30/12/2012 18:02 CEST - Interviste

L’ex n.4 Atp Greg Rusedski: “Quinzi deve attaccare di più”

TENNIS - L'ex tennista si occupa degli junior britannici per conto della LTA. “Un bel gruppo di ragazzi…lo scorso anno vincemmo il mondiale junior. Quest’anno abbiamo perso dalla Spagna”. Ubaldo Scanagatta

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Greg Rusedski (Getty Images Europe Christopher Lee )
Greg Rusedski (Getty Images Europe Christopher Lee )

LONDRA _ Greg Rusedski, passaporto canadese e britannico, mancino dal servizio straordinario, nato lo stesso giorno di Tim Henman ma un anno prima, il 6 settembre 1973 a Montreal nel Quebec (Canada francofono), divenne professionista nel 1991 e ha smesso si giocare il 7 aprile 2007. Oggi è commentatore tv per Eurosport in certi tornei, e per la BBC in altri. Grande rivale di Tim Henman, con il quale si è alternato come n.1 inglese negli anni 90, poteva battere i più forti del mondo nelle giornate di vena. Anche Pete Sampras.

Ormai trapiantato in Gran Bretagna, vive a Londra e lavora al magnifico e modernissimo Centro Tecnico Nazionale della LTA (Lawn Tennis Association) a Roehampton, vicino a dove si disputano le qualificazioni del torneo di Wimbledon. Rusedski è sempre stato uno che non aveva peli sulla lingua, molto più diretto di Henman nei rapporti con gli altri giocatori e con i giornalisti. Qualche volta la sua loquacità lo ha però tradito. Come quando, dopo aver perso al quinto set da Pete Sampras al terzo set dell’US Open 2002 descrisse Sweet Pete come “un giocatore ormai mezzo passo più lento” e profetizzò che l’americano avrebbe perso al turno successivo, negli ottavi, da Tommy Haas. Invece Sampras battè non solo il tedesco, ma vinse il torneo, il suo ultimo Slam, il n.14 della sua carriera. Rusedski l’anno dopo, a Wimbledon, ne disse di tutti i colori contro l’arbitro del suo match con Roddick, perché l’arbitro non gli concesse di rigiocare un punto che Rusedski considerava essere stato disturbato. Furibondo perse il controllo e perse in tre set dall’americano 7-6,7-6,7-5.

Nel 2004 Rusedski, vincitore in carriera di 15 tornei (fra cui una Coppa del Grande Slam e un Masters 1000 a Parigi Bercy in finale su Sampras) fu accusato di aver fatto uso di nandrolone, e sospeso per 3 mesi, ma poi fu prosciolto.

La LTA ha deciso di servirsi della sua esperienza per guidare i giovani più promettenti del tennis britannico. E da qualche anno i risultati stanno venendo in misura copiosa. Ho avuto modo di incontrarlo a Londra e abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Lui con me è sempre stato molto gentile e disponibile.
“Sì seguo gli junior inglesi e quindi mi imbatto spesso in quelli italiani. I vostri ed i nostri sono fra i migliori d’Europa, direi del mondo. Sono fra i prospect più interessanti, quindi li ho visti giocare tutti, e mi hanno bene impressionato Napolitano, Quinzi (li dice in quest’ordine…anche se Quinzi,classe 1996, è n.3 delle classifiche mondilai junior dietro il canadese Peliwo e il belga Koppejans, mentre Stefano Napolitano classe ’95 è n.15 subito dietro il britannico Liam Brody classe ‘94).


Che cosa ne pensi?
“Quinzi è un gran bel mancino, ha un buon servizio, ha un dritto molto più efficace con il dritto che con il rovescio, è già un giocatore solido di testa e fra gli junior non ce ne sono tanti…dovrebbe a mio avviso essere un po’ più aggressivo, attaccare di più, credo che abbia già dimostrato di poter fare una brillante carriera fra gli junior, ma questo non significa purtroppo granchè. Lo dico sempre anche ai miei junior che pure hanno ottenuto eccellenti risultati “Ragazzi, ora comincia il vero lavoro, quello più difficile, la transizione fra tennis junior e tennis pro è complessa..

