24/01/2013 16:50 CEST - Australian Open

Federer-Murray, capitolo 20

TENNIS - La semifinale degli Australian Open sarà il ventesimo confronto tra Federer e Murray. Lo scozzese è in vantaggio 10-9, ma non ha mai vinto negli Slam. I bookmaker lo danno favorito, a 1.50 con lo svizzero a 2.20. Ripercorriamo tutte le sfide. Alessandro Mastroluca

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Australian Open 2013, Murray e Federer
Australian Open 2013, Murray e Federer

La semifinale degli Australian Open sarà il ventesimo confronto tra Federer e Murray. Lo scozzese è in vantaggio 10-9, ma non ha mai vinto negli Slam. I bookmaker lo danno favorito, a 1.50 con lo svizzero a 2.20. Ripercorriamo tutte le sfide.

2005 - Bangkok, finale
Federer b. Murray 63 75

La stagione autunnale regala a Murray la prima finale a livello Atp. Non sembra nemmeno troppo impressionato dall'avere il numero uno dall'altra parte della rete, il giovane scozzese, che mette in mostra una prestazione di rispetto. Ma Federer ha semplicemente troppa classe. Con questa finale Murray entra nella top-100.

2006 - Cincinnati, R32
Murray b. Federer 75 64

Roger arriva a Cincinnati dopo aver giocato 17 finali consecutive, una in meno del record di Lendl (1981-82). L'ultimo a batterlo sul cemento americano era stato Hrbaty, sempre nello stesso torneo, due anni prima.

Murray aggredisce subito il balbettante servizio di Federer, ed è il primo a brekkare quando Federer manda fuori un rovescio (e il Falco conferma), salendo 2-1. Un po' di inconsistenza lo coglie quando con un doppio fallo permette a Federer di risalire a 3-3. Ma il suo rovescio è particolarmente efficace, e costringe subito Federer ai vantaggi prima di strappargli il servizio con due passanti: 4-3. Si trova a servire per il set sul 5-4, ma la paura lo frena di nuovo: serve il 40% di prime nel game e si ritrova sul 5-5. Ma nemmeno Roger è straordinario al servizio, subirà sette break match, un record negativo per lui sulla corta distanza, gli regala una seconda possibilità, e stavolta sul set point lo scozzese estrae l'ace dal cilindro.

Stesso script nel secondo, con Murray che pressa dal fondo con un rovescio che è una gioia per gli occhi, ma sembra fare più fatica a tenere il servizio di quanta non ne abbia a strappare quello di Federer. Sul 4-4 Murray pettina le righe, Federer scentra da fondo e il giovane scozzese va a servire per il match. Uno strepitoso passante di rovescio lo porta 40-0. E un altro passante, al secondo match point, gli regala la più importante vittoria della sua breve carriera fino a quel momento. Il sipario si chiude su un Murray comunque provato, con l'asciugamano sul volto, a fine partita

2008 - Dubai, R32
Murray b. Federer 67(6) 63 64

“Sta troppo dietro la riga. Così devi correre troppo, lui tende ad aspettare l'errore dell'avversario. Certo io oggi ne ho fatti parecchi: ma in 15 anni di carriera ogni tanto vorrai pur farlo qualche punto invece di aspettare sempre che sia l'altro a regalartelo. Ma chissà, magari ci sorprenderà”. E' un Federer deluso, comprensibilmente, per aver perso al primo turno per la prima volta dopo quattro anni, per di più in un torneo di cui ha vinto quattro delle precedenti cinque edizioni. Un Federer forse poco lucido, perché nessuno arriva a vincere cinque titoli prima di compiere 21 anni senza avere un po' di talento.

In due anni Murray è migliorato, è diventato più solido, la cura Gilbert inzia a fare effetto. Murray è un contrattaccante dal fondo, ma ha varietà di soluzioni, ha spinto con convinzione sul dritto di Federer e ha fatto intelligentemente ricorso a una delle sue armi migliori, il drop.

Ma Andy ha anche un'arma segreta. E lo confessa dopo la vittoria: è il bikram, o hot yoga, che lo aiuta a rimanere calmo in campo. Ad iniziarlo alla disciplina, che prevede 30 minuti di esercizi di meditazione in una sauna a 45° I due nuovi preparatori Jez Green e Matt Little.

