01/01/2013 11:20 CEST - TENNIS E STORIA

Nemmeno la guerra può fermare la pallina (II)

TENNIS - Seconda parte dell'amarcord riguardante il tennis durante la II Guerra Mondiale, con le imprese di  Budge, passando per il 1941 di Perry e i grandi risultati nel 1945 di Riggs. Federico Romagnoli

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la statua dedicata a Fred Perry situata a Wimbledon (Photo by Gary M. Prior/Getty Images)
la statua dedicata a Fred Perry situata a Wimbledon (Photo by Gary M. Prior/Getty Images)

Riprendiamo il viaggio dove l'avevamo interrotto, addentrandoci nel cuore della Seconda Guerra Mondiale.

1940
Con l'Europa messa a ferro e fuoco dagli attacchi repentini del Reich, il tennis rimase cosa americana. Hans Nüsslein venne chiamato a servire l'esercito tedesco, così come il barone von Cramm (la cui carriera era comunque stata già ampiamente sabotata per tutt'altri, sciagurati motivi, come ben saprà chi conosce il personaggio), i pochi francesi professionisti (Cochet, Plaa, Ramillon) tornarono alla vita civile, quanto ai britannici, non avevano ormai più alcun nome di peso nella cerchia dei grandi giocatori, in quanto Fred Perry viveva ormai stabilmente negli USA e ne aveva acquisito la cittadinanza.

Nel 1940 non ci furono tournée, l'analisi riguarderà quindi soltanto la manciata di tornei significativi che si giocarono.
Il primo fu il Southeastern Pro di Miami, in febbraio, su terra: in tabellone, oltre ai dominanti Don Budge e Fred Perry, i veterani Bill Tilden, Karel Koželuh, Dick Skeen, Bruce Barnes e Vincent Richards (i primi due over-45, gli altri tre fra i 31 e i 37 anni). A completare, alcuni insegnanti di tennis e professionisti di calibro minore.
Come intuibile, non fu un torneo particolarmente interessante: Budge e Perry arrivarono in finale col pilota automatico, e Budge stese il rivale in tre set velocissimi.

Il 10 marzo si tenne un'esibizione a quattro uomini a New York, per raccogliere fondi in favore della Finlandia (che doveva in quel momento fronteggiare l'invasione dell'Unione Sovietica): l'evento va più che altro segnalato per il rientro di Vines nel circuito dopo qualche tempo di stop (ormai i suoi pensieri erano rivolti principalmente al golf, questa sarebbe stata la sua ultima stagione). Perry sconfisse Budge in finale.

Il primo grande torneo dell'anno fu il West Coast Pro di Los Angeles, su cemento outdoor, con un tabellone a sei uomini e un formato Round Robin (ogni giocatore dovette insomma affrontare cinque match). Giocarono gli stessi di New York (Budge, Perry, Vines, Tilden) più Keith Gledhill e soprattutto Lester Stoefen.
Vinse nuovamente Perry. L'inglese portò a casa quattro vittorie consecutive: in apertura contro un Tilden ancora miracoloso nonostante l'età (finì 7-5, 15-13), poi contro Vines e Budge (cedendo un set in tutto), e infine contro il misconosciuto Ben Gorchakoff, che aveva rimpiazzato l'infortunato Gledhill. Perse solo l'ultimo incontro, a vittoria ormai matematicamente ottenuta, contro Stoefen.
Fu proprio Stoefen a conquistare il premio per il secondo posto, con tanti ringraziamenti a Bill Tilden, che non pago della grande performance contro Perry sconfisse Don Budge 7-5, 7-5, sbalzandolo così sul gradino più basso del podio.

Budge vinse quindi il North and South Pro di Pinehurst su terra e un curioso esperimento di U.S. Open (con tabellone misto di Pro e dilettanti) tenutosi in West Virginia. I due titoli non sono comunque di particolare valore, in quanto vennero penalizzati da numerose defezioni, in particolare quella di Perry.

Il secondo e ultimo torneo del 1940 a cui si possa conferire lo status di Major fu lo US Pro di Chicago, in settembre. In un tabellone di oltre venti giocatori, Budge e Perry avanzarono molto velocemente in finale. Perry aveva vinto le ultime due finali in cui aveva fronteggiato Budge, ma questa volta si giocava su terra battuta, superficie su cui Budge non perdeva una partita dall'agosto del 1939. Non perse neanche quella, imponendosi 6-3, 5-7, 6-4, 6-3.

In ottobre si tenne infine il Pacific Coast Invitational di Los Angeles, vinto a sorpresa da Ben Gorchakoff su Perry, tuttavia la mancanza di Budge (messo k.o. dalla scarlattina) impedisce di considerare l'evento fra i pesi massimi del 1940.

Un'ipotetica classifica per il 1940: 1. Budge (US Pro e tre titoli minori), 2. Perry (West Coast Pro e un titolo minore), 3. Stoefen (runner-up al West Coast Pro), 4. Gorchakoff (l'unico a vincere un titolo oltre a Perry e Budge) .
Per i dilettanti: i migliori furono Don McNeill e Bobby Riggs, finalisti agli US Championships, che non ci sentiamo tuttavia di collocare oltre il numero 5 (il primo non diventò mai Pro).

