13/01/2013 11:31 CEST - AO 13 INTERVISTE

N. Djokovic - 12.01.2013

Traduzione di Tino Cianciotti

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D.: Cosa pensi del tuo primo turno? Sulla carta non sembra per nulla facile.
R.: Il tabellone va preso per quello che è. Ci si concentra su un turno per volta, su un avversario per volta. Giocherò il primo turno contro Mathieu, che è stato anche tra i primi 20 del ranking. Sa come giocare su un grande palcoscenico come questo e non lo sottovaluterò di certo. Sarò concentrato fin dall'inizio.

D.: Dopo la tua vittoria qui nel 2008 hai giocato tre edizioni in maniera consistente. Cosa è successo durante questi tre anni che ti ha consentito di vincere la Davis, giocare uno straordinario 2011 e rivestire il ruolo di miglior tennista del mondo?
R.: Ci sono stati alcuni momenti che definirei punti di svolta. Probabilmente Wimbledon 2010, è stato da quel torneo che ho iniziato a giocare in modo più costante. Nei primi mesi del 2010 ebbi tanti problemi di salute, non riuscii a fare granchè, persi fiducia in me stesso ma riuscii in qualche modo e venirne fuori. Poi il titolo in Davis arrivò al momento opportuno: quella vittoria, la sensazione di condivisione di uno dei maggiori titoli del nostro sport con la mia squadra, per il mio Paese e nel mio Paese fu una delle esperienze migliori che abbia vissuto su un campo da tennis. Da quel momento trassi poi la fiducia che mi aiutò a credere in me stesso e nelle mie possibilità. Poi iniziai alla grande il 2011 con il titolo in Australia che mi aiutò a fare bene nel resto della stagione.

D.: Cosa pensi dell'assenza di Rafa? Mancherà qualcosa al torneo? Considerando il match-maratona che giocaste lo scorso anno, la sua assenza ti solleva?
R.: L'assenza di Rafa è certamente una grossa perdita per il torneo, per il tennis e per lo sport in generale. Sono ormai 7 mesi che non gioca. Lo conosco bene, ha solo un anno più di me e so che è un gran combattente. Non molla mai. Ama questo sport e sono sicuro che, se avesse sentito di poter partecipare a questo torneo, ci sarebbe stato. Ma qui le condizioni possono essere molto dure e credo abbia ritenuto di avere bisogno di tempo per recuperare. Gli auguro di farlo presto.

D.: Sei notoriamente uno dei tennisti che impiega più tempo della media per giocare tra un punto e l'altro. Cosa pensi del fatto che, a questo proposito, l'ATP si appresti a fare in modo che le regole vangano rispettate?
R.: Credo che io e Rafa siamo i due tennisti maggiormente a rischio sanzioni per violazione dei tempi tra un punto e l'altro. Ma non posso lamentarmi, queste sono le regole e se l'arbitro dovesse minacciare di sanzionarmi mi ci atterrei.

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