23/01/2013 16:59 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Federer, 10... senza lode

TENNIS - Decima semifinale consecutiva agli Australian Open per Roger Federer. Match con alti e bassi per lo svizzero. Merito anche a Tsonga, che ha dato tutto nel terzo e quarto set. Federer vince 76 46 76 36 63. Ora Murray: sarà la semifinale numero 33 in uno Slam. Da Melbourne, Roberto Salerno

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Australian Open 2013, Roger Federer
Australian Open 2013, Roger Federer

.Federer b Tsonga 76 46 76 36 63

Woody Allen confessò un giorno che ormai non vedeva quasi più la televisione. Quel “quasi” indicava un'eccezione. E l'eccezione, manco a dirlo, riguardava Roger Federer: “Guardo la tv solo per vedere se Federer ce l'ha fatta un'altra volta.” E quel demonio di uno svizzero ce l'ha fatta una volta di più. E lo ha fatto soffrendo, rischiando decisamente di perdere, giocando forse la sua peggiore partita del torneo, ad un certo punto teso come se si trattasse di una prima volta, lui che ha raggiunto per la decima volta consecutiva la semifinale in questo torneo.  Il suo avversario di oggi è stato bravissimo ma forse la sconfitta di oggi mette una pietra tombale sulle sue speranze di poter diventare un vincitore di Slam, anche se il buon Jo Wilfred Tsonga se lo meriterebbe davvero, e non solo per la simpatia, ma per la potenza, a volte bruta ma a volte delicata, che riesce a spendere nei campi da tennis. Ma purtroppo per lui stasera, come l'altro ieri, come domenica scorsa, come raramente non è successo da dieci anni a questa parte, non c'è stato nulla da fare, il re ha imposto la sua spietatissima legge arrivando a chiudere il quinto set disinnescando del tutto la potenza delle prime palle del francese. Adesso lo aspetta Murray, per la semifinale nobile di questi Australian open Per Jo era forse troppo chiedere di rivincere al quinto con uno che ha sì battuto una volta nel sacro tempio di Wimbledon ma di cui subisce forse il fascino e che ammira troppo, al punto di copiare il buon Roddick e provare a tirargli la racchetta dopo una palla corta di poetica bellezza.

Federer inizia fortissimo, e arriva immediatamente a due palle break e, sorpresa, per una volta non ne servono altre alla seconda occasione arriva il break. Jo deve aspettare il terzo game per rompere il ghiaccio. Ma già nel quarto fa capire che non sarà una serata facile per Roger e arriva ad ottenere due palle break entrambe annullate dallo svizzero. Ma al successivo game di battuta lo svizzero crolla sotto i colpi del francese e per la prima volta nel torneo è costretto a cedere il servizio. La partita si ricompone, segue fedelmente la regola dei servizi fino all'inevitabile tiebreak con un unico sussulto sul 4 pari quando Federer andava a palla break con un marchio di casa: il controsmash sullo smash dell'avversario! Colpo di livello di difficoltà 1 miliardo e di alto tasso di spettacolarità
Naturalmente una sola palla break era troppo poco e Federer la sprecava tirando un dritto in mezzo alla rete.
Il tiebreak iniziava con Tsonga che sbagliava un rovescio dopo essere stato costretto dal falco a giocare la seconda. Federer gioca i successivi punti sul suo servizio con attenzione e gira sul 4 a 2. Sul settimo punto tocca allo svizzero affidarsi al falco e lui è più fortunato. Tiebreak deciso insomma dal falco, che nel primo punto manda fuori un servizio di Tsonga e sul settimo giudica dentro quello di Roger.

Il secondo set si apre con Federer che tiene a zero la battuta e con i due che giocano perfettamente i loro turni di battuta fino al 3 pari. Al fatidico settimo game, un Federer poco fortunato con i nastri è costretto a giocare una palla break. Scambio di grande intensità che Roger chiude con un dritto in corridoio, break per Tsonga che si trova poi a servire sul 4-5. Il fantasma di Almagro non abita da queste parti e il francese nonostante metta due sole prime chiude a 15 senza problemi.