2008 – Us Open, finale
Federer b. Murray 62 75 62

L'emozione del debutto? Il tremore dell'esordio? Il primo britannico in finale di uno Slam dai tempi di Greg Rusedski (1997), è un ragazzo che stona e cade sul suo ultimo metro. La due giorni di semifinale contro Nadal (prima vittoria in carriera per il nativo di Dumblane contro il maiorchino) è costata troppo in termini di energie mentali e fisiche (anche perché Federer ha chiuso la sua semifinale un giorno prima.

Lo svizzero conquista il quinto Us Open di fila, e il 13mo Slam della carriera giocando un primo set da favola: 6-2 in 27 minuti. Nel secondo il livello di gioco cala un po', e Murray può recriminare per una cattiva chiamata sul 2-2: Roger sbaglia una volée facile, lo scozzese va 0-40 sul servizio dello svizzero, che annulla una delle tre palle break con un diritto che finisce fuori ma viene dato per buono, e finisce per tenere il servizio ai vantaggi. Scampato il pericolo, Federer brekka a zero nel dodicesimo game: sul punto decisivo Murray si affida al drop, ma Federer ci arriva bene e passa. Nel terzo praticamente non c'è storia. Federer allunga 5-0, ha mancato il bagel quando ha servito nel sesto gioco, ma non ha fallito sul 5-2. Chiude al secondo match point, ma deve far ricorso non a uno ma a ben tre smash, dopo un'ora e 51.

2008 – Madrid, semifinale
Murray b. Federer 36 63 75

Nella settimana in cui supera Sampras come il giocatore dal prize money più alto in carriera, Federer si arrende al 21enne scozzese, nonostante abbia tolto a Murray il primo set del torneo.

Nel primo set basta il break del sesto gioco: Murray, che ha già salvato una palla break, scentra un dritto sul 30-40. Ma sa che la situazione è gestibile e strappa il servizio allo svizzero nel quarto game del secondo set e mantiene le speranze di vincere il suo quarto titolo stagionale, secondo consecutivo nei Masters Series.

Nel terzo l'inerzia, il “momentum” per dirla con gli inglesi, è tutto dalla sua. Ma spreca sei palle break prima di convertire la settima, allungando a 5-4 prima di servire per il match e chiudere in poco meno di due ore.

2008 – Tennis Masters Cup
Murray b. Federer 46 76 75

Lo scozzese diventa il secondo giocatore in carriera capace di vincere per 3 volte in rimonta contro Federer dopo aver perso il primo set (l'altro è Nalbandian). Non solo. Con la vittoria estromette Federer dalla semifinale del Masters, dove non mancava dal 2002, e dove aveva raggiunto la finale dal 2003 al 2007, con 4 vittorie su 5.

Una battaglia durata tre ore e un minuto, con Murray che ha avuto bisogno di 8 match point prima di avere la certezza di chiudere in testa il Gruppo Rosso con tre vittorie in altrettante partite. Federer parte meglio, attacca non appena Murray accorcia, brekka per andare 3-1, perde il servizio subito dopo, ma risale sul 4-2 e chiude il primo set.

Da qui Federer, che costruisce solo tre palle break nel match, contro le nove dello scozzese, subisce l'iniziativa di Murray, che aumenta il tasso di rischio e aggressività e fa impennare il counter degli errori di Roger, che subisce il break al quarto game per una serie di ottime risposte di Murray. E' un parziale di 11 punti a 0 all'inizio del terzo a determinare l'allungo decisivo. Anche se Federer si ritrova avanti 4-3 e la band che suona ai cambi campo intona la melodia di Guerre Stellari. Murray converte la nona palla break del match con un perfetto rovescio lungolinea e nel game successivo arriva a match point con un profondo dritto inside-out. Federer esce dal match, e dal torneo, affossando un rovescio a rete. Conclusione in sintonia con una stagione in cui le ombre sul suo rendimento, soprattutto come conseguenza della mononucleosi (ombre naturalmente relative a quello che era stato il suo standard di qualità tecnica ed estetica oltre che di risultati) sono state maggiori delle punte luminose.

