01/12/2012 14:29 CEST - Rassegna Nazionale

A Milano, la regina è Maria ma azzurre super (Martucci); Tanto Armani un po’ shopping poi una pizza per Masha e Brera per Ana (Sonzogni); Rivincita Sara? «Già per altezza io non potrei competere» (Crivelli); In passerella sognando Federer (Piccardi)

01-12-2012

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A cura di Davide Uccella

Febbre a Milano, la regina è Maria ma azzurre super (Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport, 01-12-2012)

Appaiono all’improvviso, da extraterrestri, nell’atmosfera Electro House creata da «Only the Horses»: bellissime, altissime, sicurissime, lontanissime dai comuni mortali. Ana Ivanovic, che con quel sorriso non deve chiedere mai, e Maria Sharapova, che proprio non sapresti inventarti più perfetta, volano il pink carpet di casa Gazzetta per presentarsi da protagoniste de «La Grande Sfida » tennistica di oggi alle 16 al Forum di Assago. Se lo sport fosse fatto di numeri e centimetri, potenza e pedigree avrebbero già vinto, con tutti quegli «Ooohh» di ammirazione e sorpresa della Sala Buzzati. Ma le eroine de noartri, pur intimidite dallo squilibrio di popolarità/ personalità/flash di fotografi/ interviste davanti alle due valkirie già numeri uno del mondo, snocciolano fiere nome e cognome, come a un campo di prigionia, senza tema, nemmeno di quella distanza di 20 centimetri e più d’altezza: Sara Errani, numero 6 del mondo (partendo dal 45 di gennaio), Roberta Vinci, 16 (a 29 anni), e siamo anche il doppio più forte del mondo (con due Slam
vinti in tre finali).

Orgoglio Della serie: noi non abbiamo paura, noi siamo belle come voi, sempre, e ancor di più vestite Armani, noi siamo le porta-bandiere della normalità, noi ci proveremo come sempre, fino all’ultimo. Oggi, nel torneo-esibizione che Ernesto De Filippis, la sua MCA, e la Gazzetta dello Sport confermano a Milano a un anno dal tutto esaurito con le sorellone Williams, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Come ieri, sul circuito Wta, dove Saretta ha perso sì la finale del Roland Garros contro la mitica Sharapova ma ci è arrivata, a dispetto di tutti, con grinta ed intelligenza, e Robertina, a Montreal, ha rifilato alla morettona serba un 6-0 6-0 che brucia, col suo tennis classico. Come domani, si spera, in un 2013 di difficili conferme.

Successo I solo mille biglietti ancora in vendita al Forum simboleggiano già che la scommessa è vinta un’altra volta, «in un momentoin cui i cinema perdono il12%di pubblico e i concerti il 40». Il tennis italiano tira. «E quello delle donne in modo ancor più straordinario, trovando subito un ricambio», sottolinea il direttore della Gazzetta, Andrea Monti. E’ questa è la vittoria più importante delle splendide ragazze di Fed Cup, sulla scia di Schiavone e Pennetta. Con gli 11 mila posti tutti pieni del Forum di Assago, c’è Sky Sport che fa l’upgrading alla diretta del tennis dal secondo al primo canale (quello del calcio), il neo assessore allo sport, Filippo Grassia, che sponsorizza Fed Cup e/o Davis a Milano nel 2015 per l’Expo, le prossime — stuzzicanti — passerelle azzurre
di febbraio (l’1-3, gli uomini a Torino contro la Croazia, il 9-10, le donne a Rimini contro Serena Williams), la speranza di riportare a Milano il torneo Atp, il ritorno di sponsor importanti (come Peugeot), la conferma di Bnl, l’impegno promozionale con il coinvolgimento di 1600 circoli, quello di solidarietà di Telethon, la corsa al biglietto omaggio, il ritorno dei bagarini. E la data della prossima Grande Sfida: il 7 dicembre 2013.

Classe La fortuna è un fattore decisivo: Milano, l’anno scorso, ha rilanciato sia Serena che Venus Williams e, dal via del progetto «La Grande Sfida 2012», tutte le protagoniste sono cresciute. La divina Maria,l’algida russa «made in Usa» Sharapova, ha chiuso lo Slam alla carriera ed è risalita al numero 1 del mondo; la figlia /sorella /compagna che tutti vorrebbero avere, la serba Ivanovic, s’è ripresentata nei quartieri alti dopo una crisi sconcertante; le azzurre sono arrivate dove nemmeno loro osavano sognare. Ma quello che il pubblico apprezza di più è la prima classe dello spettacolo. E, quindi, lei, Masha, così sofisticata e giusta, sempre. Quando firma autografi, quando ammicca ai fotografi, quando recita ai microfoni, quando discute con Giorgio Armani, persino quando geme, in campo. E, infine, anche quando si rivede tredicenne a Milano, all’Avvenire e sta al gioco: «Com’ero magra...». Serena Williams è la sua kriptonite o la sua antitesi?

