28/11/2012 13:58 CEST - Rassegna nazionale

Più bella, più ricca e più star: Milano riscopre la Sharapova (Martucci)

28-11-2012

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Più bella, più ricca e più star: Milano riscopre la Sharapova (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

Venerdì mattina sbarcherà da noi come una star. Alta, altera, decisa, elegante per natura, con la boccuccia corrucciata, occhialoni o foulard o cappello a nascondere il visino. Bella, ammiccante, fredda e comunque amatissima, come diranno gli appassionati di sabato a «La Grande Sfida» al Forum di Assago con Ana Ivanovic, Sara Errani e Roberta Vinci. Parliamo di lei, la divina Maria, Sharapova, la più tutto dello show business sportivo: la più famosa, la più fotografata, la più ricca, la più difficile (eufemismo che radio spogliatoi volgarizza).

«Masha», come la chiamano amici e parenti, è femmina, ma è anche disciplinata, e durissima, sempre. A 6 anni, ipnotizzò Martina Navratilova fra centinaia di bambine che palleggiavano con lei a Mosca convincendola a sponsorizzarla presso i genitori. A 7, volò da Sochi a Miami con papà che teneva stretti in tasca il suo capitale di 700 dollari, e raggiunse in auto la terra promessa, la Nick Bollettieri Academy di Sarasota: «Arrivammo tardi, dormimmo lì vicino, la mattina dopo mi misero su un campo a tirare contro altri ragazzi. Dopo un po' un allenatore chiamò Nick: "Devi vedere una bambina". Ma mi presero fissa solo a 9 anni».

Quei due anni di intermezzo, le piccole-grandi angherie delle più grandi verso la bimbetta che non parlava inglese, il distacco da mamma Elena (rimasta in Russia, senza passaporto) e i troppi lavoretti/sacrifici di papà Yuri sono state le fondamenta dell'emigrante per tennis. Che, nata a Nyagan, in Siberia, per dribblare la vicina Cernobyl, a un anno, era già fuggita con la famiglia sul mar Nero dal miglior amico di casa, Aleksandr Kafelnikov, papà di Yevgeny, poi primo numero 1 del mondo russo del tennis, che le regalò la sua racchetta (riadattata per una bimba di 4 anni).

Masha è talmente forte, dentro, che, a 25 anni, è già alla seconda carriera. Prima e dopo la famosa operazione alla spalla del 2008 è stata numero 1 del mondo ed ha vinto tornei dello Slam. Dal 2006, è di sicuro la regina dei guadagni, a una media di 20 milioni di dollari l'anno, fra premi, sponsor, pubblicità e indotto, che la rivista Forbes ha sommato a 90 milioni. Masha fa e dice quello che vuole. Indossa i completini più carini, sexy e di tendenza; veste gli orecchini più costosi; è la protagonista degli spot pubblicitari più accattivanti; urlatrice della prima ora nel tennis, vuole imbavagliare quelle moderne. Oggi vende caramelle col suo marchio «Sugarpova» e ammonisce: «Negli Usa ci sono tante scuole tennis, come fabbriche, con bambini che tirano palline per 6 ore al giorno. Per tutte le storie di successo, ci si dimentica dei milioni di storie che non riescono».

Sorride, ironica, la Sharapova: «Ho scelto il tennis perché vittore e sconfitte sono nelle tue mani. Sarei stata terribile in uno sport di squadra, non sarei mai riuscita a passare la palla a nessuno (...)

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