2009 – Dubai (esibizione)
Murray b. Federer 46 62 76

Altra vittoria, ancora in rimonta, per lo scozzese, che contro Roger se non parte in salita non si diverte, anche se non vale per le statistiche ufficiali. Roger brekka per primo, nel game d'avvio, ma “restituisce la cortesia” al quinto. Nel decimo un vincente dello svizzero e un doppio fallo del britannico chiudono il set.

Nel secondo Federer perde il servizio due volte di fila (era avanti 40-0 nel terzo gioco), prova a prendere più spesso la rete, ma Murray passa spesso e volentieri.

Federer, costretto al terzo, annulla tre match point, forza il tiebreak, ma vede una risposta atterrare oltre la riga di fondo e gli tocca per la quinta volta andare a stringere la mano da sconfitto a Andy Murray.

2009 Doha, semifinale
Murray b. Federer 67 62 62

Quinta vittoria anche per le statistiche, e schema che si ripete con geometrica precisione. Primo set appassionante, senza break, con un Murray sontuoso al servizio: vince 23 dei primi 24 punti con la prima (49 su 57 alla fine del match), ma Federer piazza il minibreak vincente nel momento più opportuno, avanti 7-6 nel tiebreak.

Ma Roger “vive solo un set, come le rose”. Dal secondo Murray sembra di un altro pianeta, Federer si stizzisce, più con se stesso che con l'avversario, sbaglia troppo di rovescio, e totalizza quattro game da lì alla fine del match, che si chiude in 2 ore e 5 minuti con lo svizzero che indica Murray come un potenziale candidato a diventare futuro numero uno del mondo.

2009 Indian Wells, semifinale
Murray b. Federer 63 46 61

Un match simile, troppo simile, alle sconfitte del 2009 per un Federer che alterna brevi punte di livello assoluto a periodi di blackout, come I quattro game persi dall'1-1 all'1-5 nel terzo. Murray, più costante, conquista il diritto alla finale. Ma è lo scozzese il primo ad andare in difficoltà, trovandosi sotto 0-40 nel quarto gioco del primo set: Roger, però butta via cinque rovesci di fila. “C'è stato uno scambio duro sul 30-40: chissà, magari se l'avessi vinto lui non avrebbe giocato come poi ha fatto nel corso del match” dichiarerà Federer nel post-gara. Lo svizzero, si riprende, torna a dominare gli scambi, e a far muovere Murray costringendolo al terzo. Qui lo scozzese, che per un attimo trema per un dolore all'inguine nel secondo punto del quarto gioco (ma capisce subito che non è grave), indovina il parziale di 15 punti a 2 che decide la partita.

2009 – Cincinnati, semifinale
Federer b. Murray 62 76

Qui il punteggio parla da solo. Federer ha tolto la polvere dei suoi ricordi negativi dalla mente e non ha mai dato l'impressione di poter perdere contro un Murray fin troppo remissivo, che sembra tornato quello delle prime sfide, quello che aspetta troppo dietro la riga di fondo e rinuncia a prendere iniziative. Federer regala discese a rete, drop, vincenti da entrambi I lati, agevolato anche dalla passività dell'avversario. E che il destino sia dalla sua parte, Roger lo comprende all'ultimo punto del primo set. Una fortunata risposta di rovescio viene chiamata fuori, ma il Falco (“this is killing me”) gli dà ragione. E' un'epifania.

Murray sale di livello nel secondo, anche se deve aggrapparsi al servizio per evitare di essere brekkato all'ottavo gioco. Ma è proprio il servizio ad abbandonarlo nel momento meno indicato: il terzo doppio fallo del match, sul 9-8 al tiebreak, manda lo svizzero in finale.

2009. ATP World Tour Finals, RR
Federer b. Murray 36 63 61

Secondo singolare del Masters con la nuova etichetta, nella cornice della O2 Arena di Londra. L'accoglienza è straordinaria, e il pubblico viene ripagato subito: il primo punto è uno scambio epico da fondo, con Murray che alla fine scentra un dritto che finisce per colpire il tabellone del punteggio.

