07/02/2013 12:31 CEST - ATP Vina del Mar

Nadal, ritorno senza sorprese

TENNIS - Nadal torna in campo dopo 223 giorni. Prevedibilmente arrugginito nei primi game, poi si scioglie. Delbonis, davvero mediocre, gli lascia strada: 6-3 6-2. Una vittoria che dice poco, comunque. Più indicazioni arriveranno dal quarto contro Montanes o Gimeno Traver. Alessandro Mastroluca

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Rafa Nadal contro Federico Delbonis a Vina del Mar
Rafa Nadal contro Federico Delbonis a Vina del Mar

C'è la vittoria. C'è la felicità di essere tornato in campo. Non c'è ancora il gioco, come da logica. Insomma, tutto come previsto e prevedibile, come sarebbe stato logico attendersi. Peraltro, è davvero difficile, se non impossibile, ricavare delle risposte da una partita così. Difficile perché è pur sempre il primo match dopo sette mesi, con la ruggine del ritorno non ancora del tutto smaltita. Perché Delbonis, a parte i primi sei game, si è rivelato avversario fin troppo modesto, anche per un Nadal al primo match ufficiale dopo 223 giorni, dalla sconfitta contro Rosol a Wimbledon.

Difficile capire se il 6-3 6-2 basti a scongiurare il rischio-2009, quando Rafa è rientrato l'infortunio ma ha continuato fino al Masters a mostrare un tennis lontano dai suoi standard, con traiettorie troppo corte e troppo leggere.

Nadal gioca molto cauto, molto corto in avvio. Sembra avere un po' di paura a scaricare il peso sulla gamba, imprime poca rotazione al dritto. Ha una fasciatura appena sotto il ginocchio sinistro e l'agilità non può essere quella dei giorni migliori. I primi movimenti sono un po' macchinosi. Lo si vede anche dallo sbiadito dritto uncinato con cui si apre al rovescio a campo aperto del mancino Delbonis, che conquista subito il break.

L'argentino, promessa ancora non realizzata che non ha risultati di rilievo nel circuito ATP a eccezione della semifinale di Stoccarda del 2011, vince 10 dei primi 11 punti. Due ace di fila, comunque, salvano Nadal dal secondo break di fila.

Se Nadal si fa mettere sulla difensiva, sulla terra rossa, da Delbonis, qualcosa ancora non va. Peraltro il recupero sulla palla corta e sul successivo lob dell'argentino dimostrano che la voglia di Rafa è intatta o quasi. E Delbonis ci mette tanto del suo per regalare il controbreak nel quarto game, aperto con due doppi falli, e chiuso con l'ennesimo gratuito.

Dopo la prima mezz'ora, però, si cominciano a vedere i primi segnali del Nadal cui siamo abituati, che chiude 6-3 al secondo set point dopo 48 minuti.

Dal secondo set è Delbonis a sembrare affaticato, rassegnato. Gioca sempre più distante dalla riga di fondo, tiene sempre meno il ritmo dello scambio. Nadal, pur non giocando certo al massimo della velocità, infila un parziale di sette game a zero, dal 3-3 al 6-3 4-0. Non è ancora il vero Nadal, non potrebbe esserlo. È comunque un buon Rafa, questo sì, che chiude al secondo match point e si mette alle spalle un periodo difficile, fatto di ombre, di dubbi, di domande a cui trovare risposta.

Domande che comunque restano ancora, anche dopo questo primo successo, interrogativi che potranno trovare soluzione al prossimo turno contro Montanes o Gimeno Traver, giocatori di spessore ben diverso rispetto al deludente Delbonis.

L'Argentina oggi ha perso, e a sorpresa, anche Juan Monaco, che difendeva il titolo a Vina del Mar. “Pico”, testa di serie numero 2 del tabellone, ha ceduto 76 64 al francese Rufin. Buone notizie, invece, per Paolo Lorenzi. Dopo i due set strappati a Cilic in Coppa Davis al Palavela è arrivato il 61 64 nel derby contro Gianluca Naso.

Alessandro Mastroluca

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