24/01/2013 11:57 CEST - Australian Open

Azarenka, finale con polemica. MTO prima dell'ultimo game

TENNIS - Azarenka soffre più del dovuto nel secondo set ma riesce comunque ha chiudere 61 64 in un'ora e 41 minuti. La difesa del primato in classifica ora passa dalla Li. Da Melbourne, Roberto Salerno

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Australian Open 2013, Victoria Azarenka
Australian Open 2013, Victoria Azarenka

Azarenka - Stephens 61 64

Dopo le clamorose eliminazioni della Williams junior (e vabbè...) e del rullo compressore chiamato Sharapova era il turno di quella che è sembrata fin qui la meno in forma delle tre favorite affrontare la rivelazione del torneo Sloane Stephens, neanche 20 anni, che un favore grosso a Victoria Azarenka lo ha già fatto eliminando proprio la Williams. La bielorussa non aveva avuto una vita facile nel torneo - soprattutto nel terzo turno, quando aveva non solo ceduto un set ma anche parecchie energie nervose ad un'altra americana, Jamie Hampton, piegata, sarebbe il caso di dire, con la forza, solo nel terzo set. Dall'altra parte, accreditata dalla testa di serie numero 29, Sloane Stephens alla sua prima semifinale slam dopo il drammatico incontro di eri in teoria nella posizione di chi non avrebbe avuto nulla da perdere. Eppure il doppio fallo in apertura di game non deponeva a favore della serenità della ragazzina che comunque riusciva a portarsi sul 40-15 grazie a due risposte lunghe di Victoria. Non erano sufficienti a chiudere il game perché la bielorussa metteva a posto la risposta e con 8 punti consecutivi non solo strappava subito il servizio alla statunitense ma in un baleno si portava sul 2-0. La grandinata veniva interrotta da una buona prima della Stephens che forse incoraggiata dalla dichiarazione d'amore di uno spettatore appollaiato sopra la tribuna stampa riusciva ad ottenere il suo primo game grazie ad un gran passante di rovescio. E aveva anche il tempo per mostrare all'accaldato pubblico della Rod Laver Arena il primo rovescio tagliato al decimo minuto di gioco (1-1), mentre l'Azarenka aspetterà il primo punto del 4-1 e 28 minuti per giocare il suo.
Ma la ragazzina tra un po' di tensione e un gioco troppo leggero per la bielorussa  non riesce ad arginare la Azarenka che fila avanti due break mette insieme 7 giochi consecutivi che le servono a chiudere il primo set e a portarsi 2-0 sul secondo e avviarla a chiudere senza patemi la partita. Ma le ragazze qualche sorpresa finiscono per riservartela sempre. Una partita praticamente terminata si riapriva grazie ad un disastroso turno di servizo della bielorussa che fino a quel momento non aveva ceduto praticamente nulla al servizio. E invece  prima un doppio fallo e poi una palla lunga su uno scambio non particolarmente serrato aiutavano la giovane Sloane a procurarsi la prima palla break della sua partita. La statunitense aggrediva e riapriva, più o meno, il match portandosi sul due pari. Sembrava un mero passaggio a  vuoto tant'è che la Azarenka si riportava senza particolari problemi sul 4-2 e con due volte la palla del 5-2.  La seconda volta si comincia ad annunciare il dramma  che si svilupperà compiutamente nel nono gioco. Victoria serve due doppi falli di fila concede la terza palla break che sparacchia in corridoio con un dritto a uscire e viene avvicinata sul 3-4 ma poi aggredisce in risposta la Stephens e va a servire per il match. Il nono game merita di essere raccontato per intero. La Azarenka arriva al 40-15 e relativi match point. Sul primo sotterra un rovescio dopo uno scambio non particolarmente duro, sul secondo prima rischia il doppio fallo e poi non riesce a tenre in campo il dritto. Il terzo match point arriva su un attacco troppo profondo della Stephens ma ancora una volta la Azarenka mette fuori di 5 metri un facile dritto senza pretese. Poco dopo arriva il quarto match point, che stavolta vine vanificato con un attacco semplcie da metà campo che non raggiunge il centro della rete. Al quinto match point, con la Stephens fuori dal campo in disperate rincorse è il dritto a tradire la bielorussa. Inutile dire che alla fine Victoria riesce nell'impresa di perdere il servizio. A questo punto lo scandalo. La bielorussa che non aveva mostrato nessun segno di malessere fisico chiede un interruzione che si protrae per dieci minuti. Torna in campo con la statunitense che è costretta a servire a freddo, se l'espressione ha un senso in una giornata afosa come questa, e si ritrova sotto 40-30. Qui torna ad aggredire e con due straordinari attacchi di dritto si procura il sesto (!) match point. E' quello giusto perché alla Stephens nello scambio successivo va fuori un rovescio che chiude la partita.
Anche quello che succede dopo non è normalissimo perché l'Azarenka fa chiaramente intendere che non aveva nulla che giustificasse l'intervento del fisioterapista, anzi, parlerà addirittura di un “attacco di panico”. Vedremo che conseguenze avrà questa dichiarazione. Rimane una vittoria francamente deludente in quella che è stata una delle partite più brutte del torneo, la Azarenka dovrà vincere anche la partita di domani contro la sorprendete Na Li, se vuole mantenere il primato nel ranking. Altrimenti verrà scavalcata, pensate un po', da Serena Williams, già sicura numero due al termine di questo torneo.

In conferenza stampa, però, Azarenka parla di un problema a una costola e alla schiena: "Non riuscivo a respirare già da qualche game, dal 4-2, e la situazione stava peggiorando. Avevo una ragione per chiedere l'MTO: è vero, mi è preso il panico, ma è stato perché non riuscivo a respirare. E' stato un solo medical timeout, solo ha richiesto un po' più tempo per valutare il problema. Non ho il potere di controllare quanto durano i miei MTO". Tuttavia Douglas Robson, giornalista di USA Today scrive su Twitter di aver ricevuto conferma ufficiale che i trattamenti sono stati due (ginocchio e costola).

E aggiunge: "Quando le mie avversarie chiedono il medical timeout, io non dubito di loro".

Ascolta Azarenka

Ascolta Stephens

Da Melbourne, Roberto Salerno

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