A parte questo, però, lo scozzese parte alla grande, brekka due volte, mette a segno sei ace nel primo set, e chiude 63. Federer sembra spento, Murray comanda anche se, servendo per il set sul 5-3 dà qualche segno di nervosismo facendosi rimontare da 40-0 e cavandosi d'impaccio con un ace. E' il canto del cigno dello scozzese.

Federer tiene il servizio in avvio del secondo set e cancella lo zero alla voce “aces”. Roger mette la terza, guadagna fiducia con una serie di vincenti di classe e brekka nel sesto gioco grazie ad un dritto inside-out che prende Murray in contropiede: 4-2 Federer. Lo scozzese d'orgoglio reagisce, va 0-30, ma due drop, un ace, e uno strepitoso dritto incrociato mettono Federer a un game dal terzo set. E lo svizzero, seppur costretto ai vantaggi, chiude il parziale 6-3.
Brekka poi subito in avvio di terzo, con lo scozzese che non mette dentro una prima, si ritrova sotto 0-40 e cede ancora il servizio. Il numero 4 del mondo ormai è scorato, manda lunga una semplice volée e Federer allunga 4-1 e chiude 6-1 quando Murray affossa a rete un dritto non impossibile.

"Credo che quest'anno non abbia mai servito così tanti doppi falli (otto) in un match” dichiara a fine gara. “Non puoi vincere contro Roger servendo al 40%, perché così gli dai troppe occasioni per comandare il gioco”.

“Non so che mi succede” prosegue, “permetto troppe volte ai miei avversari di tornare in partita dopo aver vinto il primo set. Ma sono sicuro che da gennaio non sarà un problema”.

2010. Australian Open, F
Federer b Murray 63 64 76

"Ha vinto Federer ma Andy Murray è caduto in piedi". Inizia così il commento di Rino Tommasi a questa finale. "Rispetto alla finale di due anni fa all’Open degli Stati Uniti Murray ha affrontato questa partita con una diversa determinazione. (...) Federer ha giocato i primi due set ad un livello eccezionale. Addormentava Murray con il rovescio, lo risvegliava con perentorie accelerazioni di dritto. Una delle migliori edizioni di Federer ma Murray non si è lasciato dominare. (...) A dimostrazione della qualità dei due campioni proprio nei 24 punti che hanno deciso l’incontro (Federer ha vinto il tie-break per 13 punti a 11 al terzo match point dopo aver salvato a sua volta quattro set point) si sono viste le cose migliori.
Per Federer è la quarta vittoria in questo torneo la sedicesima in una prova del Grande Slam. Il suo ruolo di numero uno è per il momento al sicuro.

Si è capito dai primi scambi che avremmo visto una grande partita. Murray ha ceduto un servizio ma lo ha subito recuperato ma sul 4 a 3 in suo favore un doppio fallo di Murray ed juna prodezza gli hanno dato il break e, pco dopo, il primo set (6-3 in 43 minuti, sei punti differenza). Nel secondo set Murray ha rischiato il k.o.. Ha ceduto un servizio a zero e con Federer in vantaggio per 3 a 1 si è salvato da 15-40. E’ rimasto in piedi ma poco dopo si è trovato 0-40. Ha reagito da fuoriclasse ma ormai era troppo tardi per recuperare il set perduto per 6-4 in 46 minuti. Non credo che sia stato Federer a cedere un po’ nel terzo set, quanto che sia stato Murray a crescere. Il pubblico, che pure tifava abbastanza chiaramente per Federer, si esaltava quando Murray prendeva un break di vantaggio assicurando quindi una maggiore durata dello spettacolo.
Murray saliva 5 a 2 ma quando serviva per il set sul 5 a 3 non riusciva a chiudere consentendo all’avversario di rifugiarsi nel tie-break.

Crescevano le emozioni e la qualità del gioco. Un minibreak per parte portavano al 3 pari ma sul 5 a 4 Murray con un passante di dritto si assicurava due set-point (6 a 4). Il primo lo annullava Federer ma sul secondo era Murray a sbagliare un dritto non impossibile. Altri due set point Federer li annullava con il servizio, ugualmente toccava a Murray salvare due match point. Alla fine sul 12 a 11 Murray metteva in rete un rovescio dopo 2 ora e 41 minuti di grande tennis".

