19/01/2013 10:01 CEST - AUSTRALIAN OPEN ITALIANI

Vinci fuori. Grande Seppi: è top20. Ora Chardy

TENNIS - Roberta VInci esce con qualche rimpianto al terzo turno degli Australian Open. La tarantina cede 46 76 64 contro la russa Elena Vesnina. Ha avuto chance per chiudere sul 5-4 del secondo set. Seppi rimonta Cilic 67 63 26 64 62. Vince gli ultimi sei game di fila e si assicura l'ingresso in top-20. Da Melbourne Angelo Lo Conte e Roberto Salerno

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Australian Open 2013, Roberta Vinci
Australian Open 2013, Roberta Vinci

Seppi b Cilic 67 63 26 64 62

Un italiano torna negli ottavi degli Australian Open dopo 17 anni. L'ultimo era stato Renzo Furlan nel 1996 (perse da Enqvist). Seppi ora avrà Chardy, che ha sconfitto a sorpresa in cinque set Juan Martin Del Potro. Tra i due non ci sono precedenti.

Ci sarà tempo per discutere del black out del primo set e di quella scriteriata discesa a rete che sul 54 30-40 è costato il prolungamento ad un tiebreak giocato malissimo o di quel terzo set praticamente buttato al vento – è proprio il caso di dire – o di un infinito numero di palle break mancate (alla fine la percentuale sarà sopra al 50% perché aggiustata da un grande quinto set). Di quell'atteggiamento indolente, a volte addirittura remissivo avuto per larghi tratti della partita  o di uno spettacolo non particolarmente sopraffino. Ora, a 5 minuti di una vittoria strepitosa che lo proietta 16 anni dopo Furlan negli ottavi dell'Australian open è il momento di esultare. Andreas Seppi ce l'ha fatto a conquistare il suo primo pezzo di Graal. Aveva detto che l'obiettivo era migliorare i risultati negli slam e se il buongiorno si vede dal mattino ci sarà modo di far dimenticare agli scettici i risolini di sufficienza mostrati quando il biondo altoatesino aveva deciso di rinunciare alla Davis perché “vorrei provare a migliorare la mia classifica”. E adesso è migliorata, eccome se è migliorata. Dalle 17.25 ora di Melbourne Andreas Seppi è uno dei migliori 20 giocatori del mondo. Ha battuto un Marin Cilic forse non all'altezza di quello che era stato eliminato da Murray in semifinale tre anni fa e che era sempre arrivato almeno agli ottavi qui, down under, ma pur sempre il numero 12 del mondo.

La partita era cominciata con i giocatori disturbati da un vento magari non fortissimo ma estremamente fastidioso ed entrambi i giocatori ne risentivano sul proprio servizio. Dopo l'1-1 infatti tre break consecutivi portavano Seppi sul 3-2 e servizio e sembrava che l'italiano fosse in grado di controllare meglio le condizioni esterne. Questo almeno fino al già accennato 5-4 30 pari, momento in cui prima l'altoatesino steccava un palla per via del vento e poi si produceva in un discesa verso la rete decisamente frettolosa. Cilic ringraziava per l'omaggio e lo capitalizzava in un tiebreak dal quale usciva facilmente vittorioso al cospetto di un Seppi così stordito da prolungare la rotta fino al primo gioco del secondo set. Ma il nuovo Seppi non è uno che si abbatte così facilmente. Rimesso a posto i nervi ha ricominciato a macinare gioco fino ad ottenere un parziale di  quattro giochi consecutivi. A questo punto solo nel game in cui serviva per chiudere il set doveva rivedere i fantasmi. Metteva solo una prima, portava Cilic fino ad una pericolosissima palla break, ma salvata quella - grazie alla compartecipazione del croato che mandava in corridoio un rovescio non impossibile – chiudeva finalmente il set. Forse l'intensificarsi del vento, forse un inconscio rilassamento improvvisamente l'altoatesino andava fuori dal match. Il croato non faceva nulla di eccezionale ma riusciva a mettere insieme una serie di 4 giochi di fila e si portava sul 2-1. Era all'inizio del quarto che cominciava la vera battaglia. Seppi calava la visiera del cappellino, lo stringeva sempre di più sulla testa e realizzava immediatamente il break ancora una volta aiutato da uno scriteriato croato, capace di commettere doppio fallo sulla palla break. La partita adesso diventava una bagarre e nel game successivo un altro dritto scappato via a Seppi riportava in parità Cilic. I due tenevano il servizio fino al 4 pari in un clima sempre crescente di tensione ma quando Cilic andava a servire per il nono game Seppi con un fantastico dritto conquistava due palle break. Il croato salvava il primo con il servizio e sul secondo a Seppi non riusciva la replica del dritto precedente. Ch einvece gli riusciva in modo implacabile sul punto successivo. Altra palla break e stavolta Cilic, pressato da una serie di colpi centrali di Seppi, sparacchiava un dritto in rete. Era il break che portava Seppi a servire per il quarto set. Splendido gioco di servizio dell'atoatesino che in sequenza tirava fuori dal cilindro una palla corta, un passante folgorante e una gran prima. Gioco a zero e 2 set pari.
All'inizio del quinto, di nuovo Seppi sembrava rilassarsi. Giocava male il game sul servizio di Cilic e sul proprio andava sotto 15-40. Salvava la prima palla break col servizio ma sulla seconda metteva un dritto in mezzo alla rete. E qui, quando sembrava che la rimonta dovesse concludersi, Seppi ha annichilito il povero Cilic al quale non restava che aggrapparsi al servizio. Se si entrava nello scambio non c'era più storia, stava troppo meglio l'italiano, più in palla fisicamente e di conseguenza più lucido tatticamente. L'italiano conquistava una prima palla break che sprecava con un errore di rovescio ma la seconda era quella buona: buona resistenza su un accennato tentativo di forcing di Cilic e palla lunga del croato. A questo punto la partita era praticamente finita, Seppi riusciva a ribrekkare l'avversario e a chiudere senza troppi affanni al turno successivo con una prima che Cilic non riusciva a rimandare di là.
Secondo ottavo di finale di uno Slam per Andreas e considerato il clamoroso risultato di Chardy potrebbe non essere finita qui....