Il caso di Donald Young docet, no?
“Beh sì Donald Young ha avuto una ottima carriera fra gli junior, ma aveva il gioco e il fisico per imporsi anche fra i pro? I giocatori contemporanei sono tutti molto forti fisicamente e per emergere bisogna essere forti anche di testa, avere una strong mind, ci vuole più tempo per adattarsi e devi essere consapevole che devi lavorare per 365 giorni l’anno se vuoi arrivare in alto. Se non te la senti ci sono un sacco di altri lavori in quetso mondoverso i quali ti puoi indirizzare…”

Chi pensi abbia, a tuo avviso visto che ne hai visti tanti, queste qualità così importanti e combinate fra i tuoi inglesi?
“Liam Broady (classe ’94)  e Luke Bambridge (classe ’95), Kyle Edmond (’95), Joshua Ward (’94) e Evan Hoyt (’95) fra i ragazzi, Katy Dunne fra le ragazze, sono ragazzi che potrebbero fare molto bene…sono un bel gruppo, i buoni risultati dell’uno sono di stimolo per tutti gli altri. Non abbiamo vinto quest’anno il titolo mondiale a squadre come un anno fa, abbianmo perso in Spagna dagli spagnoli, ma ci siamo ben comportati. Ricordo che nessuno parlava di Henman, quando era giovane, perché era troppo solo nel tennis britannico. Tutti parlavano invece di Murray perché già c’era stato un Henman (Greg non dice un Rusedski, probabilmente per pudore…n.d.Ubs), non un solo giocatore va menzionato, perché devi guardare il gruppo e tutti che si stimolano  l’uno l’altro. Perché esca fuori un buon giocatore ce ne devono essere diversi più o meno dello stesso livello. Ci deve essere una cultura allargata e diffusa perché fra 10/12 giocatori coetanei, e non solo 1 o 2 o 3, ci sia la giusta competizione. Questo fa la differenza. Poi i risultati di uno possono far da traino a quelli degli altri, a volte anche ci sono riflessi anche fra sessi diversi. Ad esempio non credo sia un caso che non appena Andy Murray ha vinto il Wimbledon olimpico (e poi il suo primo Slam all’US Open), siamo stati fortunati a trovare un giocatore come lui, ecco Heather Watson che vince un torneo a Tokyo ed è entrata tra le top 50, ecco Laura Robson che è andata  bene contemporaneamente all’US Open, con Jamie Murray che ha vinto il doppio a Wimbledon…insomma per il tennis britannico questo 2012 è stato certamente un anno positivo”.

 E tu che eri canadese in Inghilterra quando perdevi ma British quando vincevi, hai perso le tracce delle tue origini canadesi o no?
“No, no, seguo ancora il tennis canadese, in particolare seguo Raonic che ha avuto una grande annata. Daniel Nestor continua ad essere competitivo in doppio…Ma io lavoro per la LTA (che riceverà un contributo di 10 milioni di sterline nel 2013, sui circa 450 milioni devoluti a tutto lo sport britannico dal Governo, ma a quelli può aggiungere circa il 40% dei profitti derivanti da Wimbledon, e ciò significa almeno altro 50 milioni di sterline…che porta il totale a circa 70 milioni di euro l’anno_strano la federazione inglese non abbia ritenuto necessario comprarsi un canale televisivo per promuovere il tennis…n.d.Ubs), non ho niente a che fare con i giovani canadesi. Galo Blanco sta facendo un gran bel lavoro in Spagna con Raonic… e a me interessa vedere cosa fanno i giocatori canadesi, certo…ma io non ho più rapporti particolari con il mio Paese d’origine”.

Qualcuno ricorderà, a questo proposito, che Rusedski era stato aiutato finanziariamente quando era una giovane promessa dalla federtennis canadese: ma quando decise di diventare Brit _ perché la madre era inglese, mentre il padre era un canadese di origine ucraina _ la federazione canadese gli richiese indietro i soldi con i quali lo aveva finanziato. Ma la federazione inglese gli è evidentemente grata per il gran pass che fece allora e oggi ricambia quella decisione con un incarico ben retribuito.

Ubaldo Scanagatta

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