2010. ATP World Tour Masters 1000 Canada, F
Murray b Federer 75 75

Dopo aver eliminato Nadal, Murray batte anche Federer e conferma il titolo alla Rogers Cup. In una finale molto disturbata dalla pioggia, Federer ha faticato ad ingranare, tanto da concedere all’avversario un vantaggio di 3-0 pesante in avvio. Il racconto è di Vanni Gibertini:

"Il britannico, complici due errori ed un doppio fallo, restituisce immediatamente uno dei due break di vantaggio, ma mantiene il comando fino al 5-4, quando restituisce anche il secondo break, chiudendo il game con il secondo doppio fallo del match. Nel game successivo Federer prima annulla due palle break con due colpi vincenti, poi si fa scavalcare da un lob di Murray e finisce per perdere il servizio e consegnare il set a Murray: 7-5 in 48 minuti.

Il secondo è più volte interrotto. Sul 2-2 30-0 Murray, i  due restano 10 minuti sotto gli ombrelloni per la pioggia, poi vengono rispediti negli spogliatoi. Dopo una pausa di 54 minuti, giocano solo altri 11 punti prima di una nuova pausa, di 58 minuti. Con un break per parte si va avanti fino al 5-5 quando due passanti di rovescio portano Murray al break e a servire per il match. Federer avrebbe la palla del tie break, ma un ace di Andy gliela cancella, e la partita si chiude poco dopo con un recupero di Roger che finisce lungo".

2010. ATP World Tour Masters 1000 Shanghai, F
Murray b Federer 63 62

16° titolo Atp della carriera, il 6° Masters 1000. È la sua 40a vittoria contro un Top Ten (40/29). Federer cede subito il break, da 40-15, contro un Murray più reattivo. Nel quarto game (30-40) ha una comoda opportunità per il contro-break, ma anziché spingere con il dritto, gioca una sciagurata palla corta che va a morire sul nastro. Federer soffre troppo con la seconda (5 punti su 21) e deve salvare altre due palle break nel settimo game, andandosi a prendere i punti a rete. Federer deve servire per restare nel set (3-5) ma qui Murray gioca due strabilianti passanti di dritto e chiude il set alla prima opportunità: 6-3 in suo favore.
Nel secondo ha per due volte la chance di breakare (da 15-40), per due volte la manca. Nel quarto gioco, si decide il match. Gran dritto di Federer che pizzica la riga, Murray si difende come può, ma Federer chiude sul successivo smash: 40-40. Il giudice di linea, però, chiama out il dritto di Federer che si innervosisce, sbaglia il rovescio nella ripetizione, regala il break e la partita.

2012. Dubai, F
Federer b Murray 75 64

"Dal tre marzo 2008 al tre marzo 2012, Federer si riprende la rivincita contro Murray che lo aveva battuto in questo torneo quattro anni fa al primo turno" scriveva il nostro Giacomo Fazio.

"I primi giochi della partita sono stati di livello altissimo. Federer ha sfruttato al meglio gli angoli con cross strettissimi di diritto e di rovescio. (...) Le prime palle break non tardano ad arrivare sul 3-2 in favore dello scozzese. Ma il numero 3 del mondo che non aveva mai perso la battuta nel torneo equilibra il punteggio del set.

Sul cinque pari Federer (...) si procura tre chance consecutive per il break. Ma sciupa la prima occasione mandando fuori un rovescio a campo aperto mentre le altre due sono annullate dallo scozzese. L’elvetico riesce ad ottenere un quarta palla per il 6-5 e servizio ma manda in corridoio un dritto dal centro del campo. Federer allora sfrutta la risposta corta per chiamare l’avversario a rete e passarlo da fondocampo e con questa tattica riesce ad ottenere il primo break della partita che gli consente di servire per il set. Dopo 52 minuti di gioco lo svizzero incamera il primo parziale 7-5 (...).

