11/12/2012 18:45 CEST - Orange Bowl

Quinzi: "Mi ispiro a Nadal e sogno New York"

TENNIS - Al Corriere dello Sport Quinzi ha dichiarato: "Il mio idolo è Nadal, è stato incredibile palleggiare con lui al Roland Garros". Il sogno? "Diventare top-10 e vincere gli Us Open". Alessandro Mastroluca

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Gianluigi Quinzi (Photo by Luigi Serra)
Gianluigi Quinzi (Photo by Luigi Serra)

Continuano le grandi soddisfazioni azzurre all'Orange Bowl. Dalla terra di Plantation si vedono i germogli di un futuro ricco di opportunità. Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi sono infatti nei quarti i finale di uno dei tornei juniores più importanti e di più ricca tradizione al mondo, accanto ai major under-18.

Quinzi, testa di serie numero 1, ha sconfitto Gustav Hansson, qualificato classe 1995, 76 64 recuperando anche un break di vantaggio nel secondo set. Ai quarti affronterà Weidinger o Djere, testa di serie numero 10.

Bel successo anche per Baldi, ottavo favorito del seeding, che si è liberato dell''argentino Pedro Cachin con un doppio 6-2. Ora potrebbe ritrovare uno dei favoriti per la vittoria, Nishioka, testa di serie numero 3, che ha già sconfitto 7-6 al terzo al Bonfiglio. Si confermano, comunque, i grandi segnali di crescita che ha mostrato negli ultimi sei mesi.

Baldi è impegnato anche in doppio con Gianluigi Quinzi, che comunque ha l'attenzione maggiore, e non solo perché è già al numero 558 del ranking ATP e ha guadagnato oltre 1200 posizioni da inizio stagione. “Mi piace essere la speranza numero 1 del tennis italiano” ha spiegato al Corriere dello Sport. I suoi colpi migliori, ha aggiunto, sono il rovescio e il servizio. Da affinare “il diritto e soprattutto la volèe. Devo provarci, come mi dice il mio coach, è l'unica maniera per migliorarsi e adesso è un colpo che uso molto di più”.

“Sono alto, un po' come Del Potro o Berdych, ma non posso correre tanto, devo giocare scambi più corti, quattro-cinque palle per punto”. Il suo modello rimane Nadal. “Sono mancino come lui. Non ha un tennis che si può copiare, soprattutto mentalmente è straordinario, non dimostra mai all'avversario quello che ha. Cerco di prendere un po' da lui. Ho avuto la fortuna di giocarci in allenamento al Roland Garros, è stata una delle gioie più belle di questi miei 16 anni di vita.
Alla fine dell'allenamento mi ha detto che mi conosceva. Sono rimasto senza parole, ho pensato: 'Mi prende in giro'. Poi ha aggiunto che tra due anni spera di incontrarmi nel circuito ATP e di giocare contro di me. È stato bellissimo. Spero che anche agli Australian Open mi chieda di palleggiare”.

Per l'anno prossimo i programmi sembrano già chiari, la strada già tracciata con chiarezza. Adesso quindici giorni in vacanza a sciare. Poi sarà di nuovo tennis. “In queste ultime settimane ho giocato nei tornei futures, l'anno prossimo ci saranno anche i challenger, la tappa successiva. Mi sento in grado di affrontarli”. Anche l'obiettivo, la metà è già segnata. “Vorrei entrare fra i primi dieci del mondo e vincere gli Us Open, è il torneo che più mi affascina”.

Alessandro Mastroluca

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