20/01/2013 19:10 CEST - AO 13 INTERVISTE

N. Djokovic - 20.01.2013

Traduzione di Giulia Vai

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Q. Hai giocato delle partite molto intense, qui in modo particolare. Dove collochi questa, e quanto sei felice di esserne uscito vivo?
NOVAK DJOKOVIC: Sicuramente in alto. Una delle partite più lunghe, più interessanti e più eccitanti. Stan ha avuto molte occasioni di vincere, ha iniziato meglio il match e ha avuto molte palle break nel terzo, era avanti di un break ed era il più aggressivo. Bisogna riconoscere che avrebbe meritato di vincere anche lui, è un peccato che uno dei due abbia dovuto perdere. Ma sono così entusiasta di essere riuscito a lottare ancora una volta fino all’ultimo. Non ho sicuramente giocato al meglio, non mi sentivo bene in campo per quel che riguarda il ritmo e per come colpivo la palla. Ma merito a lui per avermi fatto correre per tutto il campo. Non mi ha mai dato la stessa palla due volte, era aggressivo di diritto e di rovescio e non capivo mai cosa sarebbe successo il punto successivo. Quindi sono molto contento.

Q. Hai cambiato le scarpe dopo il primo set. Pensi sia cambiato qualcosa?
NOVAK DJOKOVIC: Continuavo a scivolare durante il primo set e l’inizio del secondo. Non so come mai. Devo essere onesto non so perché e non è per quello ma pian piano ho iniziato a essere più concentrato ed è andata meglio. E anche quando ero 61, 52 sotto, credevo di poter riprendermi da un deficit di due set perché ero già stato in quelle situazioni, non c’era dubbio che per un’ora e mezza però sono stato surclassato nel gioco da Stan. In questi casi, quando non riesci a giocare bene, stai lì, lotti e speri che la situazione migliori.

Q. Quanto pensi che ti abbia aiutato il fatto di aver vinto match simili negli ultimi anni?
NOVAK DJOKOVIC: Ti aiuta mentalmente soprattutto perché a livello fisico è stata una partita estremamente dura per entrambi. Ovviamente ci siamo spinti reciprocamente al limite. Ma alla fine queste partite, dopo 5 ore, aiutano la tua fiducia. Sono questi i match per cui ci si allena e si spera di giocare. È incredibile.

Q. Puoi descrivere l’emozione che hai provato quando ti sei strappato la maglietta alla fine?
NOVAK DJOKOVIC: Ho avuto un flashback della finale del 2012. Erano forse 45 minuti in meno di un anno fa, ma comunque era ugualmente entusiasmante. Penso che la partita sia piaciuta a tutti. Ho cercato di fare del mio meglio, godermi il momento presente. Non potevo chiedere di più, e poi chiudere con quel punto sul match point. Incredibile.

Q. Hai sempre pensato che Stan avesse queste qualità?
NOVAK DJOKOVIC: L’ho sempre saputo. Può battere i migliori al mondo e l’ha dimostrato in molte occasioni su diverse superfici. È da un po’ che gioca, usa la potenza con il servizio, si muove bene sul campo e legge la partita. Oggi per esempio ha usato un’ottima tattica: non mi dava ritmo per entrare nel match. Era lui che comandava. Poi sono riuscito a cambiare la situazione.

Q. Sei più stanco ora o l’anno scorso dopo la finale?
NOVAK DJOKOVIC: L’anno scorso dopo la fine del torneo ero veramente esausto. Sicuramente stasera non sono molto fresco, è normale dopo 5 ore ma ho già affrontato queste situazioni. Mi ricordo di recente, 4 mesi fa quando ho vinto contro Murray nelle semi dopo 5 ore, e poi contro Rafa per quasi 6 ore. So che posso recuperare, non sono preoccupato della parte fisica. Ero pronto per andare fino in fondo. Domani mi riposerò e recupererò per i quarti.

Q. Andy ci ha detto che l’anno scorso dopo la semifinale ti sei alzato il pomeriggio dopo alle 3? Sarà lo stesso domani?
NOVAK DJOKOVIC: Penso di sì. Sono le due e se non avete suggerimenti per farmi dormire meglio, sarà così.

Q. Vino rosso.

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