16/01/2013 01:22 CEST - Australian Open donne

Wozniacki rimonta. Date sempreverde, bene Vika

TENNIS - Wozniacki rimonta una partita che pareva compromessa con la Lisicki. Kimiko Date, 43 anni, lascia solo due game a Nadia Petrova. Bene Azarenka. Serena infortunata ma non cede un game.

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Australian Open 2013, Vika Azarenka
Australian Open 2013, Vika Azarenka

Wozniacki - Lisicki 26 63 63

Pericolo scampato per Caroline Wozniacki. L'ex numero uno del mondo è sopravvissuta al primo turno forse più proibitivo dell'intero programma femminile opposta a Sabine Lisicki, attuale numero 36 del mondo ma con un passato da top ten. Tra l'altro, l'ultima volta che le due si erano affrontate era stato proprio in uno Slam, a Wimbledon, con la tedesca vincitrice in due set.

Un copione che, visto il primo parziale, sembrava destinato a ripetersi. Entrate entrambe in campo di bianco-giallo vestite, con tanto di visiera al capo, si faticava a riconoscerle. Un dubbio che lasciava spazio alla certezza una volta che le due giocatrici entravano in azione. Potente ed impaziente la tedesca che sin dalle prime battute dimostrava di avere un solo ed unico piano di gioco: la ricerca spasmodica del vincente, costi quel che costi. A tutto braccio e con poco margine di errore. Le andava bene nella prima mezz'ora di partita, colpa anche di una Wozniacki lenta a scattare dai blocchi di partenza. Le sofferenze maggiori la danese le palesava soprattutto al servizio, dove era sempre sotto pressione sulle risposte profonde ed aggressive della tedesca col dritto. Nel 6-2 maturato a fine primo set pesavano proprio i tre break subiti dalla Wozniacki al cospetto di una Lisicki brava ad imporre il suo ritmo allo scambio, sempre al di sotto dei cinque, sei colpi.

Il primo segnale positivo da parte di Caroline arrivava nel primo game del secondo set, quando conservava la battuta senza concedere palle break. Non è tutto. La tedesca metteva in fila quattro errori uno dietro l'altro regalando il break alla danese, che si portava avanti 3-0. Piano piano la partita iniziava ad incanalarsi sui binari preferiti dalla Wozniacki, brava a rimediare anche al suo unico momento di sbandamento arrivato sul 4-0 pesante in suo favore. Qui un paio di doppi falli regalavano una piccola speranza alla giocatrice tedesca, riportatasi prima sul 4-2 e poi sul 5-3. Una situazione di punteggio pericolosa dalla quale la Wozniacki si salvava anche con un po' di fortuna, merito della Lisicki che mancava quattro palle break, di cui un paio davvero clamorose sbagliate a campo aperto. Alla fine la Wozniacki chiudeva 6-3 alla terza occasione utile.

Verdetto rimandato al terzo set, dunque. Quel rovescio, più volte punzecchiato dalla Wozniacki a partire dal secondo set, regalava subito il break alla Lisicki che si portava sul 3-0. Erano gli ultimi game raccolti dalla tedesca, che inspiegabilmente soffriva di un blackout improvviso cedendo gli ultimi sei giochi della partita. Incredibile la combinazione di vincenti/gratuiti con cui si chiudeva la partita: 20 Wozniacki (12 vincenti, 8 errori), 102 Lisicki (45 vincenti, 57 errori).

Ad attendere adesso la Wozniacki, il cui cammino verso i quarti appare decisamente più agevole in seguito alla sconfitta di Sara Errani, la 16enne Donna Vekic che ha lasciato tre game a Andrea Hlavackova.


(Stefano Pentagallo)

Serena - Gallovits 60 60

La notizia non è il risultato, maturato in 54', quanto le condizioni della caviglia di Serena, che sul 4-0 del primo set e ha avuto un lungo trattamento per la fasciatura della caviglia destra. "Mi fa ancora male" ha detto Serena, "dovrò riparlare col medico ma la mia partecipazione al torneo non è in dubbio. Sono viva, respiro, il mio cuore batte: giovedì giocherò. Nelle prossime ore deciderò se sottopormi a un esame ai raggi X".