Nel terzo set il rendimento al servizio di Tsonga cala e la partita diventa più appassionante perché Federer continua ad avere non pochi problemi per tenere la sua battuta. Dopo un primo game a zero allo svizzero riesce il break (clamorosamente alla prima opportunità...) e va 30-0. Qui si impalla concede 4 punti di fila e cede per la prima volta un punto quando lo scambio supera i 10 tiri. Nel game successivo lo svizzero ha ancora l'occasione di portarsi avanti ma dopo un game lunghissimo è il francese che lo raggiunge sul 2 pari. Dopo i fuochi d'artificio dei primi 4 games la partita si rasserena e i due tornano a tenere il proprio servizio senza troppe difficoltà fino al 6 pari per il secondo tiebreak della serata. Ma se quello del primo set si era deciso su un misero minibreak  quello del terzo è un festival di occasioni mancate con Federer sempre avanti e con Tsonga che disperatamente porva a stargli dietro. Già al terzo punto Federer fa il minibreak grazie ad un errore di Tsonga su un robusto passante dello svizzero. Il minibreak è recueprato grazie ad un vero e proprio obbrobrio dello svizzero che a due passi dalla rete su una risposta qualsiasi di Tsonga riesce nella difficilissima impresa di sotterrare la palla: 2-2 e tutto da rifare. Sul 3-3 a Roger riesce una magia: gran botta di servizio del francese, risposta di pura opposizione e sull'attacco di Tsonga splendido passante di dritto. Roger si porta sul 5-3 ma è costretto ancora a cedere il minibreak grazie ad un attacco direttamente dalla risposta, di Tsonga. Ancora il falco salva Roger sul 5-4 : la palla di Tsonga viene chiamata lunga e il francese deve ripetere il servizio. Sulla seconda lo svizzero infila uno splendido rovescio lungolinea che lo porta a due set point. Basta il primo perché Roger è ancora fortunato su un attacco violento di Tsonga smorzato dal nastro: la divin manina dello svizzero fa il resto, passantino molle sul quale Tsonga non può fare molto di più che mettere nel corridoio: 2-1 Federer, festeggiato da un urlaccio liberatorio rivolto verso il proprio angolo.

La Rod Laver Arena si infiamma, vuole chiaramente vedere il quinto set e adesso comincia a sostenere un infuriato Tsonga con una certa convinzione. Il francese decide che è finito il tempo di tergiversare e si getta all'arma bianca: conquista a zero il primo game del quarto set e sparacchia 4 dritti sul servizio di Federer. Quando sembra che la tattica sia davvero suicida, cioè sullo 0-40 del quarto game al francese comincia ad entrare di tutto ed è bravissimo a salvare prima le tre palle break consecutive grazie anche a due servizi vincenti e poi una quarta con un dritto violentissimo che rischia di spezzare il polso dello svizzero. Quando il francese con un ace tiene il servizio lo stadio esplode. Il francese ormai tira su ogni palla, Federer prova ad arginarlo come può ma perde anceh la prima di servizio  e si ritrova sul 15-40. Ma anche Federer si salva, prima con un gran dritto su cui il francese non arriva e poi con tre prime. Ma adesso è battaglia su ogni punto, Tsonga lascia andare il braccio e ogni scambio è di una violenza inaudita. Allo svizzero non rimane che continuare  a giocare di pura opposizione ma al sesto game a Tsonga riesce il break. Federer va facilmente 40-15 si addormenta e Tsonga alla prima occasione su un dritto lungo dello svizzero si porta sul 4-2. Ma nel gioco successivo il francese sbaglia scriteritamente due dritti non complicatissimi e si trova dover fronteggiare altre due palle break. La prima naturalmente l'annulla con un servizio che strappa la racchetta dalle mani di Roger ma nella seconda non riesce a mettere la prima, Roger riesce ad entrare bene nello scambio sulla seconda, gioca con molta diligenza e provoca l'errore di Tsonga con un rovescio tagliato che il francese non riesce a  gestire.
Ma adesso il servizio non funziona più neanche a Federer e nel gioco successivo sembra diventato un optional, con uno splendido passante di dritto Tsonga si procura un'altra palla break. Se il francese è superiore a Federer in un aspetto del gioco è quello delle percentuali di trasformazione delle palle break: gran risposta sulla linea e attacco perfetto concluso con una volée di rovescio. Le emozioni del quarto non finiscono qui, quando Tsonga va a servire per portare il match al quinto il francese va sotto 15-30 ma poi Federer viene passato da un rovescio un po' trovato e lui di suo ci mette un rovescio in corridoio. Al primo set point Tsonga piazza l'ace e adesso la Rod Laver è una vera e propria bolgia.

