15/01/2013 23:15 CEST - INTERVISTE

A. Murray - 15.01.2013

Traduzione di Massimiliano Di Russo

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Sei stato davvero impressionante sin dalle prime battute. E’ il tuo stesso pensiero?
Sì, è stato un buon inizio. Le condizioni sono state molto diverse rispetto agli ultimi quattro, cinque giorni. I rimbalzi erano molto più alti, c’era maggiore incertezza.

Che ne pensi dei tifosi che ti hanno supportato con dei cori?
Penso sia lo stesso gruppo di ragazzi che arrivano ogni anno.  Sono venuti  a sostenermi, lo fanno da quattro o cinque anni. Cerchiamo di procurargli i biglietti quando possiamo. Cantano canzoni molto divertenti anche se non ne hanno realizzate molte nuove, colgo l’occasione per sfidarli a farlo.

Sono australiani?
Sì.

Fisicamente ti trovi dove vorresti essere? Sembra che la tua camicia sia più “piena”, forse anche più dell’anno scorso.
La maggior parte del peso che ho messo su è nelle gambe, la verità è che la maglietta che indosso è più stretta e mi fa sembrare più sviluppato nella metà superiore del corpo.

E’ difficile per te sapere che tutti stanno pensando all’ultimo Slam che hai giocato quando la tua necessità è quella di guardare avanti?
No, non è una brutta cosa. Spesso mi è capitato di ripensare a tornei importanti nei quali ho perso in semifinale o in finale. E’ bello ricordare di aver vinto uno Slam. Personalmente mi sono concentrato su questo evento e mi sono allenato duramente per essere pronto. Quindi, se tutti gli altri stanno pensando a quanto accaduto agli Us Open per me non fa alcuna differenza.

Probabilmente giovedì si raggiungeranno i 39 gradi di temperatura. Ti preoccupa conoscere il programma e sapere a che ora giocherai?
Ovviamente è preferibile giocare quando c’è un po’ d’ombra. Metà del tabellone si troverà nella stessa situazione, sia che si giochi alle 11 o di sera, in  condizioni climatiche migliori. L’importante è farsi trovare pronti.

Oggi Brad Drewett, presidente dell’ATP, si è dimesso dall’incarico (dopo che gli è stata diagnosticata la SLA, n.d.r.). Hai un messaggio per lui?
Ho trascorso molto tempo con lui da quando sono entrato nel Tour. Diversi incontri pubblici ma anche chiacchierate private. E’ una notizia sconvolgente. Ha fatto un ottimo lavoro circa l’organizzazione dei tornei, ha avuto un grande impatto sul nostro sport. Quindi sì, è un vero peccato che sia accaduta una cosa del genere.

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