"Quando sono caduta" ha aggiunto, "sono andata un po' nel panico perché l'anno scorso mi era accaduto un infortunio simile".

Date - Petrova 62 60

Incredibile Kimiko Date che a 43 anni lascia solo due game alla Petrova, reduce dalla miglior stagione della sua carriera. Il pubblico sui nuovi spalti costruiti sul campo ha sostenuto la veterana giapponese a gran voce per tutto il match. La Date al secondo turno affronterà l'israeliana Peer.

E' diventata così la più anziana giocatrice a vincere una partita nel singolare femminile agli Australian Open. Superato così il precedente primato che apparteneva a Virginia Wade che passò un turno nel 1985 a 40 anni e 138 giorni.

Date non vinceva un match agli Australian Open dal 1996. Per avere un'idea, Laura Robson aveva un anno e Ashleigh Barty non era nemmeno nata.


(1) Azarenka b. Niculescu 61 64
Ha fatto quel che doveva fare: irritarla, indispettirla, farle giocare un tennis a cui non è abituata. E' riuscita addirittura a spaventarla, perché chissà come sarebbe finito il secondo set, se sul 3-0 15-40 avesse sfruttato una delle due palle break per andare 4-0. Monica Niculescu non poteva certo sperare di fare lo sgambetto reale alla numero 1 del mondo e campionessa uscente, troppe categorie di differenza e precedenti schiaccianti (in quattro partite 1 set vinto su 8) parlavano chiaro. Ma è uscita comunque a testa alta dalla Rod Laver Arena, dopo aver proposto il suo personalissimo gioco di dritti quasi rigorosamente in chop e accelerazioni improvvise (ricorda in questo Dolgopolov), difese strenue miste a discese a rete in controtempo.

Da parte sua Vika è sembrata ancora in rodaggio (ma probabilmente è meglio un primo turno comodo ma fastidioso, piuttosto che l'esecuzione in 40 minuti): nel primo set è stata tiranna in risposta (un solo 15 perso in tutto il set) ma balbettante al servizio (palla break salvata nel terzo gioco, break subito nel quinto), mentre nel secondo ha perso nella prima metà di parziale completamente le distanze dalla palla, finendo per commettere gratuiti su gratuiti.

A ridarle fiducia il quinto gioco dove, salvate le fatidiche due palle dello 0-4 nel game precedente, la numero 1 ha ringraziato la Niculescu per due doppi falli consecutivi (uno sulla palla game, uno per la palla break) e ha poi, alla seconda chance, chiuso con una grande risposta. Sanato lo svantaggio, l'esito della finale è tornato ad essere scontato. Ma il match è rimasto gradevole fino alla fine, tanto che gli ultimi punti sono stati tutti spettacolari, soprattutto quello per il 15-30, dove la Niculescu ha prima fatto umile tergicristallo recuperando palle impossibili per poi sparare un impressionante rovescio lungolinea.

(Riccardo Nuziale)

Robson b Oudin 62 63

Per la prima volta in carriera, Laura Robson supera un turno agli Australian Open. La speranza britannica ha eliminato la ormai ex speranza Usa Melanie Oudin 62 63 grazie a 11 ace e 28 vincenti. Ora per la britannica un secondo turno di ben altro peso contro Petra Kvitova.

Il pubblico del campo 3, quasi tutto per Robson, si diverte. Il primo set fila via abbastanza facile per la britannica che chiude il parziale con il suo settimo ace. Qualche problema in più nel secondo, già dal quarto game quando si ritrova indietro 15-30 al servizio ma si salva con un poderoso vincente di rovescio che lascia ferma Oudin e tiene la battuta spinta da una volée profonda quanto difficile da controllare per la sua avversaria. Robson breaka nel quinto game, ma due doppi falli le costano il controbreak nel successivo. Il servizio di Oudin però è troppo fragile e Robson allunga sul 5-3. L'americana serve per rimanere nel match ma non riesce ad allungarlo ancora. Robson spedisce lunga una risposta al primo match point, ma l'ultimo errore è di Oudin, che chiude con un dritto lungo.

Judy Murray, capitano di Fed Cup presente sulle tribune, ha spiegato alla BBC che Robson si è allenata lo scorso inverno alla Chris Evert Academy a Boca Raton.

Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno

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