungato in maniera definitiva.

Soprattutto bravissimo Berdych per tutto quello che ha fatto nella Davis quest'anno, perfetto quasi sino all'ultimo, ma senza di lui la Repubblica Ceca non sarebbe qui, a giocarsi comunque in casa la finale all'ultimo singolare.

Ferrer b Berdych 62 63 75

Ferrer entra in campo ben conscio di quello che deve fare.
Muovere Berdych sul campo, giocargli il più possibile sul rovescio ed il più profondo possibile.
Tattica facile da pensare seduti in tribuna stampa ma nella bolgia della O2 Arena difficile da farsi.

Difficile per un giocatore normale, facile per uno come David Ferrer che fa dell'abnegazione e della forza di volontà una ragione di vita (sul campo da tennis).

L'inizio dello spagnolo è esemplare, due turni di servizio tenuti a zero (e conditi da 3 ace) e break in apertura giusto per far capire a Berdych che i record di Sampras e McEnroe se vuole se li deve sudare.

Lo spagnolo sale così 3-0 e poi 4-1, Berdych barcolla e rischia un altro break nel sesto gioco quando si viene a trovare 15-40 complici un doppio fallo e due gran passanti di diritto di un ineccepibile Ferrer.
Ma il tennista ceco finalmente si scuote, tre prime di ottimo livello (un ace e due servizi vincenti) ed un gratuito di diritto del suo avversario gli consentono di tenere la battuta.
Berdych ora ci crede e prova ad entrare in partita, ma l'impresa con Ferrer di fronte è quanto meno ardua.
Il ceco si porta 15-40 nel game successivo e si procura così le due prime palle break del match.
Ferrer le annulla entrambe, la seconda con un gran rovescio lungolinea.
Lo spagnolo ha anche una palla per il 5-2 ma il suo avversario gliela annulla e con un gran rovescio lungolinea si procura un'altra occasione per il controbreak.
Ma Ferrer nonostante metta poco la prima nel game non si arrende, annulla la terza palla break all'avversario, infila un gran passante e poi tiene il servizio con un ace tanto per gradire.

La stanchezza, soprattutto psicologica, inizia a farsi sentire per il ceco che accusa l'occasione mancata cedendo nuovamente il servizio nel game successivo.
Altro gioco da 12 punti, Ferrer ha un primo set point sul 30-40 (vince uno scambio fantastico e durissimo) ma rischia un rovescio che finisce fuori.
Lo spagnolo sbaglia anche un diritto ma Berdych non sfrutta la palla del 3-5, poi piazza un ace ma sbaglia a sua volta un diritto sulla rete abbastanza agevole per l'ennesima parità.
Se sbagli così tanto Ferrer non perdona, due punti di fila e primo set in tasca con il punteggio di 6-2.

Le statistiche condannano il ceco che serve peggio dell'avversario (59% di prime contro il 77% di Ferrer) fa due ace contro i 5 dello spagnolo e chiude con un saldo vincenti-gratuiti inferiore (9-7 contro 16-11) seppur positivo.

Berdych dovrebbe in questo momento vincere tre set per portare a casa il punto dopo aver perso il primo, cosa semplice se dall'altra parte della rete ci fosse un giocatore normale, non il David Ferrer del 2012.

Lo spagnolo replica imperioso la partenza del primo set.
Tiene la battuta nel game d'apertura e poi breakka subito Berdych nel game successivo.
Il ceco subisce un rovescio strepitoso lungolinea per il 30-40 e sul break point sbaglia con il diritto.

Stavolta non ci sono i sussulti del secondo set, si procede regolari seguendo il servizio, anzi è nuovamente Berdych che rischia sul 2-5 quando si trova prima 0-30 e poi 30-40 per un gratuito di diritto. Ma il giocatore di casa si aiuta con il servizio e riesce a tenere la battuta.
La sostanza però non cambia, Ferrer non trema nel nono gioco e chiude 6-3.

Berdych sta servendo meglio (73% di prime) ma non basta, Ferrer ha sempre un saldo vincenti-gratuiti-negativi migliore (11-6 contro 11-9) ma soprattutto vince sempre gli scambi lunghi e questo per il tennista di casa e frustrante.
Giocare contro uno come lo spagnolo sull'uno-due è praticamente impossibile.

Inizia il terzo set e per Berdych è notte fonda, stavolta serve lui per primo e tiene la battuta ma nel terzo game capitola nuovamente.
Ferrer è un'ira di Dio, Berdych è letteralmente demolito dai colpi dello spagnolo che ringhia da fondo campo. Un passante fuori, un rovescio leggermente largo, un gran passante di diritto di Ferrer che poi sul 15-40 completa l'opera con una gran risposta. Arriva il break per lo spagnolo che sale 2-1.

Il match è ormai segnato, ma Berdych sul cornicione ha un sussulto.

Il ceco prima salva una palla break sul 2-4 con un ace e poi nel game seguente trova (finalmente) il break.
Ferrer accusa l'unico passaggio a vuoto della partita ma a dire il vero ci mette del suo anche Berdych che annulla una palla del 5-3 e poi approfitta di due gratuiti dello spagnolo.

Sul 4 pari la O2 Arena prova a entrare nel match, il pubblico sospinge Berdych che sale 5-4 tenendo il servizio a zero.
Ma la risposta di Ferrer è tutto un programma, gioco a zero per il 5 pari e poi nuovo break per l'allungo finale.
Lo spagnolo sale 15-40, Berdych piazza prima un diritto incrociato dopo un nastro e poi un servizio vincente.
Ma lo sforzo profuso e la stanchezza si fanno sentire, due gratuiti di fila e Ferrer va a servire per il match.

Berdych non ne ha più, Ferrer chiude 7-5 l'ennesima impresa di una stagione trionfale.

Ed ora in campo due tra le teste più calde che il circuito conosca, Radek Stepanek e Nicolas Almagro (2-1 i precedenti per il ceco).

Non vorremo essere nei panni di Jaroslav Navratil perché qualche suo connazionale già lo sta criticando.
Non era meglio far giocare Rosol nella prima giornata e tenersi Stepanek fresco per il doppio e sul 2-2?

Nel frattempo è chiaro che gli spagnoli hanno tutto da guadagnare ed i cechi tutto da perdere, per non parlare della grossa occasione che ha Nicolas Almagro.

Indicato dagli avversari come il punto debole, può non solo entrare nella storia del tennis spagnolo ma anche in quella della Davis.

Fuori casa solo Youzhny nel 2002 ha vinto il singolare decisivo per la nazione ospitante ed in rimonta dopo aver perso il doppio.

Lo spettacolo continua alla O2 Arena

Stefano Tarantino

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