1941
Tilden affrontò in tournée - come sempre su legno indoor - sia Budge (da gennaio a maggio), sia Perry (da giugno a settembre), perdendoci  rispettivamente 7 a 46 e 3 a 20 (n.b. il risultato contro Perry è parziale: il resoconto dell'ultimo mese di tournée è andato perduto). Considerando che nel 1941 Big Bill compiva 48 anni, non si poteva onestamente chiedergli di più. La folla era sempre schierata con lui, sistematicamente il più acclamato sia durante i match, sia al termine.

Gli eventi più importanti dell'anno furono i tornei che si tennero nel medesimo lasso di tempo. Perry vinse tutti i titoli fino ad aprile, in assenza di Budge. Il primo torneo con entrambi i contendenti si tenne alla fine di maggio: lo US Pro di Chicago, su terra.
Budge - campione in carica - non era probabilmente preparato per l'evento (nella pausa fra il tour con Tilden e il torneo in questione la sua vita privata fu fitta di impegni: prima una piccola operazione, poi il matrimonio) e perse in tre set netti contro il misconosciuto John Faunce (tennista di 26 anni che aveva comunque già sfiorato l'impresa nel loro unico precedente: supponiamo non dovesse stargli particolarmente simpatico).
Faunce si portò sino alle semifinali, dove perse onorevolmente contro Dick Skeen, quell'anno finalista in tutti i tornei a cui aveva partecipato, ma costantemente battuto da Perry. Che vinse anche questa volta: 6-4, 6-8, 6-2, 6-3.

Un altro evento molto importante fu il Forest Hills Pro, primi di giugno, Round Robin a quattro uomini. Benché non tutti gli storici siano favorevoli a riconoscergli lo status di Major, va comunque sottolineato che: 1. Budge, Perry e Skeen (quell'anno particolarmente competitivo) erano in bellone; 2. fu il primo torneo Pro su erba dal 1933 (almeno fra quelli più rilevanti). Finalmente i professionisti poterono tornare a esprimersi sulla superficie originaria del tennis.
A causa della pioggia incessante che aveva preceduto il torneo, le condizioni dei campi risultarono tuttavia precarie, inficiando secondo diversi commentatori la qualità del gioco. Sia come sia, Perry ne uscì trionfante, disintegrando Budge 6-4, 6-2, 6-3 in quello che fu il loro primo incontro su erba dal 1936, e questa volta non c'erano matrimoni a poter giustificare l'americano.

Nonostante le critiche dei giornalisti, il torneo fu un grande successo di pubblico, e una settimana dopo venne bissato da un'altra competizione su erba, questa volta a eliminazione diretta e con tabellone di trenta giocatori: l'Eastern Grass Court Pro di Rye. Skeen sconfisse Budge in semifinale, e trovò nuovamente Perry in finale. E nuovamente ci perse.
Per di più, e la cosa inorridirà non poco gli attuali fanatici che vogliono la discesa rete come unica dimostrazione di bel gioco, stando alle cronache Perry vinse rimanendo costantemente sulla linea di fondo, neutralizzando gli attacchi di Skeen a suon di passanti e sfinendo la sua pur valente volée.
Anche in questo caso non tutti gli storici riconoscono al torneo il peso di Major, tuttavia una cosa è certa: sommando gli eventi di Rye e Forest Hills, fanno sette match consecutivi - tutti al meglio dei cinque set - vinti da Perry sull'erba.

Un'ipotetica classifica per il 1941: 1. Perry (vinse tutti i tornei giocati), 2. Skeen (secondo in tutti i tornei giocati, tranne Forest Hills), 3. Budge (malino nei tornei, a parte il secondo posto di Forest Hills, ma forzato a saltarne alcuni a causa del lungo tour con Tilden nella prima parte della stagione), 4. Tilden (alcune sporadiche ma significative vittorie contro Budge e Perry in tournée).
Bobby Riggs vinse il torneo amatoriale americano. Ray Bowers gli attesta un primo posto pari merito con Perry, tuttavia nella mia modesta statura di semplice appassionato, mi consento di discordare: l'anno successivo il risultato del tour professionale a cinque uomini che lo vide protagonista insieme a Budge, fu inequivocabile. Budge 52 vittorie e 18 sconfitte, Riggs 36 per parte. Inoltre i principali avversari di Riggs nel circuito amatoriale erano stati Frank Kovacs (in seguito Pro e mai capace di vincere un Major) e Frank Parker (mai professionista): un po' poco in confronto agli avversari che dovette fronteggiare Perry per dominare il rispettivo circuito.
Per il 1941 non metterei Riggs oltre un pur onorevolissimo quarto posto, appena sopra agli ultimi scampoli di Bill Tilden, che l'anno successivo era in pratica semi-ritirato (non partecipò alle tournée né ai tornei maggiori, si limitò ai match di doppio).