Tanto Armani un po’ shopping poi una pizza per Masha e Brera per Ana (Chrstian Sonzogni, La Gazzetta dello Sport, 01-12-2012)

Eleganza, sguardi mozzafiato, sorrisi e qualche scatto. Com equattro modelle consumate. Invece sono tenniste. Ma dotate, in campo e fuori, di tanta classe, quella che serve per vestire con disinvoltura abiti Armani. Il tutto in una giornata milanese che ha sancito il matrimonio tra due mondi che in fondo, se ne è avuta ieri la conferma, non sono mai stati distanti ed anzi hanno prodotto sinergie affascinanti: la moda e il grande tennis.

Moda La prima ad arrivare è stata la sportiva più pagata e anche più amata, la russa Maria Sharapova. Abito scuro, alta, altissima con i tacchi a renderla ancora più irraggiungibile di quanto già sembri, si è presentata puntale alla residenza di Giorgio Armani, nel centro di Milano. Per lei, con sarto e parrucchiere personali in hotel, il privilegio di un incontro privato di una decina di minuti con il re della moda, per sua stessa definizione una delle persone che ammira di più, condito da tante domande e curiosità rivolte a uno dei più grandi rappresentanti di quel mondo che così tanto la affascina. Poi, in rapida successione, ecco tutte le altre: la serba Ana Ivanovic (in abito chiaro) e le due italiane, Sara Errani e Roberta Vinci (anche loro, come «Masha», avvolte in splendidi abiti neri). Ad accoglierle la nipote dello stilista, Roberta, che in seguito avrebbe accompagnato il poker di regine al Caffè Armani per il pranzo. Un incontro di circa mezz’ora, con il tempo che trascorre parlando di tennis, curiosità e, ovviamente, moda. Come già era accaduto lo scorso anno con le sorelle Williams.

Regali Nel pomeriggio, spazio allo shopping per le vie del centro, con tappa alla Boutique Dodo di Corso Matteotti, dove le quattro hanno ricevuto un regalo personalizzato. E dove clienti e curiosi si sono appostati per capire il motivo di tanto clamore, cercando anche di strappare un autografo o una foto. Il seguito è la conferenza stampa nella sala Buzzati della Gazzetta dello Sport, il momento più atteso dai circa cento giornalisti accreditati. E, infine, una serata per smaltire la stanchezza e per essere pronte all’esibizione odierna.

Pizza Con Maria Sharapova che ha scelto un ristorante-pizzeria in centro e Ana Ivanovic che invece ha preferito un locale in zona Brera per trascorrere una serata tranquilla in compagnia dei genitori. Affare non di poca importanza, per il mondo della racchetta, questo connubio con la moda. Che non si limita a un tocco di glamour. Perché in fondo, per tornare a sognare Milano come protagonista del grande tennis, magari con un torneo Atp o Wta, c’è bisogno di un legame forte con le eccellenze della città. E Milano resta, senza dubbio, la capitale della moda. Capitale del tennis lo sarà oggi per un giorno.

Rivincita Sara? «Già per altezza io non potrei competere» (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport, 01-12-2012)

Le dee sono qui. Per divertirsi e appassionare. Glamour, vetrine, lustrini, gioielli: ma, soprattutto, una partita di tennis. Anche se la Sharapova, d’acchito, confida con sincerità quale fu il primo pensiero per un viaggio a Milano: «Più che all’esibizione, ho pensato alla mia carta di credito: questo è un posto molto pericoloso per i desideri di una ragazza».

Ricordi di giugno Eppure, sedute ad un palmo ed entrambe di nero abbigliate, Maria e Saretta Errani non possono sorvolare su quell’incrocio di giugno che ne ha illuminato la stagione e perché no la carriera. La finale del Roland Garros: la russa vince l’unico Slam che le manca, la romagnola esce sconfitta ma con una nuova consapevolezza, con la dimensione di una campionessa a tutto tondo che merita di stare con le regine. Oggi metteranno in scena la rivincita (si sono affrontate anche al Masters, in verità) e, malgrado il clima di festa, quei precedenti peseranno su tutti i colpi: «Sara è un’avversaria tosta — confessa la numero 2 del mondo—e sono contenta di ritrovarla. A Parigi sono stati sicuramente bei momenti per entrambe, l’abbiamo vissuta come un’occasione unica, per questo indipendentemente dal risultato dobbiamo essere fiere di noi». Quel ricordo è uno stimolo per la Errani, che con molta simpatia chiede un po’ di comprensione: «Ma l’avete vista? Solo per la statura, non potrei competere. E poi Maria è forte, potente, in quel match tirava colpi lunghi e piatti e io non sono stata in grado di fare le mie variazioni di gioco. Però potete stare tranquilli che ci proverò anche questa volta, come sempre».

