18/01/2013 12:33 CEST - Australian Open outsider

Almagro spegne il sogno di Janowicz, Savinykh illude

TENNIS - Lo spagnolo solidissimo al servizio si impone in tre set su Janowicz e prepara la sfida a Tipsarevic. Da Melbourne Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno

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Jerzy Janowicz
Jerzy Janowicz

Almagro - Janowicz 76(3) 76(4) 61

Finisce l’avventura del polacco Janowicz che si scontra contro lo scoglio di un Almagro troppo solido e maturo per la giovane star dell’est.
Jurek regge due set con un Almagro impeccabile al servizio. Lo spagnolo non ha concesso neanche una palla break in tutto l’incontro ed ha lasciato più di due punti sul proprio servizio in pochissimi game. La differenza la fanno i punti vinti con la seconda palla. Infatti se entrambi sono estremamente solidi con la prima (16 ace a 11 per Almagro con punte di 215Km/h e 219km/h rispettivamente e 85% di punti vinti con la prima per lui contro gli 83% del polacco) sulla seconda palla Janowicz ha vinto solo il 41% dei punti mentre Almagro ha realizzato un importante 76% (complice anche l’insufficienza alla risposta di Janowicz).
Almagro ha giocato una partita egregia, senza concedere nulla e senza alcun passaggio a vuoto. Ha giocato sempre aggressivo, contenendo l’esplosività del polacco ed aspettando l’occasione giusta per piazzare la zampata.
Venendo alla cronaca l’unico sussulto del primo set viene nel dodicesimo gioco quando Janowicz concede le uniche palle break del set, che sono pure set point (tre consecutive) in un game in cui non entra la prima. Il polacco è disturbato dal vento e da una vescica alla mano destra, forse residuo della battaglia con Devvarman, le annulla con coraggio ma nel tie break è costretto a subire due minibreak che gli costano la frazione.
I giornalisti polacchi sugli spalti fremono. Loro puntano molto sul personaggio Janowicz che in patria è molto popolare al contrario della più famosa ma meno apprezzata Radwanska. Fanno notare come la Radwanska sia sempre poco disponibile con loro, non abbia digerito bene le critiche piovutele addosso per la debacle olimpica. Janowicz invece pare sia sempre molto disponibile ed aperto e che il pubblico nazionale lo apprezzi molto. Ed allora la stampa punta fortemente sul suo personaggio, sfruttando l’analogia con Safin, per venderlo agli appassionati.
“Sai perchè Janowicz può battere i più forti?” ci dice un giornalista di Varsavia prima del match.
“Perchè non sa neanche lui come gioca. I giocatori di punta hanno tutti un ritmo preciso ed hanno bisogno di giocare su quel ritmo. Jurek non ti da nessun ritmo, cambia continuamente, e non da punti di riferimento.” Forse un po’ troppo per un giovane che deve ancora entrare nei top 20 ma è vero che gli appassionati, polacchi e non, si stanno legando molto al diversamente Safin.
Il secondo set sembra una fotocopia del primo. Si va al 6-5 janowicz con Almagro al servizio senza break e senza palle break. Prima del dodicesimo gioco Jerzy chiede l’intervento del fisioterapista per le vesciche alla mano ma Almagro non si scompone e allunga al tie break dove si impone per sette punti a quattro concedendo pochissimo sul proprio servizio. La partita finisce lì. Janowicz annulla quattro palle break nel secondo gioco del terzo set per portarsi uno pari ma poi subisce 5 giochi consecutivi cedendo le armi ad unb avversario al momento ancora troppo forte. L’incontro termina 76(3) 76(4) 61 in due ore e 5 minuti.
Questo Almagro è da considerarsi favorito nell’incontro con Tipsarevic, soprattutto se si considera che il serbo ha dovuto lottare cinque set sia per superare Lacko sia per avere ragione di Benneteau.

In conferenza stampa Janowicz si presenta con un'espressione crucciata, come è giusto che sia per un giocatore che queste partite aspira a vincerle. Oltre all'espressione crucciata però il polacco mostra anche una vescica alla mano destra che sembra quasi una ferita. "Non potevo fare il mio gioco oggi. Mi è venuta durante il match con Devvarman e oggi mi faceva male sempre. Sanguinava, non riuscivo a spingere con i colpi da fondo e sono arrabbiato perchè non me la sono potuta giocare."