Murray accusa il colpo nel secondo parziale, cede la battuta sull’uno pari e lascia scappare lo svizzero sul 3-1. (...) Quando la partita sembrava orientata verso la fine, sotto 2-3 con due eccezionali lob costringe Federer a cedere per la prima volta la battuta nel torneo. (Ma) con una serie di 14 punti a 5, Roger si aggiudica dopo cinque anni il torneo nella terra degli Emiri. (...) Lo svizzero si aggiudica il 72° trofeo della sua carriera ed il secondo stagionale dopo Rotterdam. E’ in striscia positiva da 9 partite. E' il quinto titolo a Dubai che fa seguito alle vittorie del 2003, 2004, 2005 e 2007 in sette finali disputate. E' la sesta volta che si aggiudica un torneo in almeno cinque occasioni: 5 vittorie ad Halle, New York, Basilea e Dubai; sei invece al Master e Wimbledon". E le vittorie ai Championships diventano presto sette.

2012. Wimbledon, F
Federer b Murray 46 75 63 64

Consentitemi l'auto-citazione. Così ho raccontato la finale qui su Ubitennis.

Parte teso Federer, che perde la prima sfida con il Falco e il break in apertura. Come con Tsonga, Murray non attacca sistematicamente il lato di relativa debolezza dello svizzero, il rovescio,ma sfrutta il rovescio lungolinea, suo punto di forza, per poi attaccare con il colpo successivo.

Federer, che dopo tre game ha il triplo dei gratuiti di Murray (6 a 2) e nei primi cinque game non vince nemmeno un punto con la seconda, trova il controbreak nel quarto game. Attacca di più, scende a rete due volte di più (17 a 9), ma commette anche il triplo degli errori gratuiti, 16 a 5, 11 a 10 il conto dei vincenti. Tre sono decisivi, e arrivano tutti con lo stesso colpo: il dritto lungolinea da destra. Il primo, alla risposta, che ricorda l'ultimo punto della finale 2008, permette a Murray di tenere il servizio al termine del game più lungo del match, l'ottavo, durato 16 punti, in cui lo scozzese annulla due palle break. Gli altri due, uno via l'altro, consegnano a Murray il break e la chance di servire per il primo set.

E Andy, che pur avendo servito con il 58% di prime ha raccolto il 73% di punti nel parziale cercando con ostinazione il rovescio di Federer, mette in fila un ace e due servizi vincenti per chiudere il sipario su un primo set durato 57 minuti.

Un errore di rovescio consente a Murray, sempre incitato da mamma Judy e da un pubblico che spesso applaude anche gli errori dello svizzero, di cancellare la terza palla break del match in avvio di secondo set. Ne salva due anche Federer, le prime del match, con uno smash e un servizio vincente, per restare avanti 3-2..

Con l'undicesimo gratuito di dritto, Federer aiuta Murray a tornare a palla break, ma lo scozzese restituisce la cortesia e affossa il rovescio lungolinea. Lo svizzero cancella anche la seconda palla break del game (la quarta nel match) al secondo smash e pur con qualche errore di troppo si mantiene in vantaggio 5-4. E gli servono due "strokes of genius", due autentici colpi di genio, due volée smorzate ai limiti della perfezione per completare il break che vale il secondo set. Un break arrivato nonostante gli appena 11 punti vinti in risposta dallo svizzero, di cui cinque nel secondo game. Un set in cui Federer alza i vincenti rispetto al primo, 19 (a 14), e soprattutto dimezza gli errori, 8 contro i 4 di Murray.

Sull'1-1 40-0 arriva la pioggia. Alla ripresa, indoor, è cruciale il sesto game, il più lungo del match, 22 punti e oltre 18 minuti. Murray allunga 40-0, scivola e cade due volte, salva cinque palle break, tre delle con un servizio vincente, Federer si procura la sesta con un lob sulla riga mentre Murray scivola ancora e poi con due dritti trova i due angoli opposti del campo: 4-2, preludio al 6-3 che conferma la "nearly-ness" di Murray, il suo essere campione del quasi. Concede il set point con un dritto lungo di qualche centimetro, e Federer trasforma lo spiraglio nel sorpasso con il nono ace del match.