Ma non si è Federer per caso. Primo game tenuto a zero e game di risposta che serve per far capire al francese che aria tira. Roger  si porta sul 40 pari ma i due soliti ace del francese (tre nel game) mettono le cose a posto. Ma adesso sulla battuta di Federer si gioca poco, nonostante una percentuale che si mantiene sotto il 65% di prime e lo svizzero concede il bis del primo game. Al quarto game la svolta. Tsonga va sotto 15-40 e e stavolta basta: violentissimo servizio del francese ma Roger risponde e sullo scambio Tsonga mette il rovescio in rete:break, sarà quellod ecisivo. Tsonga adesso sembra un po' sulle ginocchia, non riesce più a rispondere al servizio dello svizzero e sul suo va sempre in difficoltà. Federer si procura ancora due palle break grazie ad un meraviglioso drop shot, Tsonga sullo slancio finisce nella metà campo di Federe e, scherzando?, lo manda a quel paese mimando il gesto di tirargli la racchetta. Sulla prima naturalmente lo svizzero combina un vero e proprio disastro buttando in corridoio il più semplice degli schiaffi al volo e sulla seconda la solita botta di servizio seguita da quella di dritto porta il francese in parità. Uno splendido lungolinea di dritto e un errore, sempre di dritto, di Federer consentono a Tsonga di accorciare le distanze. Ma sul servizio di Roger continua a non giocarsi e con una gran gran volée di dritto e si assicura la possibilità di servire per il match. Tsonga sembra già fuori dal match e lo svizzero si trovava quasi senza accorgersene a due match point. Sulla prima la solita botta di servizio del francese e sulla seconda Tsonga rischia una palla profondssima che Roger non riesce a mandare di là. Il colpo successivo fa praticamente crollare lo stadio. Gran prima a 208 di Tsonga, Roger fa finta di niente e risponde profondo, il francese viene a rete e Federere prova a scavalcarlo con un pallonetto che riesce in qualche modo ad addomesticare con una “veronica” che finisce sul rovescio di Federer che a campo aperto si procura la terza palla per chiudere la partita. Adesso è spettacolo vero, perché Tsonga in tuffo annulla anche questa opportunità allo svizzero e si procura per due volte la possibilità di chiudere il game. Ma Federer non molla, vuole forse evitare le insidie di un nuovo turno di battuta e riesce ad andare per la quarta volta a match point. Ma non sarebbe Federer se non sbagliasse nettamente un rovescio spedendolo nel mezzo della rete.
Alla terza opportunità finalmente Tsonga tiene il servizio e costringe Federer ad andare a servire per il match. Lo svizzero arriva a 30 pari con qualche tremore ma si procura il quinto match point grazie ad uno splendido rovescio lungo linea. Stavolta il dritto dello svizzero chiude la partita.
Finisce così una partita non bellissima tecnicamente - anche se ha riservato naturalmente dei colpi di alta scuola da parte di entrambi – ma molto appassionante. Tsonga alla fine non mostrerà di essere troppo deluso, dicendo di aver giocato meglio stasera che nella famosa partita di Wimbledon. Chissà se domani penserà la stessa cosa.

"Sto bene, ho già fatto un massaggio" ha spiegato Federer in conferenza stampa. "Anche se ho dovuto difendere molto e mi sono mosso di più oggi mi sento bene. E' importante saper difendere, specie su campi lenti. Non ho lavorato su quest'aspetto nello specifico ma è importante ed il lavoro nell'off season chiaramente paga"

"Il torneo era delicato perchè non avendo giocato nelle settimane scorse non sapevo come sarebbe stata" ha aggiunto. "Sono ad un punto in cui non importa più tanto quanti eventi gioco. Se gioco bene qui mi da fiducia per i prossimi tornei ovviamente ma non ho bisogno di giocare tanto per trovare la forma come quando ero più giovane".

Ha parlato poi della prossima semifinale con Andy Murray: "Guardo solo le ultime volte che ci siamo incotnrati. Credo che negli ultimi incontri che abbiamo giocato ci siano delle differenze, soprattutto rispetto alla finale di Wimbledon, che è molto diversa anche per il tipo di superficie. Lui ha un po' cambiato modo di giocare, sono contento che abbia vinto uno Slam. Mi è sempre piaciuto giocare con lui perchè è molto tattico, ti pone delle domande e ti fa dubitare ed è una sfida che mi piace. Abbiamo giocato spesso contro, è una rivalità che mi stimola". Gli dicono che non ha mai perso da Murray negli Slam: "Non lo sapevo, non è il tipo di dati che guardo. sapevo che mi ha battuto più volte di quante io abbia sconfitto lui ma ora che mi dici questa statistica mi fa piacere, sento buone vibrazioni per quando torno in albergo (ride)".

"Cosa farò per recuperare? Sto andando a dormire alle 3 tutte le sere e mi alzo a mezzogiorno. Non faccio colazione da due settimane. Va bene così ma non è una vita normale, saro contento dopo il torneo di tornare ad orari normali. Ma per questa settimana va bene anche se vado a dormire più tardi. Magari oggi vado alle 3.44 e domani dormo fino all'una (ride)".

"Ho giocato troppi slam per ricordarmi tuti i match" prosegue. "Mi ricordo che ho affrontato tre giocatori da erba a Wimbledon ma non ricordo se ho avuto un tabellone più difficile di questo. Son contento di essere in semifinale indipendentemente da chi incontro. Non credo che aver giocato un match difficile sia un vantaggio. Ovviamente ci sono lati positivi, uscire da una situazione difficile ed essere messo alla prova, ma non so onestamente non ho idea di come sarà in semi. Anzi, vorrei essere nei panni di Andy, arrivato in semifinale senza perdere un set".

"E' bello vedere che ci sono ragazzi che ci credono che possono battere i primi" aggiunge, in riferimento ad Almagro e all'amico Wawrinka. "Spero che ci siano più giocatori che credono fino in fondo che possono battere i top players".

In conclusione, una risposta su Nadal: "Non ho pensato a Rafa. Ora ricordo la semi dell'anno scorso ed è un peccato che non ci sia ma noi andiamo avanti, lo sport va avanti ma il mio istinto mi dice che quando tornerà sarà dura batterlo e sarà a un bene per il Tour".

Ascolta la conferenza stampa di Federer

Ascolta la conferenza stampa di Jo-Wilfried Tsonga

Da Melbourne, Roberto Salerno

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