Heather Watson - 15.1.2013

TENNIS - Australian Open 2013. Traduzione di Alessandro Mastroluca

Deve essere meraviglioso vincere così.
Sì. E' stata dura, non ho iniziato bene. Non riuscivo a gestirmi bene col vento, credo, il servizio non entrava. Non volevo nemmeno colpire troppo forte perché ero convinta che avrei sbagliato. E poi nel secondo ho iniziato a pensare: ok, stai lì, lotta. Era 5-4, ho avuto uno o due set point, ed ero esausta, credo perché la partita è stata comunque tesa e ho messo in campo tutte le mie energie. Non mi sono sentita così stanca in tutta la partita come in quel game. Siamo andate al tiebreak e non l'ho giocata bene. Sotto 6-3. Co ho pensato. Sai cosa? Lei vuole vincerlo, ma io non glielo regalo. Ho provato ad arrivare si ogni palla, a rigiocare tutto e all'improvvisoavevo un set point. Sono riuscita a chiudere il set. Il pubblico è stato incredibile, mi ha aiutato tantissimo. Nel terzo avevo i crampi di nuovo e allora ho iniziato a cercare il vincente subito. Non capisco però perché non ho giocato così dall'inizio.

Cosa ricordi del match con Radwanska a Wimbledon?
E' molto diversa dalle altre giocatrici. E' molto solida, ha una grande sensibilità, sarà un altro match molto impegnativo fisicamente. L'ho già affrontata, ma la prima volta sono entrata in campo e sparavo tutto, non sapevo cosa fare. E ho spinto troppo. Stavolta sono una giocatrice diversa, userò un approccio diverso

Hai avuto alti e bassi, naturalmente, in carriera. Quella partita è stata una delle esperienze più dolorose?
A Wimbledon con Radwanska?

Sì.
Mi ha ucciso. Ero scioccata. Giocavo in casa, davanti a tutti, e mi ha cancellata dal campo, Sì, non è stata una grande esperienza.