Per la prima volta nell'incontro, è Murray a iniziare a servire nel quarto set. E prima di iniziare, abbastanza prevedibilmente, si cambia le scarpe. Cambia qualcosa anche nel piano di gioco, ma il quasi rimane. Federer evita di consegnare una prima palla break con un dritto inside-out dal centro sulla riga, e quando Murray ci arriva manca la conversione con un passante lungolinea largo di pochi centimetri. Si avverte la tensione nel terzo game che Murray apre con il primo doppio fallo dell'incontro e un ace di seconda. Alla fine tiene mentre il pubblico continua a sostenerlo, ma con il suo ciondolare tra un punto e l'altro non lancia certo un messaggio positivo quando il match scavalla le tre ore di gioco. Negatività acuita dal passante incrociato di rovescio che vale a Federer il break del 3-2. E quando sul 15-30 Murray riesce a sbagliare un passante elementare di dritto in corsa, la fiducia nella sua rimonta scende ancora.

Il clima nel finale è da Coppa Davis. Federer sbaglia a non chiedere il Challenge al servizio sul primo match point, ma al secondo chiude e libera un pianto mai così dolce.

2012. Olimpiadi, F
Murray d Federer 62 61 64

"Sul 6-2 6-1 5-3 ci si aspettava da un momento all’altro l’arrivo di un elicottero con James Bond e la Regina pronta a gettarsi con il paracadute sul Centre Court", scriveva Ubaldo Scanagatta, "ma non è successo. (...)
Andy Murray ha vinto lo Wimbledon sbagliato felice come una Pasqua, sorridendo a 32 denti (irregolari), come quasi mai lo avevamo visto (...). L’ha vinto contro il re di Wimbledon più titolato insieme a Sampras, Roger Federer the “7 Times King", e fra qualche anno nessuno ricorderà forse più che Roger, 31 anni fra 3 giorni, era reduce da una maratona pazzesca di 4h e 26 minuti con Del Potro 48 ore prima ed è stato il fantasma di se stesso: 9 pallebreak per lo svizzero, 9 trasformazioni mancate, 9 game di fila perduti dal 2 pari del primoo set al 5-0 per Murray nel secondo, quattro servizi consecutivi ceduti sull’erba. Non era mai successo a Federer né qui a Wimbledon né altrove sull’erba. (...) Il match è andato in discesa per Andy, dopo aver strappato a Federer un sesto game, quello del 4-2, da 14 punti.
Quando Murray ha vinto il primo set 6-2, dopo 38 minuti, il pubblico entusiasta ha improvvisato la ola, ritardando di qualche secondo l’inizio del secondo. Lì si è visto un Federer piuttoto corrucciato. Ma non come quando ha perso il secondo e l'interminabile terzo game del secondo set, quelli che sono stati un po’ la svolta della partita. Il 2-0 lo ha subito addirittura a zero, anche per via di quei due net già segnalati. E il game del 3-0 avrebbe potuto invece essere quello del controbreak che non c’è stato: 16 minuti, 20 punti, 6 palle break per Roger, che non ha saputo sfruttarne manco una. Quando anche nel terzo set Federer ha perso il servizio a 15 sul 2 pari, si sarebbe potuto calare il sipario".

2012. ATP World Tour Masters 1000 Shanghai, S
Murray d Federer 64 64

Il 64 64 non rende la superiorità di Murray, che non si fa distrarre dalla pioggia. Il racconto è di Luca De Gaspari.

Il match comincia con Federer al servizio e Murray subito aggressivo e letale per il più classico dei break d’apertura ma lo svizzero reagisce subito nel game successivo per il controbreak al primo tentativo; non sa che quella rimarrà l’unica palla break dell’incontro a sua disposizione.
Nel quinto gioco accade l’incredibile con Federer al servizio; il giocatore elvetico commette 3 doppi falli consecutivi dallo 0-15 cedendo quindi a zero la battuta. Questo sembra effetto evidente della straordinaria capacità di Murray di rispondere alla sua seconda. (...) Murray protegge benissimo il break di vantaggio costringendo spesso l’avversario sull’amata diagonale sinistra e chiude dunque 6-4. Entrambi sono appena sopra il 50% di prime in campo, ma sulla seconda Federer ha un terribile bilancio di 4/15 (27%).