(Roberto Salerno)

Ascolta l'intervista a Seppi in inglese con domanda di Gianni Clerici

Seppi: "Questa vittoria mi da fiducia per la Coppa Davis"

Ascolta l'intervista a Cilic

Vesnina b Vinci 46 76 64

Roberta Vinci è l’ultima italiana ad abbandonare il tabellone femminile degli Australian Open dopo la sconfitta al terzo turno contro la russa Elena Vesnina. E’ davvero un peccato per Roberta che per oltre un set e mezzo ha dominato una avversaria non facile, con la quale aveva perso tre volte su quattro.

Il match, programmato sulla Margaret Court Arena, è condizionato da un forte vento laterale. Roberta lo inizia in modo molto intelligente, variando il gioco e cercando di muovere il più possibile la ragazzona russa che appare tutto fuorché mobile. Il back di rovescio della Vinci è un’arma importantissima che la russa soffre oltremodo: la ragazza di Sochi è costretta ad abbassarsi costantemente per colpire dal lato di rovescio, difettando spesso in precisione. Dopo un inizio caratterizzato da subitaneo break e contro-break, Roberta va in leggera difficoltà nel settimo gioco dove si ritrova sotto 0-30. E’ in questo momento che in tribuna il maestro Gianni Clerici invita l’italiana a soluzioni più aggressive: la Vinci sembra ascoltarlo e infila quattro punti di fila, tenendo un turno di servizio importantissimo. Sul punteggio di 5-4 Roberta aumenta la profondità dei colpi e mette in crisi la russa che, con un doppio fallo e un dritto scentrato, butta via il primo set.

In avvio di secondo parziale la Vesnina trova subito il break di vantaggio, facilitata da un passaggio a vuoto di Roberta che gioca piatto sul diritto della russa. Ad ogni modo la Vinci sembra tutt’altro che in difficoltà: recupera il break nel sesto gioco, impatta sul 4-4 e nel nono game mette in terribile difficoltà la ventiseienne russa procurandosi un match-point prontamente annullato con il rovescio. Si va quindi al tie-break dove Roberta perde aggressività, concede il mini-break con un doppio fallo e, complice un nastro sfortunatissimo, cede il parziale allungando la partita al terzo set.

Prima del parziale decisivo le due giocatrici prendono una lunga pausa che viene utilizzata dal pubblico della Margaret Court Arena per cercare di imbastire una “ola” che non riuscirà mai. Al ritorno in campo la Vesnina appare rinfrancata e sicura, mentre Roberta da l’impressione di non essersi buttata alle spalle la delusione per le occasioni mancate nel secondo set. Il subitaneo break della Vesnina, prontamente recuperato dalla Vinci, è la prima avvisaglia che l’inerzia del match è girata: Roberta diventa  timida, non affonda il dritto quando dovrebbe e sul punteggio di 5-4 30-0 spegne la luce, perde quattro punti consecutivi, e saluta l’edizione 2013 degli Australian Open con molti rimpianti.

In conferenza stampa la tarantina è apparsa delusa, ha dato credito all’avversaria ma anche recriminato un po’ di sfortuna e ammesso la reiterata timidezza con il dritto che le ha impedito di essere incisiva nei momenti importanti del match. Roberta adesso si concentrerà sul torneo di doppio, poi andrà a Parigi e quindi a Rimini per la Federation Cup.

(Angelo Lo Conte)

Ascolta l'audio dell'intervista della Vinci

 

 

Da Melbourne Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno

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