1942
Nel 1942 Riggs, Kovacs, Wayne Sabin e Welby Van Horn diventarono Pro, portando finalmente nuova linfa nel circuito, che non riceveva new entries significative dallo scoppio della guerra.
I primi due partirono subito in tournée contro Budge, Perry e Stoefen. Perry (ormai a quota 33 candeline) si infortunò durante il tour e ne pagò lo scotto (si noti però che fino a prima dell'infortunio era in vantaggio su Riggs negli scontri diretti); Stoefen era in netto calo rispetto ai discreti risultati del 1939-40; Budge invece - grazie alla freschezza dei suoi 27 anni - resistette imponente all'assalto dei nuovi arrivati (reazione comunque ammirevole e per niente scontata, se si considera che veniva da una stagione per i suoi standard assai deludente).
Budge concluse il tour 52 a 18, Riggs 36 a 36, Kovacs 25 a 26, Perry 23 a 30, Stoefen 2 a 28.
Nel frattempo, in assenza dei nomi di cui sopra, Wayne Sabin vinse ciunque tornei su terra battuta, l'ormai trentasettenne Skeen confermò i bei risultati del 1941 e ne vinse due. Terminato il tour, Riggs si unì a Sabin e Skeen per il torneo di Pinehurst, nuovamente su terra. Sabin sconfisse entrambi gli avversari, accaparrandosi il sesto titolo.

L'unico evento con tutti i grandi al completo (tranne il dolorante Perry) fu lo US Pro, non più a Chicago su terra ma a Forest Hills su erba, dopo il successo dell'evento a quattro uomini della stagione precedente. Budge vinse senza alcun problema: rifilò un 6-2, 7-5, 6-3 a Sabin in semifinale e umiliò Riggs con un 6-2 periodico nel match decisivo.

Un'ipotetica classifica per il 1942: 1. Budge (tour dominato, US Pro vinto), 2. Riggs (miglior bilancio del tour dopo Budge, runner-up allo US Pro), 3. Sabin (dominante su terra in assenza di alcuni avversari-chiave, ha comunque battuto Riggs nell'unico scontro diretto), 4. Kovacs (bilancio quasi pari nel tour, semifinale US Pro), 5. Perry (fermato dall'infortunio, ma ancora competitivo), 6. Skeen (un paio di titoli minori su terra).
Ted Schroeder vinse gli US Championships, dominando un circuito amatoriale che era appena stato svuotato di tutti i suoi giocatori migliori: una settima posizione ci sembra più che adeguata alla sua dignitosa ma tutt'altro che impressionante impresa.

1943-1944
La guerra entra nella sua fare più drammatica, Budge, Kovacs, Skeen, Perry e Riggs prestano tutti servizio all'esercito americano e il circuito professionistico decade. Nel biennio in questione gli unici due tornei, entrambi su terra, saranno lo US Pro di Fort Knox (1943), vinto da Bruce Barnes, e il North and South Pro di Pinehurst vinto da Welby Van Horn: due titoli pressoché insignificanti, in assenza di tutti i nomi che stavano dominando prima che il gioco venisse bruscamente interrotto.
Nel circuito amatoriale - pure estremamente debilitato - gli US Championships vengono vinti da Joseph Hunt ('43) e Frank Parker ('44).
Nessuna classifica per questi due anni, non avrebbe alcun senso.

1945
Nella prima parte del 1945 Welby Van Horn vinse un altro paio di tornei (North and South Pro e U.S. Pro Clay), ma ancora senza i pesi massimi.
In primavera, mentre erano di istanza alle Hawaii, Riggs, Budge e Sabin giocarono, su una terra battuta a base di corallo, una serie di match insieme al dilettante Frank Parker. Riggs terminò con 3 vittorie e 2 sconfitte sia contro Parker, sia contro Budge, che vinse però 5 a 0 contro Parker.

Terminata la guerra, tutti i più grandi si ritrovarono a Los Angeles per i World's Hard Court Pro Championships (su cemento outdoor, come suggerito dal nome), il primo vero Major da tre anni a quella parte. L'evento fu un grande successo di pubblico, con gli spalti costantemente gremiti.
Riggs era a quel punto il giocatore dominante: con Budge che aveva ormai raggiunto i trent'anni, Bobby adottò una tecnica molto semplice. Un gioco difensivo che prolungasse lo scambio il più a lungo possibile. In realtà, visto il risultato della finale, un umiliante 6-3, 6-2, 6-0, viene da domandarsi se Budge abbia fatto in tempo a stancarsi.
Un'ipotetica classifica per il 1945: 1. Riggs (vincitore dell'unico Major, e avanti 4-2 su Budge negli scontri diretti), 2. Budge (finalista dell'unico Major), 3. Van Horn (vincitore di un paio di titoli minori).
Frank Parker vinse nuovamente gli US Championships fra i dilettanti, e viste le due vittorie contro Riggs alle Hawaii, pensiamo che tutto sommato possa meritare la quarta posizione (benché il cappotto subito contro Budge sia stato tutt'altro che onorevole).

L'anno successivo il circuito riprenderà la sua regolare attività, trovando in Riggs il suo dominatore per un paio d'anni, prima dell'arrivo della tempesta Jack Kramer. La nostra avventura sul tennis de guera giunge insomma al termine.

Federico Romagnoli

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