Il secondo set inizia col botto: Federer va avanti 40-0 nel primo gioco prima di farsi rimontare; Murray si procura 6 palle break senza riuscire a sfruttarle; alla settima parità colpo di scena: Federer si ferma per la caduta di qualche goccia di pioggia, inedita nel torneo, e i due si fermano per più di 6 minuti. Alla ripresa Murray ha una settima palla break, che Federer annulla con un punto straordinario, uno dei migliori del 2012, chiusa con una smorzata di rovescio sulla riga ai limiti dell’impossibile. Il break (arriva) nel quinto gioco (...) nel modo più doloroso per il N.1 del mondo: avanti 40-0 la sua seconda palla fa letteralmente il solletico a Murray che infilla 6 punti consecutivi; la partita ormai sembra segnata, le risposte vincenti o quasi del britannico non si contano più ma prima della fine c’è tempo per un altro fuori programma.
Federer faticosamente tiene il servizio del 4-5 e dopo il cambio di campo Murray si appresta a servire per il match quando comincia a piovere in maniera più intensa; viene ordinata la chiusura del tetto e i due giocatori vanno negli spogliatoi per una mezz’ora.
La pausa non serve molto a Federer che rientra in campo giusto per il palleggio di riscaldamento di rito, e per mettere in rete tre rovesci tagliati che consegnano la vittoria, meritatissima, a Murray".


2012. Barclays ATP World Tour Finals
Federer b Murray 76 62

"Federer costringe Murray a non fidarsi del suo colpo naturale, il rovescio. Anche se dopo i primi, deludenti, cinque game nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe finita 76 62 in poco più di un'ora e mezza. (Federer) mette in campo il suo intero arsenale e chiude con 4 vincenti in più (20 a 16) e 6 gratuiti in meno (20 a 26). Ha servito col 54% ma ha perso solo 5 punti quando ha messo in campo la prima. (...)

Federer apre con un dritto scarico a rete che conegna il break a Murray alla prima occasione. Lo svizzero evita il secondo break consecutivo e il dritto comincia a entrare con più continuità. Simpatico uno striscione che compare sulle tribune: "Roger would you murray me?". (...)
Anche il servizio di Murray, che cerca insistentemente il rovescio di Federer con la prima, funziona. E lo scozzese prende l'iniziativa: portato ai vantaggi per la prima volta al settimo gioco, per due volte viene a chiudere il punto a rete, laseconda con la volée alta in contropiede. Lo svizzero inizia a costruire attaccando il colpo forte di Murray. Gli gioca sul rovescio palle sempre diverse, con tagli quasi estremi in lungolinea e diagonali stretti. (...)

Inizia con grandi colpi e grandi pause, Federer, ma gradualmente ritrova continuità e con un paio di servizi vincenti tiene a 15 e si porta in vantaggio per la prima volta. Il nono game è il manifesto delle intenzioni del nuovo Murray. Costringe Federer in difesa, si pianta con i piedi vicino la riga e accelera con la solita spinta di rovescio e una rinnovata fiducia nel dritto, che adesso gioca per chiudere il punto o comunque per mettere l'avversario in una posizione disagevole.

Il tibebreak è un confronto di muscoli e nervi. Federer cede il primo minibreak con una stecca di rovescio ma vince il punto migliore, uno scambio ad alto ritmo chiuso con lo sventaglio in avanzamento da sinistra che vale il controminibreak (3-3). Murray può giocare sulla resistenza, sulla difesa: l'elasticità è dalla sua. Federer può puntare sulla verticalità. Ma quando riesce a vincere uno scambio prolungato grazie a un paio di dritti sulla riga, vuol dire molto. Così, appoggiandosi al servizio e a un tracciante di rovescio che costringe lo scozzese all'errore, Federer completa il primo set: 75 al tiebreak in 61 minuti con 12 vincenti e 13 gratuiti, 10 -15 il computo di Murray.

Altri tre game e Murray tocca i 19. (...) Federer continua ad accorciare campo e scambi, a disegnare geometrie e illiuminare l'Arena. Gli riesce tutto o quasi. Si procura un'altra palla break con uno smash a campo aperto e la trasforma con un mix di astuzia e tecnica: chiama Murray avanti e lo passa con la sbracciata di rovescio sulla riga. La volée di rovescio dall'ombelico e il dritto sulla riga con cui chiude la partita dopo 93 minuti, almeno 60 dei quali di show assoluto, danno una sintesi del secondo set migliore di molti commenti".

 

Alessandro Mastroluca

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