Il polacco non sapeva di esser stato multato di 2500 dollari per l'episodio con Devvarman: "Perchè? Non ho detto niente di male contro nessuno. Se mi multano perchè urlo non so se è giusto." Potrà consolarsi con la consapevolezza che il suo scoppio di ira ha fatto un milione di contatti su youtube. Dopo le domande in inglese Jerzy si perde in una polemica con la stampa polacca sull'opportunità o meno di cambiare coach dopo quattro anni. "È come un matrimonio, non è perfetto ma ci troviamo bene insieme. Discutiamo ma è meglio discutere ed evolvere piuttoscto che lasciare tutto com'è." Alla domanda se volesse cambiare qualcosa nel suo gioco risponde stizzito: "Vorrei cambiare la mano (riferito alla vescica) non il gioco."

Per il resto della stagione ha in programma la Davis e due appuntamenti indoor, Rotterdam e Marsiglia. Gli avversari sono avvisati.

(Daniele Malafarina)

Ascolta l'audio dell'intervista a Janowicz

Ascolta l'audio della conferenza stampa di Almagro

Flipkens b Savinykh 62 46 63

Flipkens, dopo il ritiro delle sue ingombranti connazionali, ha trovato nelle ultime settimane, il tennis migliore della sua carriera. ha vinto un torneo ed ha raggiunto il terzo turno qui con una vittoria molto convincente sulla Zakopalova. Di fronte oggi aveva la sorpresa russa Valeria Savinykh, ventunenne siberiana che si allena in Polonia.
La russa, alla sua prima partecipazione al tabellone principale di uno slam viene dalle qualificazioni e soprattutto da una vittoria convincente sulla Cibulkova e non ha nulla da perdere. Il primo set è però della belga che riesce a confondere la siberiana con un gioco fatto di variazioni e improvvise discese a rete mentre Valeria, forse un po’ contratta, non riesce a prendere il comando dello scambio da fondocampo. Nel secondo set la russa si scioglie. Sorride di più anche alle occasioni mancate e lascia andare il braccio con maggiore scioltezza e prende il comando delle operazioni. Dopo uno scambio di break nei primi due giochi un break al quinto gioco le da il vantaggio decisivo per chiudere il parziale in suo favore in 55 minuti.
Nel terzo set le due giocatrici tengono il servizio fino al sesto gioco quando la Savinykh gioca un game disastroso cedendo la battuta a zero. C’è vento ed il sole è calato e sul campo tre fa freddo. Le condizioni però sono uguali per tutti, solo l’esperienza è diversa. La Flipkens però non riesce a capitalizzare, Valeria tiene duro ed un dritto lungo della belga la rimette in partita.
Nell’ottavo game il vento le porta fuori un rovescio lasciando alla belga due palle break. La Flipkens sfrutta la prima con un pallonetto e qualche lacrima si affaccia sul viso della russa. Poco dopo la Flipkens tiene il servizio chiudendo il match 62 46 63 in due ore e tre minuti e crolla a terra per la gioia mentre la Savinykh abbandona il campo in lacrime.

(Daniele Malafarina)

J. Tipsarevic b. J. Benneteau 3-6 6-4 2-6 6-4 6-3

Maratona tra Tipsarevic e Benneteau nella Margaret Court Arena, con il serbo che la spunta dopo essere stato sotto di due set ad uno. Si tratta del terzo incontro tra i due, bilancio dei precedenti in equilibrio sull’1-1, che vale l’ingresso al quarto turno e la possibilità di sfidare il vincente tra la rivelazione polacca Jerzy Janowicz e Nico Almagro.

Janko Tipsarevic arriva a questo incontro forte di sei vittorie consecutive, frutto della vittoria a Chennai e dei primi due turni dello Slam australiano. Benneteau ha collezionato una semifinale a Sydney e un uscita al primo turno a Brisbane.

Il match si infiamma nel quarto gioco del primo set quando Benneteau ottiene il break che gli vale il 6-4 del primo parziale. Il secondo set segue l’ordine dei servizi fino al 5-4 in favore Tipsarevic, quando il serbo strappa il servizio all’avversario grazie ad un bel passante di rovescio, pareggiando il conto dei set.

Sebbene Tipsarevic sia in rimonta è Benneteau a giocare meglio. Nel terzo set il francese brekka due volte, nel quinto e settimo gioco tornando in vantaggio per due a uno. A questo punto si potrebbe pensare che il numero due serbo possa accusare un po’ di stanchezza dopo i cinque set del secondo turno con Lacko ma non è così: vince il quarto ottenendo il break ancora sul 5-4 e vola subito 3-0 nel quinto, prima  nel quinto di chiudere con il punteggio di 6-3 in 3 ore e 29 minuti.

(Angelo Lo Conte)

Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno

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