Orgoglio Non è da questi particolari, del resto, che si giudica una giocatrice: e il 2012 di Cichi è stato semplicemente magico. Una stella da appuntarsi al petto: «Ciò che mi rende più orgogliosa è di aver raggiunto il numero uno in doppio insieme ad un’altra italiana e, soprattutto, a una grande amica. Al prossimoanno chiedo soltanto di continuare ad avere i risultati che mi sarò meritata». L’amica, l’altra Cichi, è Roberta Vinci, che a 29 anni scopre il sapore dell’altezza (in classifica) e il piacere di non essere un’intrusa a quei livelli: «Le tante vittorie con Sara di questa stagione, se possibile, hanno cementato ancor di più il nostro legame. Anche in singolare—ammette la tarantina senza presunzione—è stato un anno spettacolare, la dimostrazione che lavorando con coscienza non ci si può porre limiti. E devo molto anche all’esempio e allo stimolo della Schiavone e della Pennetta».

Sogno Con la Ivanovic, si parte dal 6-0 6-0 che l’azzurra le ha rifilato in Canada quest’estate, ma la serba non se ne preoccupa: «Con Roberta sarà una sfida eccitante, spero di far divertire la gente. Sono stata numero uno, ho avuto dei problemi e sono scesa di molto, adesso mi sono ritrovata: il mio obiettivo è di tornare definitivamente al top e i fantastici ricordi dei successi del passato possono spingermi di nuovo in alto». Dopo la conferenza stampa, la Vinci diventa avvocata del fascino: «Si parla molto degli aspetti extratennistici di Ana e Maria, ma credetemi, c’è tanta apparenza: sono ragazze splendide». La Sharapova, invece, lascia la scena vellicando un sogno antico: «Sarebbe bello che la nostra esibizione servisse a riportare un torneo a Milano». Per ora, grazie lo stesso.

Quattro ragazze in passerella sognando Federer (Gaia Piccardi, Il Corriere della Sera - 01-12-2012)

Seicento metri, dall’Armani Hotel all’abitazione privata dello stilista circumnavigando il chiostro di Sant’Erasmo, con l’obiettivo di arrivare indenni all’aperitivo con lo stilista. ≪Altro che Grande Sfida: la vera impresa e camminare sui tacchi...!≫ sospirano, mai cosi eleganti, Sara e Roberta, il made in Italy che quest’anno abbiamo esportato nel mondo con successo crescente (Sara Errani all’inizio della stagione era n. 45 del ranking, ha chiuso 6ª grazie alla finale del Roland Garros, alla semifinale dell’Us Open e a 4 tornei vinti: Acapulco, Barcellona, Budapest e Palermo; Roberta Vinci e n. 1 in doppio insieme all’amica). L’esibizione di oggi al Forum di Assago (diretta su SkySport1 dalle 16, si viaggia spediti verso l’esaurito) con Maria Sharapova e Ana Ivanovic e il giusto riconoscimento al miracolo italiano di questo tennis rosa capace di ricambio immediato, fuori Francesca Schiavone e Flavia Pennetta (nel 2011 protagoniste al Forum con le Williams sisters) e dentro la Saretta e la Robi, piccole donne che crescono.

La festa e qui, nel quadrilatero della moda dove la diva Sharapova distribuisce sorrisi e capriccetti (aereo da New York cambiato all’ultimo minuto per non aspettare troppo una coincidenza, sbarco in occhiali neri alla Malpensa, incontro privato con Armani prima delle foto di gruppo nel salotto di rappresentanza dello stilista), la grande sfida per tutte e non esaurire il plafond della carta di credito gia in via Montenapoleone, tirare fino a via della Spiga, ma d’altronde l’appeal di Milano a dicembre e fatto di shopping, moda (notare la caviglia bianca delle tenniste sotto gli abitucci griffati senza calze), tiramisu (apprezzatissimo quello personalizzato da re Giorgio con una pallina di gelato di malaga) e infine tennis, quelle prove tecniche di grande torneo che le esibizioni degli ultimi due anni hanno rappresentato nel cuore degli appassionati. Maria, Ana, Sara e
Roberta incrociano le racchette (due singolari e un doppio, tutto al meglio di un set) davanti a reduci delle Olimpiadi, vip del calcio, del basket e dello spettacolo, mentre si fantastica di una prova Atp (magari nel 2015, sperando che la forza trainante dell’Expo riesca nella missione impossibile di riconquistare una data nell’affollatissimo calendario maschile), di un evento Wta, del ritorno della Davis a Milano (nel 2013, se l’Italia batte la Croazia al primo turno a Torino, non e un sogno). La Grande Sfida terza edizione ha gia una data (7 dicembre 2013) e un uomo nel mirino, sua divinita Roger Federer, il problema e che l’affascinante nasone di Basilea costa, da solo, quanto le quattro ragazze che ci intratterranno oggi (un consiglio: fare leva sulla vanita della moglie Mirka...) e contro qualcuno dovra pur esibirsi.

E il mercato del tennis, bellezza. Game, set e shopping. Giu dai tacchi, e ora di sudare.

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